Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative.
Finito il breve inserimento delle “frasche” sulla riva e con i suoi abitanti, a proposito i due pescatori della prima foto erano: uno il martin “pescatore” che stava rimirando il tramonto e l’altro io che ero in un’altra fase di tramonto, parliamo ora del commento all’altra, quella dei colombacci che mi meleggiavano perché non avevo ancora preso niente…stavo tenendo i “beci” a mollo… ma la giornata non era ancora finita!
Una tocca decisa, uno scatto e un ribollio di acque e codate e musate da farmela sotto. Verso il largo, sotto le frasche, a filo acqua e subito al fondo e Lui tirava e tirava e ogni tanto metteva fuori il muso, una testa che dava sul nero, forse per vedere chi era “quella cosa” che lo tratteneva… poi una ultima volata fra le canne che galleggiavano ai piedi dell’albero secco. Schiok e il “ragno” mi aveva preso come sua preda nella ragnatela della vita.
Un paio di moccoletti, una decina di maledetto, una ventina di accidenti a me e un’altra escata. Passano pochi minuti e il galleggiante si affonda lentamente, lemme lemme, una frasca sommersa che la corrente sposta? Boh, tiro su e infatti un ostacolo trattiene l’amo, ma centimetro dopo centimetro l’ostacolo si muove e ondeggia, un metro a destra e uno a sinistra e poi un brivido perché “c’è qualcosa di vivo attaccato”, ed anche grosso! Niente scorribande questa volta, niente voglia di libertà manifesta, solo una comprensibile malavoglia ad uscire dall’acqua. La trepidazione c’è comunque e di più quando viene fuori una bestia “aliena”, almeno molto estranea all’ambiante salino.
Il pesce è un’Abramis, detto Brema, pesce importato tanti anni fai paesi dell’Est e non credo mai pescato alla foce del Serchio.
La giornata è finita?
Ma non è forse vero il detto “non c’è due senza tre”? una foto al bestione (un chilo e 200) e rilancio nello stesso preciso quadratino di Serchio. Passano 10 minuti e un’altra tocca, non violenta ma neanche schifata, mi preannuncia un’altra lotta. Questa volta non è un ragno e neppure un forestiero, tira come un mugginone ma meno deciso, in poche parole viene fuori, dentro il guadino intendo, una meravigliosa carpa a specchio che mi lascia di stucco e mi fa scoppiare in una risata pensando alla strega regina che dice “specchio specchio delle mie brame chi è la più bella del reame?”
Eran le sette, come i nani, e dovevo rientrare prima che facesse buio.
Non sono Biancaneve o almeno solo nei capelli, ma la strada era lunga.
Questo non per farmi passare da pescatore provetto, semmai sculato, ma per farvi sapere che il mondo sta veramente cambiando, cominciando dalle abitudini degli animali. Se a Genova e a Roma i cinghiali passeggiano nelle strade, anche in Serchio ci posson nuotare breme e carpe e altre specie che vi dirò un’altra volta.
Ora rivado in Bocca e non mi dite “al luccio”!
p.s il terzo intruso, quel piccolo con la brema, è un pigo, anch’esso intruso.