Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative.
QUANDO LA SATIRA E’ UN GIORNALE DI PARTITO.
Con la stessa libertà che considero incomprimibile per tutti, voglio essere libero di criticare chi fa satira senza rispetto per la realtà, indicando vizi e difetti inesistenti di alcune persone, solo per piaggeria nei confronti di un audience, del quale diventa contemporaneamente servo e padrone.Il caso esemplare è Maurizio Crozza che, lo confesso, non ho mai apprezzato perché trovo penoso un comico che in un monologo ride per le sue battute. Non è l’unico, ma è esemplare più di ogni altro.
Confesso, inoltre, che la mia antipatia per Crozza è molto dovuta alla sua militanza antirenziana. Una spolveratina qua e là su altri politici, per sembrare obbiettivo, ma il grosso è sempre il catalogo di luoghi comuni su Renzi, che riesce ad infilare anche se parla di altri o del tempo.Non mi dà fastidio la satira su Renzi, o su Calenda, che Crozza ha rispolverato dopo le elezioni. Semplicemente riderei se il sarcasmo sui due, come su chiunque altro, fosse fatto su vizi e difetti veri, non inesistenti.
Perché trovo un degrado della satira fabbricare una immagine finta di qualcuno ad uso e consumo delle proprie battute che, altrimenti, non avrebbero senso. Come quando Forattini disegnò un Berlinguer impomatato, che sorbiva il tè in pantofole infastidito dal vociare in strada di un corteo di metalmeccanici. Era lo stesso Berlinguer criticato dallo stesso giornale che pubblicava quella vignetta, ma lo deplorava per il suo comizio davanti ai cancelli della Fiat occupata. Fu giusto non censurare Forattini, ma più che giusto dire che quella era satira bugiarda, che incoraggiava la deformazione della realtà. Se Forattini avesse disegnato il leader del Pci intabarrato come un cosacco, tipo Totò a Milano, all’inutile assalto alla Baliverna avrei riso anche io.Il punto è che certa satira risponde a logiche di politica editoriale precise. Non le contesto, Cairo coi suoi soldi fa quello che vuole. Soprattutto quando costituisce un vitalizio per la famiglia Renzi.
Ma se parliamo di satira militante è bene che si sappia da che parte arriva. Poi ognuno la pensi come crede e rida di ciò che vuole.Un autore dei testi di Crozza è Alessandro Robecchi, un apprezzato - anche da me - autore di romanzi. Soprattutto ottimi gialli di ambiente milanese. E’ del tutto legittimo che scriva per Crozza. Robecchi, come molti altrettanto a buon diritto, scrive dal suo punto di vista politico, che non gli contesto, ma che deve essere chiaro a chi ascolta. Esordisce nel 1982 con recensioni musicali sull’Unità, poi passa al Manifesto, collabora a Radio Popolare e a Micro Mega e oggi scrive per il Fatto Quotidiano, oltre che essere uno degli autori di Fratelli di Crozza.
Lo ripeto, una carriera giornalistica di tutto rispetto. Ma fatta da militante di una sinistra che, dopo i fasti di un certo estremismo milanese al caviale, oggi si esprime nel populismo nichilista grillino. Chi vuole ci rida su, ma la character assassination di Renzi è stata ed è una questione di attivismo politico che ha utilizzato anche la satira militante, subdola perché fatta passare per antirenzismo oggettivo, mentre era politicamente organizzata, ma non dichiarata come tale.