Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative.
Armando Carini è stato senz'altro l'attore professionista con il quale ho avuto una maggiore frequentazione.
Lo conobbi personalmente nei primi anni '90 come caratterista della Compagnia Italiana di Operette diretta dagli impresari pisani Sergio e Claudio Corucci. dove è rimasto per ben 37 anni, Vi aveva debuttato nel 1977 nel ruolo di Tarquinio ne Il Paese dei Campanelli fino all'ultima recita nel 2013 dove aveva dato volto al miliardario Tony Gutter in Scugnizza Grazie alle sue innate doti artistiche era arrivato ad avere il nome "in ditta" con Umberto Scida ed Elena D'Angelo negli anni 2000.
Nel 1994 gli scrissi una lunga lettera nella quale esprimevo il mio amore per gli spettacoli di varietà ricordando alcune scenette comiche delle quali era stato protagonista. In particolare quella creata dal contrasto fisico tra lui (cm 150) e Sbarra (cm 198) in una serie di gag esilaranti e grottesche dovendo dormire insieme in un piccolo letto con Armando che cercava inutilmente un suo spazio vitale.
In giro per l'Italia visitai con lui tanti importanti teatri: L'Alfieri a Torino, lo Smeraldo a Milano, il Donizetti a Bergamo, il Duse a Bologna, Il Marrucino a Chieti, il Comunale di Camerino (dove all'epoca la Compagnia rimaneva tutto il mese di Ottobre per preparare la nuova stagione), il Metropolitan a Catania, il Verdi di Montecatini Terme, la Versiliana a Marina di Pietrasanta, il Goldoni a Livorno e il Verdi a Pisa.
Armando aveva fatto la classica gavetta con l'avanspettacolo (una volta a Milano mi disse "qui allo Smeraldo ci abbiamo fatto un viottolo !". Poi alcuni film e Carosello che lo rese famoso con lo spot sul vino Folonari. Con il livornese Sbarra aveva formato a lungo compagnia e girato anche un famoso spot pubblicitario per la Michelin: erano loro che rotolavano per la strada avvolti in grandi pneumatici.
A metà anni '70 quando l'avanspettacolo ormai era stato sopraffatto dallo spogliarello che ne causò la fine, Armando terminò con una rivistina dal titolo emblematico : Questi nudi sopraffini son per Sbarra e per Carini.
Dopo gli spettacoli di Operetta durante le lunghe cene della Compagnia era tutto un narrare di episodi curiosi, aneddoti avventure e disavventure che hanno sempre caratterizzato le compagnie di giro. Dagli imprevisti "vuoti" in scena che venivano superati con naturalezza dal grande mestiere dato da tanti anni di gavetta, alle sostituzioni resesi necessarie all'ultimo minuto, da una battuta sbagliata che dava subito il destro a inventarne una nuova e più esilarante.
Preoccupazioni per per il successo dello spettacolo e, a volte, per la riscossione delle poche competenze o gli strattagemmi per uscire dall'albergo senza pagare il conto. In questo caso venivano scese le scale con alle spalle l'uscita pronti a risalire o a farla franca se in quel momento la reception era deserta ! Negli hotel le camere a pian terreno erano le preferite perché permettevano a quasi tutta la compagnia l'entrata dalla finestra con notevole riduzione del costo pro-capite. La famosa gavetta dell'avanspettacolo aveva formato i migliori comici italiani che si erano poi affermati in TV, cinema e teatro. Era dura avere buoni ingaggi e molte prestazioni erano a percentuale per cui spesso si curiosava dal sipario e osservando la quantità di pubblico si poteva stabilire la paga da percepire.
Amato dai colleghi della Compagnia aveva sempre una buona parola ed un consiglio per tutti.. Numerosi attori hanno sempre ritenuto fondamentali i consigli e gli esempi che lui elargiva bonariamente e con simpatia. Le ragazze inglesi del balletto lo adoravano e lo consideravano il loro punto di riferimento e portafortuna.
Il tenore Luciano Andreutti compagno di scena per un lungo periodo mi ha confermato che Armando teneva aggiornato un diario giornaliero con la descrizione meticolosa di tutto ciò che avveniva intorno alla Compagnia durante la tournée. Vi erano descritti, minuziosamente, i teatri, le rappresentazioni, aneddoti curiosi che accadevano frequentemente. Ma anche gli spostamenti in comitiva, gi alberghi , i menù dei ristoranti. Non mancavano i pettegolezzi e, a volte, curiose liti che però si ricomponevano, come per incanto, all'apertura del sipario.
