Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative.
IL BUON INIZIO DEL TERZO POLO
Non si pretende da chi sbaglia da anni e con pervicacia l’umiltà di riconoscerlo e farlo in una notte.
La ragione della sconfitta storica del PD è che quel partito “ha esaurito la spinta propulsiva”. Non da oggi.
Sono molte le ragioni della sua sconfitta e andranno analizzate obbiettivamente, una per una. Ma non secondo la tradizione che da quelle parti si risolve in un lungo dibattito sulle “ragioni della sconfitta”. Se vuoi vincere domani quelle ragioni non puoi cercarle il giorno dopo, magari dicendoti quelle sbagliate, consolatorie, per giustificarti. Le ragioni della sconfitta del PD erano squadernate davanti a tutti da anni, nella perdita progressiva della sua identità riformista, nel profilo politico basso e incerto che lo avrebbe portato alla subalternità al populismo.Hanno rinunciato alla moltiplicazione dei democratici per prendere la scorciatoia dell’addizione coi populisti. La via aritmetica al cambiamento non esiste, soprattutto con quegli addendi. Per questo in molti decidemmo di mantenere viva in Italia la prospettiva riformistaEd è per questo che ci interessa rivolgerci anche a chi, turandosi il naso, è cascato ancora una volta nell’inganno del voto utile, nella ricerca di una sinistra dove sinistra non c’è, per dire loro non fate il secondo errore dopo il voto inutile, ma aiutateci a non trasformare la sconfitta di un partito nella perdita della prospettiva riformista per tutto il Paese. Non è questa la nostra storia e la nostra strada.Il Terzo Polo, lo ribadisco solo pro memoria, nato a ridosso della campagna elettorale da due partiti a loro volta fondati a ridosso del blocco della pandemia, ha avuto un ottimo 8% circa. Un risultato assai vicino a quello di due partiti storici e consolidati come Lega e FI. Abbiamo superato il clima creatoci intorno dai media e dai conservatori di destra e di sinistra, che volevano relegarci nell’oscuramento e nelle menzogne, con una presenza in Parlamento sufficiente, per ora, a rappresentare una voce diversa e alternativa sia alla maggioranza di destra, sia al polo populista, che si ricostruirà nell’alleanza tra i resti del PD e quelli del partito di Conte che li egemonizzerà.
Letta, il professore incapace di capire le lezioni, si giustifica parlando di “fuoco amico”. Niente di più sbagliato esibire questo passaporto per l’aldilà politico in cui ha condotto il PD con le sue stramberie rancorose e inutilmente vendicative.
Il PD di Zingaretti e Letta ha preso 1 milione di voti in meno del PD di Renzi nel 2018, un risultato, quello sì dovuto al fuoco amico di chi, dentro e non fuori quel partito, pianificava da due anni almeno quella sconfitta per liberarsi di Renzi e alla malora ogni cambiamento utile al Paese.
Questa volta non c’è stato nessun fuoco amico, ma la scelta consapevole di tanti elettori di votare per Renzi e Calenda sia perché ritenuti più competenti e capaci di governare, non solo del PD, sia perché in molti sapevano che il Terzo Polo non chiedeva solo un voto, ma di partecipare al suo viaggio per ancorare di più l’Italia alla democrazia di una Europa da rinnovare. Da oggi il nostro impegno politico si chiamerà Renew Europe e saremo la voce più forte dell’Italia sia contro le ambiguità, le incertezze e le divisioni della destra, sia contro la versione - presunta di sinistra – di questo nuovo populismo ibrido.
Ora il Terzo Polo, Renew Europe, è una certezza politica di idee e di presenza parlamentare. Siamo stati in grado di fare l’interesse dell’Italia e di disfare i suoi avversari quando ci dicevano di essere meno del 2%, che le elezioni ci avrebbero finalmente cancellati, ora siamo qui, a rappresentare l’Italia migliore, che crescerà nel consenso crescente di chi ha avuto coraggio e di chi lo ritroverà vedendoci al lavoro.