Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative.
All’inizio di quest’anno, mi sono trovata a passare del tempo con un amico carissimo. Durante un pomeriggio di una bellissima giornata di gennaio, camminavamo sulla spiaggia e mentre le nostre chiacchiere si facevano sempre più leggere e ridenti d’improvviso il suo parlare si ferma, letteralmente bloccato da qualcosa. Lo guardo e non dico niente, mi fa cenno di volersi sedere e così facciamo. Sediamo sopra un enorme tronco bianco, leggermente distante dalla riva, levigato dal vento e dal moto perpetuo dell’acqua, che ne caratterizza la bellezza e l’inevitabile scorrere, che è poi anche lo scorrere implacabile del tempo. Io e lui seduti di fronte, gambe incrociate le mie.
Davanti a noi il sole lentamente lasciava il cielo colore del bronzo per tornare al mare bellissimo e a spegnere la luce sulla Terra feconda.
Il vento divenne un fruscio lieve intorno a lui. Strinse gli occhi, trattenne il fiato. D’un tratto ruppe il silenzio.
“sento il mio corpo diverso oggi, lo percepisco stabile, agile, scattante, non mi preme molto sapere il perchè, ma una cosa è certa, mens sana in corpore sano.”
Ci guardammo a lungo con tanta meraviglia, lui, fu capace di dare una minima spiegazione su quanto gli stesse accadendo, io, innamorata dell’umano, mi preoccupai di fornirgli qualche grado di comprensione.
Ho voluto raccontare questa storia come introduzione ad un argomento che trovo di grande importanza: il nostro compito nella vita, la salute, vivere.
Per comprendere questo messaggio bisogna cambiare paradigma. Tutti sappiamo cosa sia un paradigma: un modello con il quale si concepisce il mondo. Un insieme di modelli fatti propri, condivisi da tutti, che definiscono la realtà e determinano il nostro comportamento.
Sono modelli che non mettiamo mai in discussione, che diamo per scontati come i pesci non fanno caso all’acqua nella quale sguazzano felici.
Questi modelli fanno così tanto parte di noi che resta difficile staccarsene e non pensiamo a loro quando agiamo, ma pensiamo a partire da essi per agire.
La medicina con i suoi paradigmi, determinano la nostra concezione del corpo.
Essa con il trascorrere del tempo è andata sempre più cercando il modo come combattere germi, virus o spiriti maligni, adoperando soluzioni sempre più tecnicamente terapeutiche.
Le nuove tecniche mediche e l’ampliarsi di nuove conoscenze sui nessi fra corpo e mente, hanno permesso l’avvento di nuovi paradigmi, aprendo quindi nuovi orizzonti e nuove possibilità.
Oggi si parla di bioenergetica e via via che la si approfondisce troviamo sempre più connessione fra l’aura, ovvero il campo energetico umano, e lo stato di salute o di malattia dell’individuo e tutto questo trova sempre più spazio nei paradigmi della medicina occidentale. Che l’aura fosse connessa allo stato di salute e di malattia, lo si conosce dall’antichità, anche se racchiudeva in sé, sempre, qualcosa di esoterico perché basata su osservazioni e supposizioni.
Così in una splendida giornata di gennaio il mio caro amico ci ricorda che ciascuno di noi ha la capacità di guarire sé stesso e di guarire gli altri.
Non è un dono per pochi, ma innato per tutti.
In forma volontaria quando ci facciamo male, come primo gesto, portiamo la mano sulla parte del corpo dolente. Questa azione istintiva, permette di immettere energia nella parte lesa.
Se poniamo attenzione a queste piccole reazioni scopriremo il valore di una carezza, di un abbraccio e di quanto esse siano terapeutiche.
Quando si è allegri, contenti, pieni di energia il tocco risulta più piacevole agli altri di quando il nostro umore è sotto i piedi. Infatti l’energia che sprigioniamo non è sempre la stessa.
Ella determina ed esprime lo stato in cui ci troviamo in quel momento, per questo è importante imparare a regolarla.
In un certo modo, imparando a regolare il nostro campo magnetico, diventiamo creatori di altro.
Possiamo entrare in contatto con la guarigione del corpo anche semplicemente stando bene accanto a qualcuno, questo perché percependo l’aura dell’altra dell’altro, ci mettiamo in una percezione sensoriale superiore. Semplicemente i nostri sensi si espandono al di là dei limiti cui siamo abituati a conoscere, che abitualmente gli altri non captano.
Quindi per giungere al termine possiamo tranquillamente dire che la scoperta non sta nel trovare nuovi territori, ma nel vedere con occhi nuovi.
Silvia Cerretelli