Con Armando parlavamo spesso dei numerosi colleghi che aveva incontrati sul set e sulle scene. In modo particolare ricordava Fellini e la Masina con i quali aveva instaurato un bellissimo rapporto tanto che Giulietta lo appellava "il manutengolo" perché spesso era lui a telefonarle per avvisarla di impegni imprevisti che avrebbero ritardato l'arrivo a casa del marito ...
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E' suo il volto raffigurato nella locandina del film I Clown; occorsero due giorni di trucco e prove per arrivare alla foto definitiva che è diventata un'icona con quelle labbra rosse e la lacrima che solca le guance incipriate. Approfittando della presenza a Pisa di Armando pregai il Prof. De Santi, il maggior esperto del cinema del Maestro, di consegnare una locandina del film a Carini recuperata dl suo immenso archivio personale. Ma, purtroppo, improvvisi impegni ne impedirono l'incontro con mio profondo rammarico.
Infine ricordo che quando la rivista Life intervistò Fellini il regista volle Armando vestito da clown sulle sue ginocchia.
Fino agli anni '90 la Compagnia Italiana di Operette si recava a Malta dove veniva accolta con simpatia ed entusiasmo e dove rappresentava una operetta in uno sfarzoso salone al termine di un ricco buffet. Di ritorno la Compagnia faceva sosta in Sicilia. Una volta mi recai ad Acireale dove la sera fu rappresentato Il Paese dei Campanelli.
Ero fuori del teatro con il mio Agente di zona e la sua giovane mogliettina.
All'arrivo Armando mi salutò cordialmente come al solito, ed io gli presentai i miei ospiti.
La donna lo guardò sorpresa, incredula, non credeva ai suoi occhi.
Scoppio in un pianto dirotto dall'emozione.
Noi rimanemmo di sasso, ma lei singhiozzando ci disse che Armando era il suo idolo da bambina quando lo vedeva negli spot di Carosello. Era rimasta ammaliata da quel volto semplice e umano che pubblicizzava il vino Folonari, non mancava mai ad assistere ad una trasmissione e ritrovarselo di fonte così all'improvviso e in maniera inaspettata l'aveva commossa. Lacrime di gioia !
Caro Armando oltre a far ridere tante persone hai fatto anche piangere; si ma lacrime di commozione !
Tra i tanti messaggi di cordoglio ricevuti quando ci ha lasciato ne scelgo due tra i più significativi: quello di Luciano Andreutti, al quale rubo anche la foto emblematica che pubblico a corredo di questo mio ricordo, e quello del comico attuale della Compagnia Claudio Pinto Kovacevic.
Luciano. poi ... alla fine.. trovi gli amici di Armando .. mancano quelli che l'hanno messo in soffitta ... che l'hanno messo in panchina e che ora parlano di teatro e dottrina ... imbecilli che avevano paura del confronto con Lui.
Claudio. ... e adesso con molta malinconia e nostalgia mi sovvengono le chiacchierate notturne dopo gli spettacoli. Le bevute assieme e i racconti della sua vita che è stata uno spettacolo nello spettacolo. Buon viaggio Armando ! Da te ho rubato tutto ciò che si può rubare per crescere nella mia amata professione. Il sipario è calato ma il tuo spettacolo continua.
L'ultima volta che siamo usciti insieme nel 2012 cenammo presso il ristorante da Rino a Pisa. Si limitò, a "sbocconcellare" solo una fettina di carne con contorno ma non rinunciò a fine pasto, come sempre, ad ordinare una "grappa morbida, mi raccomando".
Al rientro in albergo continuando la nostra conversazione e forse preoccupato per i primi normali problemi di salute che sentiva avvicinarsi mi disse riferendosi al mondo dello spettacolo totalmente cambiato dal tempo del suo esordio
" Quando non ci sarò più il pubblico si limiterà a chiederà 'Quest'anno il piccoletto non c'è' e tutto finirà li".
Non sarà così per noi che ti abbiamo conosciuto e apprezzato per la tua professionalità, umanità e profondo senso dell'amicizia.
Foto 1 - Caricatura disegnata da Corrado Olmi nel 1992
Foto 2 - "Viva Armando" ricordo di Luciano Andreutti