Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante.
Continuiamo la ricerca delle poesie, o scritti vari, dove si parla del Serchio.
In seguito verranno pubblicate a coppie per non annoiare, questa volta i personaggi devono avere libero lo spazio.
LA CANZONE DEI SOMMOZZATORI
Dove il Serchio sfocia al mar,
dove il Serchio sfocia al mar,
c'è un bel villaggio;l
à ci stan dei marinar,
là ci stan dei marinar
tutto coraggio.
Li comanda Belzebù,
li comanda Belzebù,
ch'è il capobanda,
e una stella di lassù,
e una stella di lassù
li veglia blanda.
Senza leggi né timor,
senza leggi né timor,
pochi ma uniti,
son dei porti i violator,
son dei porti i violator,
sono gli Arditi.
È successo a Gibraltar,
è successo a Gibraltar,
che sei trasporti
si son visti calumar,
si son visti calumar,
tutti contorti.
Dove il Serchio sfocia al mar,
dove il Serchio sfocia al mar,
c'è un bel villaggio;
là ci stan dei marinar,
là ci stan dei marinar
tutto coraggio.
I ragazzi della Decima Mas di Bocca di Serchio (1941)