Un paese che amo, il paese della mia mamma.Anche ora quando vado a RIPAFRATTA sono la figlia della "Cocca".
Un paese con una storia importante che conserva vestigia di grande rilievo.
Un paese rimasto inalterato nel tempo, non ci sono insediamenti nuovi, potrebbe essere il set di film d'epoca perché anche le case, le facciate conservano la patina del tempo.Un paese che è ancora comunità.
Calenda sostiene che “le manifestazioni per la pace abbiano una componente di immoralità perchè non dicono che c'è un aggressore e un aggredito e così perdiamo la bussola morale e politica”.
È un’affermazione pesante che lancia su chi vuole impegnarsi a favore della pace un’accusa che travalica la politica con un giudizio etico definitivo: chi manifesta idee pacifiste sul conflitto in Ucraina è un individuo privo di principi, turpe, sconcio.
Vorrei chiedere a questo novello Churchill ”de noantri” fino a che punto ritiene si debba spingere la guerra per arrivare alla vittoria finale.
Quanti bambini e donne devono ancora morire?
Quanti civili senza colpa devono rischiare la vita e perdere ogni loro sostanza, le loro povere cose?
E se Putin, come ha detto Biden, messo alle strette ,usasse la bomba atomica tattica , quante morti e quante distruzioni dobbiamo mettere nel conto?
Sappiamo qual’è la risposta di Calenda, fornita nel corso di una puntata di 8 e mezzo:
“L’uso di armi nucleari tattiche avverrebbe su suolo ucraino contro truppe ucraine. Tra l’altro i venti dominanti sono ovest verso est con un grave rischio di fallout verso le truppe russe. Dobbiamo tenere i nervi saldi. Evitare escalation ma supportare ucraini”.
Quindi pare di capire che non dobbiamo preoccuparci più di tanto di una guerra atomica perché morirebbero soltanto gli ucraini e i russi.
È un ragionamento aberrante. Questa sarebbe la moralità del Churchill “de noantri”?
Facile, caro Calenda, fare i guerrafondai nei salotti televisivi mentre a morire sono gli altri.
Stupido è affidarsi ai venti prevalenti, come tu dici, per salvarsi in caso di guerra atomica.
Caro Calenda più fai il guerrafondaio e più mi convinco che devo andare a tutte le manifestazioni per la pace come se fosse un imperativo morale che discende della mia coscienza.
Tu non sei proprio nessuno per giudicare cosa è morale e cosa è immorale e per imporlo agli altri.
Io come tanti non solo non chiediamo il permesso a nessuno. ancor meno a te per esprimere in piazza le nostre idee:
non chiediamo certo scusa per la pace