Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative.
Non ci sono solo Mare e Fiume che fanno unico il nostro territorio, un altro grande protagonista della nostra Natura è il Bosco che si potrebbe, come si chiama in verità, dire “Pineta” dato che quest’albero è predominante. Il pino è stato uno degli alberi più utili in diverse utilizzazioni sia per il tronco che dava ottime tavole per costruzioni, le pine per combustibile economico e infine il delicato, profumato, ricercato “pinolo” ottimo ingrediente per dolci e anche per salse.
Ora un temibile insetto “alieno” ha decimata la crescita dei frutti dei pini, le “pigne” e di conseguenza la maturazione del pinolo.
Dentro la pineta Salviati, la nostra “macchia”, i pini sono stati piantati 170 anni fa, o meglio, in quegli anni si capì che l’albero doveva essere dappertutto per avere un sicuro introito e il bosco divenne a tutti gli effetti una “pineta”, con tagli regolati, raccolta minuziosa ed estrazione del minuscolo seme.
Una curiosità: perché i boschi in genere sono detti Macchia?
Quale macchia può avere indirizzata l’attribuzione?
Le carte geografiche!
I terreni erano segnati dai confini, i fiumi da una striscia azzurra come il lago e il mare…e i boschi con una “macchia verde scuro”, quindi le “macchie” erano i boschi!
Questo esemplare ha visto granduchi e principi, boscaioli e scuotitori, madame e raccattine, soldati tedeschi e l’armata americana, segacci a mano e accette, motoseghe e trattori, ghiri e picchi ed ora aspetta in gloria un tritatore perché ha saputo che, oltre al contadino, ora anche i ricchi vogliono il pellet!
Pino solitario ascolta
son tornato per parlarti ancor,
sono solo come te
ma un ricordo resta in me,
un ricordo che non svanirà.
Sul tuo tronco serbi ancora
il suo nome inciso sul mio cuor,
la rivedo accanto a me,
ma sai dirmi tu dov’è?
Vecchio pino, dimmi tu dov’è.
Pino solitario ascolta
questo addio che il vento porterà,
se una lacrima cadrà,
sopra un ramo brillerà,
mentre la tristezza resterà.
Mentre la tristezza resterà!