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Un paese che amo, il paese della mia mamma.Anche ora quando vado a RIPAFRATTA  sono la figlia della "Cocca".

Un paese con una storia importante che conserva vestigia di grande rilievo.

Un paese rimasto inalterato nel tempo, non ci sono insediamenti nuovi, potrebbe essere il set di film d'epoca perché  anche le case, le facciate conservano la patina del tempo.Un paese che è  ancora comunità.  

Ricordate il tubo di refrigerazione della nuova pista .....
. . . come minimo si risponde due volte altrimenti .....
. . . siamo a M@ sterchief. Sono anni che giri/ ate .....
. . . Velardi arriva buon ultimo.
Il primo fu il .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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di Angela Baldoni
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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Qualcuno mi sa dire perche' rincoglionire
viene considerato un inevitabile passaggio
alla fine del faticoso viaggio
vissuto da tutti con coraggio?
Il .....
ad oggi la situazione è peggiorata
ora anche tir, pulman turistici , trattori, camion con cassoni per massi,
etc. . E ad alta velocita,
inquinamento .....
di Umberto Minopoli
Basta psicodrammi sui presidenti delle camere

17/10/2022 - 18:04

Basta psicodrammi sui presidenti delle camere

Due reazionari alle Presidenze delle Camere? Forse ci potevano essere scelte meno divisive, ma tant’è.
Invece di recriminare apprezziamo le dichiarazioni dei due: in primis, quella di essere presidenti di tutti. Nella guida delle istituzioni, personalità lontanissime idealmente devono condividere la difesa comune e lo spirito repubblicano.
L’unità nazionale noi la realizziamo spesso nei governi. Un’anomalia. Bisogna realizzarla nelle istituzioni, nel loro funzionamento e, anche, su materie e obiettivi bipartisan che riguardano la collocazione del Paese nel mondo. Oggi sono, ad esempio, l’energia e la guerra.
La Destra che ha vinto e la sinistra che ha perso devono fare passi, entrambi, per de-ideologizzare il confronto, rafforzare il linguaggio repubblicano comune, smettere di usare i valori e le ideologie come clave.
Sono di sinistra e, per questo, dico due cose al mio Pd.
Primo: la si smetta di usare i diritti civili come guerra civile (scusate il bisticcio). Spettacolarizzandoli, riducendoli ad esibizione o chiamando “diritto” qualunque idea radicale di cambiamento sui temi della famiglia e della difesa delle diversità. Accettando che esistono idee diverse e che su questi temi il dialogo e il compromesso sono la regola.
Secondo, l’antifascismo: basta misurarne il tasso nella biografia dei politici. Chi vota la Costituzione italiana vota l’antifascismo come principio e valore della Repubblica, si ispira alle regole che essa impone ed e’ obbligato a rispettarne i simboli, feste nazionali comprese. Dopo 75 anni di Repubblica, forte, avanzata e sicura, deve bastarci questo.
Invece di vivere la destra che ha vinto come psicodramma e guerra ideologica, impariamo a viverla come governo cui opporsi. In modo, ovviamente, incalzante, senza sconti ma costruttivo. Che non ha paura di decisioni anche (e spesso) comuni. Specie su temi di identità nazionale: l’Europa, l’energia, la guerra.
Anche perché solo opposizioni costruttive, non mosse da radicalismi ideologici, non moltiplicatori di instabilità, responsabili e nazionali possono aspirare ed ambire a farsi alternativa praticabile al governo.

Umberto Minopoli

Presidente dell’Associazione Italiana Nucleare. Ha lavorato nel Gruppo Finmeccanica e in Ansaldo nucleare. Capo della Segreteria Tecnica del Ministro delle Attività Produttive tra il 1996 e il 1999. Capo della Segreteria Tecnica del Ministro dei Trasporti dal 1999 al 2001. Consigliere del Ministro dello Sviluppo Economico per le politiche industriali tra il 2006 e il 2009.






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