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Un paese che amo, il paese della mia mamma.Anche ora quando vado a RIPAFRATTA  sono la figlia della "Cocca".

Un paese con una storia importante che conserva vestigia di grande rilievo.

Un paese rimasto inalterato nel tempo, non ci sono insediamenti nuovi, potrebbe essere il set di film d'epoca perché  anche le case, le facciate conservano la patina del tempo.Un paese che è  ancora comunità.  

Ricordate il tubo di refrigerazione della nuova pista .....
. . . come minimo si risponde due volte altrimenti .....
. . . siamo a M@ sterchief. Sono anni che giri/ ate .....
. . . Velardi arriva buon ultimo.
Il primo fu il .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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di Micol Fiammini, Il Foglio, 17 apr. 2025
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Che tempo che fa - di Michele Serra
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di Fernando Bezi
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Mazzarri e Boggi (Lista Boggi Sindaco)
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Incontrati per caso...
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per Fiab Pisa
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Cena per la Liberazione 24 aprile
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Cascina, 27 aprile
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CNA AREA VALDERA
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Qualcuno mi sa dire perche' rincoglionire
viene considerato un inevitabile passaggio
alla fine del faticoso viaggio
vissuto da tutti con coraggio?
Il .....
ad oggi la situazione è peggiorata
ora anche tir, pulman turistici , trattori, camion con cassoni per massi,
etc. . E ad alta velocita,
inquinamento .....
di Umberto Mosso (a cura di BB, red VdS)
QUANDO LA SATIRA E’ UN GIORNALE DI PARTITO

4/10/2022 - 13:40

QUANDO LA SATIRA E’ UN GIORNALE DI PARTITO.

 

Con la stessa libertà che considero incomprimibile per tutti, voglio essere libero di criticare chi fa satira senza rispetto per la realtà, indicando vizi e difetti inesistenti di alcune persone, solo per piaggeria nei confronti di un audience, del quale diventa contemporaneamente servo e padrone.Il caso esemplare è Maurizio Crozza che, lo confesso, non ho mai apprezzato perché trovo penoso un comico che in un monologo ride per le sue battute. Non è l’unico, ma è esemplare più di ogni altro.

Confesso, inoltre, che la mia antipatia per Crozza è molto dovuta alla sua militanza antirenziana. Una spolveratina qua e là su altri politici, per sembrare obbiettivo, ma il grosso è sempre il catalogo di luoghi comuni su Renzi, che riesce ad infilare anche se parla di altri o del tempo.Non mi dà fastidio la satira su Renzi, o su Calenda, che Crozza ha rispolverato dopo le elezioni. Semplicemente riderei se il sarcasmo sui due, come su chiunque altro, fosse fatto su vizi e difetti veri, non inesistenti.

Perché trovo un degrado della satira fabbricare una immagine finta di qualcuno ad uso e consumo delle proprie battute che, altrimenti, non avrebbero senso. Come quando Forattini disegnò un Berlinguer impomatato, che sorbiva il tè in pantofole infastidito dal vociare in strada di un corteo di metalmeccanici. Era lo stesso Berlinguer criticato dallo stesso giornale che pubblicava quella vignetta, ma lo deplorava per il suo comizio davanti ai cancelli della Fiat occupata. Fu giusto non censurare Forattini, ma più che giusto dire che quella era satira bugiarda, che incoraggiava la deformazione della realtà. Se Forattini avesse disegnato il leader del Pci intabarrato come un cosacco, tipo Totò a Milano, all’inutile assalto alla Baliverna avrei riso anche io.Il punto è che certa satira risponde a logiche di politica editoriale precise. Non le contesto, Cairo coi suoi soldi fa quello che vuole. Soprattutto quando costituisce un vitalizio per la famiglia Renzi.

Ma se parliamo di satira militante è bene che si sappia da che parte arriva. Poi ognuno la pensi come crede e rida di ciò che vuole.Un autore dei testi di Crozza è Alessandro Robecchi, un apprezzato - anche da me - autore di romanzi. Soprattutto ottimi gialli di ambiente milanese. E’ del tutto legittimo che scriva per Crozza. Robecchi, come molti altrettanto a buon diritto, scrive dal suo punto di vista politico, che non gli contesto, ma che deve essere chiaro a chi ascolta. Esordisce nel 1982 con recensioni musicali sull’Unità, poi passa al Manifesto, collabora a Radio Popolare e a Micro Mega e oggi scrive per il Fatto Quotidiano, oltre che essere uno degli autori di Fratelli di Crozza.

Lo ripeto, una carriera giornalistica di tutto rispetto. Ma fatta da militante di una sinistra che, dopo i fasti di un certo estremismo milanese al caviale, oggi si esprime nel populismo nichilista grillino. Chi vuole ci rida su, ma la character assassination di Renzi è stata ed è una questione di attivismo politico che ha utilizzato anche la satira militante, subdola perché fatta passare per antirenzismo oggettivo, mentre era politicamente organizzata, ma non dichiarata come tale.

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5/10/2022 - 23:41

AUTORE:
Massimo

A lei non è che non piace la satira di Crozza, a lei non piace la satira. Perché questa è per le persone libere, per chi sa ridere anche di se stesso. Lei non può farlo perché non è una persona libera, lei ha bisogno di qualcuno che le indichi la strada da percorrere. Lo faceva prima quando era nel PCI, lo fa ora che non si sa dov'è. C'è una battuta in un vecchio film americano che dice pressappoco..." i russi non vanno neanche di corpo senza un piano"... ecco , questa è la sua condizione.
Affermare che Crozza è guidato dal Fatto, perché un suo autore è collaboratore del giornale, è la saliva che tiene in piedi il suo magro scritto, se no che propina ai suoi 5000 mila fans ?
Un'ultima cosa, " Fratelli di Crozza " è sul 9, non è di Cairo ma Discovery Channel, orbita Sky..
Come al solito, si informi meglio prima di scrivere.
Buona notte satiro...