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Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante. 

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. . . . . . . . . . . a tutto il popolo della "Voce". .....
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per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Ripafratta, 12 luglio
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Bagno degli Americani di Tirrenia
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Molina di Quosa, 8 luglio
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Casciana Terme Lari-Pontedera, 12 luglio-3 agosto
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San Giuliano Terme, 30 giugno
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Alzarmi prestissimo al mattino
è un'adorabile scoperta senile
esco subito in giardino
e abbevero i fiori
Mi godo la piacevole
sensazione
del frescolino .....
Nel paese di Pontasserchio la circolazione è definita "centro abitato", quindi ci sono i 50km/ h max

Da dopo la Conad ci sono ancora i 50km/ h fino .....
di Francesco Tagliente, già Prefetto di Pisa (a cura di Bruno Baglini, red VdS)
Una riflessione sui possibili scenari futuri per la gestione della sicurezza delle manifestazioni di piazza.

4/11/2022 - 22:53

Ieri mi è stata chiesta una riflessione sui possibili scenari futuri per la gestione della sicurezza delle manifestazioni di piazza.

Questa mattina è stato pubblicato. Essendo un tema complesso che interessa tutti, per una piu agevole lettura mi fa piacere riassumervi la mia analisi.

Ho ritenuto opportuno partire dagli scontri alla facoltà di Scienze Politiche a Roma - che replicano quelli del 20 settembre scorso a Palermo – e dello sgombero del Rave Party organizzato a Modena, senza dimenticare la tragedia con oltre 125 morti di inizio ottobre allo stadio in Indonesia e la strage di qualche giorno fa a Seul, dove 153 ragazzi sono morti e 133 feriti nella calca dei festeggiamenti di Halloween.

Premesso che il combinato fra uno spazio circoscritto e una moltitudine serrata può accendere reazioni imprevedibili, ho voluto sottolineare che la piazza non è facile. La folla non è facile perché, anche senza una volontà ostile, può manifestare reazioni imprevedibili. All’interno della folla gli individui possono essere portati ad agire con irresponsabilità e violenza, che ciascun singolo, preso a sé, respingerebbe con sdegno.

Ho chiarito l’importanza, della capacità di gestire situazioni critiche in occasione di violente manifestazioni di piazza e di saper mostrare disponibilità e comprensione verso la gente, bilanciando con intelligenza il ruolo dell’Autorità con i diritti fondamentali della nostra Costituzione.

Ho parlato della “cultura della sicurezza condivisa, del metodo e dello spirito di squadra” soprattutto per la pianificazione e gestione delle misure organizzative di sicurezza delle pubbliche manifestazioni perché soprattutto in questi settori nessuno può ritenersi detentore del monopolio della pianificazione e della gestione della sicurezza. Allo stesso modo, nessuno può essere ritenuto responsabile esclusivo delle eventuali criticità.

Concludendo le mie riflessioni – che traggono spunto da una consapevolezza che mi giunge da 40 anni di esperienza di piazza, dagli anni più bui del Paese alle tensioni degli ultimi tempi legati a tematiche globali - richiamo tutti a fare molta attenzione per il prossimo futuro perché, per le possibili concause di un autunno davvero difficile, i fattori di rischio sono davvero tanti: una economia di guerra che stiamo tutti pagando sulla nostra pelle; il disagio e la devianza giovanile che spesso si manifestano con comportamenti inspiegabili di vere e proprie bande di ragazzi, quasi sempre multietniche; il movimento studentesco che ha ripreso vigore e rischia di ingrandirsi come una valanga con episodi di confronto violento con le forze dell’ordine e diventare motivo aggregante delle piazze.

Le difficoltà delle famiglie per i rincari sproporzionati fanno il resto nel definire un quadro di rabbia generalizzato che determina una diffusa “voglia di protesta”. La protesta è sempre legittima, sale della democrazia e bene prezioso del dettato costituzionale. Essa però non può andare oltre la cornice costruita dalle regole che serve a garantire la libertà di tutti.

Fortunatamente le reazioni delle piazze, nel bene e nel male, non sono mai il risultato matematico di fattori anche quando questi sono di alto rischio come quelli descritti. Ma è necessario inserire meccanismi di minimizzazione del rischio. Non ho dubbi che la coesione istituzionale, la comprensione delle problematiche delle persone e la strutturazione di un dialogo tra istituzioni - coese e credibili - e le persone che protestano, siano la via maestra. È necessario rispolverare la grande capacità del sistema sicurezza italiano, di creare momenti di sinergia operativa anche nelle situazioni più difficili ove il rispetto delle regole sia garantito con interventi complessi, strutturali e mai sbrigativi come l’uso del “lacrimogeno” e del “manganello”, spesso sintomatici di una difficoltà operativa delle stesse forze dell’ordine. Ritengo che le indubbie capacità ed esperienza del Ministro Matteo Piantedosi e del Capo della polizia Lamberto Giannini siano la migliore garanzia per uscire da un periodo, quello che ci attende da ieri realmente difficile, un autunno caldo che non è uno slogan ma un rischio reale.

E con queste riflessioni penso che dovremmo tutti – politici e comunicatori compresi- Iniziare a evitare comportamenti e dichiarazioni che possano alimentare tensioni sociali e costituire il terreno ideale per scenari imprevedibili.

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