Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative.
Un sistema in vigore da molti anni, semplice e collaudato, poco impegno ma anche risorse modeste per l’Amministrazione. Sarà quello giusto? Il massimo che si può trarre dalla gestione di un Parco, un Bosco e una Marina? Per maggioranza e opposizione pare che il problema non interessi. Ma sarà un bene per il futuro dei vecchianesi?
Finita da tempo la stagione estiva è il momento di tirare con calma le somme e fare i conti. Ed è importante farlo per sapere quanto effettivamente vale in denaro, quindi in ritorno economico per l’Amministrazione Comunale ma soprattutto per i vecchianesi, il Sistema Marina di Vecchiano.
Sommare cioè da una parte tutte le spese sostenute prima e durante la stagione estiva per rendere efficiente, funzionante, pulita e sicura (per quanto possibile) la Marina e dall’altra mettere la somma degli incassi derivati dai parcheggi e dagli affitti delle strutture ricettive del litorale.
Lo stesso sindaco Angori, in un lungo articolo appena conclusa la stagione, ha elencato le innumerevoli spese sostenute per mantenere efficiente questo Sistema affermando che il tutto è reso sostenibile dagli introiti dei parcheggi e degli affitti. Noi però non conoscendo le cifre finali non possiamo formulare nessun giudizio sulla effettiva convenienza del Sistema.
Il mio interesse per questi conti vale ben poco, è solo una mia curiosità per sapere se questo impianto, oramai consolidato da molti anni e mai variato nonostante il succedersi delle amministrazioni, è alla fine quello giusto con un ritorno economico da giudicare importante nelle casse comunali. Ritorno economico non secondario visto che poi è da quello che derivano tutti i servizi e i vantaggi fiscali per i cittadini. Scuole, sanità, decoro urbano, sicurezza, manutenzioni, sgravi fiscali, aiuti agli svantaggiati, iniziative culturali.
Ne sarei felice perché il modo in cui viene ottenuto non corrisponde alla mia idea di Parco, e credo di quasi tutti quelli che come me hanno partecipato al vecchio CIP Comitato Iniziativa Parco che negli anni sessanta, con grande impegno e sacrificio personale, si oppose al progetto porto Christina.
L’idea che ispirava quei giovani di cui facevo parte era diversa e univa la tutela del territorio con una maggiore consapevolezza del valore del bosco e dell’ambiente naturale che avevamo salvato dalla speculazione. Consideravamo il bosco e la marina una cosa preziosa da salvaguardare e valorizzare, non certo da banalizzare come sta accadendo adesso, con cui ricavare notevoli vantaggi in termini di servizi per tutti i cittadini che in qualche modo la presenza del Parco aveva penalizzato.
Alcune idee dell’architetto Cervellati, incaricato del progetto, come l’albergo diffuso sul territorio utilizzando i molti fabbricati diffusi nella proprietà Salviati e la Porta del Parco, quest’ultima mai realizzata e nemmeno ipotizzata dalle varie Amministrazioni, univano la consapevolezza del valore del luogo con la possibilità di vantaggi economici per le casse comunali. Anche il pagamento all’ingresso del Parco, come succede in molti altri parchi in Italia e nel mondo, univa queste esigenze di consapevolezza, salvaguardia e ritorno di utili. Utili che tornavano indietro ai vecchianesi che avevano sopportato, e che stanno sopportando, specie gli abitanti della frazione di Migliarino, le limitazioni e i divieti legate all’istituzione dell’Ente insieme al notevole traffico veicolare estivo.
Quindi il mio interesse per questi conti è abbastanza secondario e ininfluente. Diverso è invece il discorso per quanto riguarda l’Amministrazione Comunale che dovrà valutare con molta attenzione il valore del detto Sistema. Dovrà tirare le somme finali fra costi e ricavi e valutare se il sistema oramai consolidato nei decenni continui ad essere quello giusto oppure se con opportune modifiche, parziali o sostanziali, potrebbe essere reso più efficiente e rendere di più. E non è un aspetto secondario perché maggiori incassi renderebbero meno pesanti anche situazioni straordinarie come la passata pandemia o anche la spesa per il contenzioso Asbuc, una spesa non indifferente che sarà pagata da tutti i cittadini e graverà anche su quelli delle frazioni non interessate al contenzioso.
Ho scritto più volte anche dell’importanza di un diverso tipo di turismo che andrebbe intercettato e della necessità di un piano strategico per riuscire a inserire il nostro territorio in un progetto ampio per il nuovo turismo ecocompatibile. Accanto ad un turismo tradizionale che ama il mare favorire anche un turismo diverso, lento e riflessivo a cui basta solo godere dello spettacolo e del fascino della natura per essere coinvolto. Una cosa che a noi non manca di certo. Per questo naturalmente servono idee e soprattutto un piano strategico per la realizzazione di tutta una serie di accessori logistici come piste ciclabili e strutture di accompagnamento, di sosta e di ristoro. Un piano a lungo termine ma di cui servirebbe cominciare a gettare le basi.
Il recente progetto di mobilità sostenibile comunale finanziato dalla Regione Toscana ha visto una grande e qualificata partecipazione. Sono stati elaborati progetti interessanti e finalmente si è affrontato un tema su cui siamo in ritardo almeno di un paio di decenni e di diverse amministrazioni. Speriamo possa essere l’occasione finalmente di smuovere qualche nuova idea e soprattutto qualche nuovo progetto sul tipo di turismo che coinvolgerà il nostro territorio in un futuro non troppo lontano.
Cercare di intercettare questo nuovo tipo di turismo e rivalutare il sistema di accesso al Parco e alla Marina potrebbe essere la soluzione non solo per essere al pari coi tempi in tema di favore turistico e di tutela ambientale, ma anche per avere quel ritorno economico che permetterebbe al Comune di avere grandi risorse da destinare ai bisogni primari dei cittadini.
Ci sono esempi anche non troppo lontani da noi di come si possa far fruttare quello che abbiamo a disposizione trasformandolo sapientemente in beni pubblici e innovazione. Molti comuni non hanno niente, noi abbiamo un Parco e una Marina a disposizione. Sarà questo Sistema Marina di Vecchiano il modello vincente? Una domanda lecita, dunque, per questa e per la prossima Amministrazione ma anche per una opposizione che pare latitante su questo tema mentre potrebbe essere uno stimolo alla ricerca di nuove strade e nuove strategie di sviluppo per un comune con enormi possibilità ma poca visione del futuro.