Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative.
Un Natale particolare, questo del 2022. Un Natale triste, forse ancora di più di quello del 2019 con la pandemia che ci costringeva a stare in casa per il pericolo di essere contagiati da un virus in una forma molto più aggressiva di quella di oggi. La forma Delta era infatti molto più violenta e pericolosa e il rischio di conseguenze gravi aveva costretto tutto il paese a stare rinchiuso in casa.
Ma con tutti i problemi dell’isolamento in fondo si stava meglio. Non c’era la guerra, non c’erano le bollette salate di oggi che mettono in difficoltà cittadini e imprese. C’era ancora il Reddito di Cittadinanza diffuso, destinato a scomparire o a ridursi a breve, salvo proroghe che sembrano inevitabili a meno di una rivolta sociale diffusa. E mancavano ancora tutte quelle riforme pasticciate, promesse e reiterate e poi in parte ritirate, di questo governo di destra che sembra proprio non voler fare la destra. Perché la destra, ci hanno insegnato a scuola, vuol dire anche ordine e rispetto delle regole mentre i provvedimenti presi, magari con un po’ di fretta ma che non giustifica lo sbando, sembrano andare tutti verso una diversa direzione.
È vero che la Giorgia voleva finalmente liberare le forze vive ma contratte del paese, le energie represse di chi voleva fare, ma così sta liberando solo le forze di quelli che delle regole vorrebbero tranquillamente fare a meno.
Comunque è un governo regolarmente eletto, era da tempo che non se ne vedeva, e lasciamolo fare anche se al momento quello che sta esprimendo è solo una grande confusione fatta di mancette a destra e a sinistra per le varie componenti, contentini per tenere buoni i propri elettori in attesa delle annunciate Grandi Riforme come le pensioni a 1000 euro e la flax tax per tutti.
La gran parte della manovra economica è destinata al caro bollette. Una cosa giusta, inevitabile, doverosa anche se non sappiamo ancora quella sarà l’effetto finale perché non è solo il costo dell’energia ad essere improponibile per una famiglia normale. Chi va a fare la spesa quotidiana sa perfettamente di cosa parlo. I ceti medi si impoveriscono, quelli inferiori boccheggiano, la Caritas e le altre associazioni caritatevoli vedono aumentare di giorno in giorno chi si rivolge a loro per chiedere aiuto. Per gli affitti, le bollette che non riescono a pagare ma anche per un pasto caldo e un posto riparato per la notte.
E poi c’è la guerra. Un guaio enorme per i disgraziati cittadini ucraini che oltre alle vittime civili e militari devono soffrire anche per questa disonorevole tattica russa di colpire le infrastrutture delle città con cittadini costretti al buio e al freddo. Un guaio anche per noi europei che dalla Russia importavamo enormi quantità di gas e petrolio a prezzo contenuto, importavamo turisti pieni di grana, esportavamo l’eccellenza dei nostri prodotti tecnologici e alimentari (anche armi, sissignore).
Una guerra che ogni giorno che passa sembra essere sempre più lontana da una soluzione. Ognuno accusa l’altro di non volere la pace e le offese e le minacce dilagano. Anche tutti i tentativi fatti per cercare almeno di far parlare i due contendenti sembrano cadere nel vuoto. Ed è proprio così perché se è vero come ha detto Putin che prima o poi bisognerà che la guerra finisca, e ogni guerra finisce sempre con una trattativa, al momento sembra veramente difficile solamente immaginare una cosa del genere.
Ed è abbastanza logico perché se stiamo alle dichiarazioni ufficiali (che spero non siano quelle reali e che ci siano canali segreti e riservati) che Zelenski non intende sedersi al tavolo delle trattative senza prima aver riconquistato Donbas e Crimea, e Putin lo stesso se non gli vengono riconosciuti prima i territori acquisiti con l’invasione, si capisce come una tregua e figuriamoci una pace, siano ancora ben lontani.
Per non parlare della situazione in Iran e in Afganistan dove le legittime proteste delle donne, ma non solo donne, sono spesso represse nel sangue e nella violenza, o della situazione palestinese di cui si è parlato sempre poco e ora ancora meno.
Quindi questo sembra un Natale particolare dove il sentimento più importante da mettere in campo sembra proprio quello della speranza, la speranza che questo momento di difficoltà passi velocemente, che questa guerra fra Russia e Ucraina finalmente finisca e che tutti gli uomini possano vivere in pace il loro tempo.
Approfitto infine dell’articolo per rassicurare i nostri lettori che la Redazione intera della Voce del Serchio sta bene, è ancora in buona salute nonostante l’età, che continua con le sue periodiche riunioni conviviali e di confronto mentre il giornale viaggia tranquillo nella sua veste un po’ obsoleta ma caratteristica e dimostra sempre più come sia, ancora e sempre di più, in grado di rappresentare un fondamentale organo di informazione e cultura per tutto il territorio posto lungo il fiume Serchio. Potrei dire anche l’unico al di fuori dei canali ufficiali.
Cultura in cui si sta distinguendo l’emanazione culturale del giornale, l’Associazione Culturale omonima presente in moltissimi eventi culturali locali e che questo anno si appresta ad organizzare il secondo concorso di letteratura nel nome del migliarinese onorario Silvano Ambrogi. Per questa opera meritoria di proposte culturali non possiamo che ringraziare l’attuale presidente Sandro Petri, un buon amico ed un eccellente presidente.
La Voce non solo quindi strumento di rilievi, osservazioni, critiche e suggerimenti da parte dei lettori ma anche fondamentale organo di divulgazione sulle tante iniziative di Istituzioni pubbliche e private, una straordinaria forma di divulgazione e comunicazione perfettamente in linea con questi tempi digitali.
L a Voce del Serchio, ricordiamo, è nata per iniziativa di un gruppuscolo di volontari nel lontano 2007, ha visto nascere e morire molti altri siti locali con minor fortuna ed è sopravvissuta per tutti questi anni acquistando sempre più pubblico e interesse.
La stessa Redazione quindi, per mia voce, vuole augurare a tutti i suoi affezionati lettori i migliori auguri di Buon Natale e di un Felice Anno Nuovo.