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Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante. 

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per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Ripafratta, 12 luglio
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Bagno degli Americani di Tirrenia
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Molina di Quosa, 8 luglio
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Casciana Terme Lari-Pontedera, 12 luglio-3 agosto
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San Giuliano Terme, 30 giugno
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Alzarmi prestissimo al mattino
è un'adorabile scoperta senile
esco subito in giardino
e abbevero i fiori
Mi godo la piacevole
sensazione
del frescolino .....
Nel paese di Pontasserchio la circolazione è definita "centro abitato", quindi ci sono i 50km/ h max

Da dopo la Conad ci sono ancora i 50km/ h fino .....
di Roberto Sbragia, capogruppo di Vecchiano Civica
Quando la storia aiuta a comprendere "Vecchiano e la storia dei pietroni"

9/11/2022 - 22:05


Quando la storia aiuta a comprendere

"Vecchiano e la storia dei pietroni"

 Conoscere la storia di Vecchiano aiuta a comprendere gli eventi dei giorni odierni. Non tutti sanno che nel secolo scorso esisteva l'economia dei "barocci" vecchianesi e l'egemonia del trasporto a spalla, con esse si alimentava il commercio verso Viareggio, anche di quelle pietre che provenivano da Vecchiano e venivano trasportate lungo il fosso della Barra da imbarcazioni ormai di altri tempi, spinte da cittadini Vecchianesi ormai dimenticati.

Eppure oggi esiste ancora il diritto di "cavar pietra" e permane per gli abitanti delle frazioni di Avane, Filettole, Nodica e Vecchiano. Un diritto di tutti i frazionisti (anche di chi non conosce la storia di Vecchiano e l’origine di questo diritto) di poter accedere, gratuitamente, alla cava di San Frediano (alle spalle dell'abitato di Vecchiano) per estrarre ciò di cui si ha bisogno, senza pagare nulla, per le proprie necessità, ad esempio di costruire la propria casa od un muro di cinta, il tutto senza grosse limitazioni.

Un diritto combattuto e preteso anche dalle vecchie amministrazioni separate degli usi civici e che attualmente potrebbe, di fatto, essere ulteriormente limitato o addirittura scomparire, anche per le prospettate tecniche di messa in sicurezza che forse impediranno ad ogni cittadino vecchianese o ad ogni abitante delle quattro frazioni di accedere, liberamente, in piena sicurezza, al fronte della cava di San Frediano per poter estrarre e "cavar pietra".

Sì parla di un diritto che, nelle sue iniziali origini, risale al 1112 circa per un lascito della Contessa Matilda di Canossa. Una cava, quella Asbuc, che ha risentito di un contenzioso ormai datato e che ha portato il Comune di Vecchiano a soccombere – come è ben noto - in Corte di Appello a Roma per circa due milioni di euro.

Un danno per tutta la cittadinanza, migliarinesi compresi, nonostante siano gli unici a non beneficiare del diritto di "cavar pietra".

Al di là delle somme di cui si parla, l’intera somma sentenziata o una cifra ridotta a seguito di un accordo transattivo tra Comune ed ASBUC, che siano complessivamente uno o quasi due i milioni di euro dell'esborso del nostro Comune per la cava di San Frediano, oggi siamo di fronte ad un evento estremamente importante per tutta la collettività e che necessita chiarezza. Per tale motivo, come consiglieri comunali di Vecchiano Civica, abbiamo presentato una richiesta volta ad istituire una commissione di inchiesta anche per comprendere perché la sentenza di condanna al Comune di Vecchiano parli di "mala gestione" (testuali parole); ovviamente se fosse stata presente la commissione di garanzia e controllo saremmo già tra i banchi del Consiglio Comunale ad occuparcene.

Oltre al danno viene da domandarsi comunque se "il cavar pietra", per le tecniche prospettate di messa in sicurezza, segnerà la fine anche di un diritto a Vecchiano.

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