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Un paese che amo, il paese della mia mamma.Anche ora quando vado a RIPAFRATTA  sono la figlia della "Cocca".

Un paese con una storia importante che conserva vestigia di grande rilievo.

Un paese rimasto inalterato nel tempo, non ci sono insediamenti nuovi, potrebbe essere il set di film d'epoca perché  anche le case, le facciate conservano la patina del tempo.Un paese che è  ancora comunità.  

. . . come minimo si risponde due volte altrimenti .....
. . . siamo a M@ sterchief. Sono anni che giri/ ate .....
. . . Velardi arriva buon ultimo.
Il primo fu il .....
Nulla obbligò a buttar giu il Conte 2, se non la .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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di Angela Baldoni
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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Qualcuno mi sa dire perche' rincoglionire
viene considerato un inevitabile passaggio
alla fine del faticoso viaggio
vissuto da tutti con coraggio?
Il .....
tutta la zona:
piscina ex albergo
tutto in stato di abbandono

zona SAN GIULIANO TERME
vergogna
27 gennaio è la giornata internazionale della Memoria.

27/1/2023 - 7:41



27 gennaio è la giornata internazionale della Memoria.
 
Per ricordare qualcosa bisogna prima averla conosciuta e appresa.
Non esiste Memoria di quello che non si sa.
La storia di noi donne è poco, troppo poco conosciuta, documentata e valorizzata.
In particolare in questa giornata da questo piccolo e prezioso Spazio Donna rivolgiamo un invito a raccogliere e diffondere testimonianze, esperienze, particolarità del vivere femminile ignorato e sommerso in un generico sapere indifferenziato.
La storia scritta oggi sarà la Memoria di domani necessaria soprattutto per le generazioni che stanno emergendo; intanto possiamo leggere in biblioteche e in rete quello che già esiste su noi donne, per esempio sulla condizione particolare delle donne nei campi di concentramento nazisti.
In quell’orrendo sterminio pensato da uomini per uomini, abbiamo testimonianza dell’esistenza di una realtà femminile in solidarietà che ha permesso a molte di sopravvivere e documentare le loro esigenze particolari. Le donne con i loro corpi femminili, alcune erano incinte, con bambini piccoli magari da allattare, giovani donne mestruate, donne sulle quali medici nazisti facevano esperimenti, donne violentate.

 

Matilde Baroni, Paola Magli e collaboratrici
 
Note:
https://www.youtube.com › watch
Andra e Tatiana Bucci sopravvissute alla Shoah - YouTube
https://it.wikipedia.org/wiki/Campo_di_concentramento_di_Ravensbr%C3%BCck
http://www.informareunh.it/lolocausto-delle-donne-non-conformi-o-inutili/
 

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29/1/2023 - 10:22

AUTORE:
Marì

Perchè' non vi adoperate affinche' vengano poste le pietre della memoria, o pietre d'inciampo dell'artista tedesco Gunter Demnung davanti a tutte le ultime residenze di tutti i deportati/e pisani che non sono più tornati?
Sarebbe un atto di grande riconoscenza dare visibilità a queste creature innocenti sacrificate soltanto per pura follia omicida.

27/1/2023 - 18:17

AUTORE:
Matilde Baroni

Brava Gabriella a segnalare la storia della pisana Liana Millu i cui libri sono nelle nostre biblioteche (alcuni donati dalla mai a sufficienza compianta Paola Bora ) in quella della Casa della Donna, tutti richiedibili tramite bibliolandia. Conoscere direttamente la storia dalle parole di chi quei fatti li ha vissuti.
chhttps://bibliolandia.comperio.it/opac/search/lst?q=liana+millui

Guardare anche la pagina di wikipedia.
grazie Gabriella

27/1/2023 - 17:41

AUTORE:
Gabriella Favati

Liana Millu nata a Pisa nel 1914 e morta a Genova nel 2005,ebrea e partigiana, fu deportata ad Auschwitz-Birkenau il 16 maggio 1944. Riuscì a salvarsi e appena tornata in Italia decise di scrivere un libro, Il fumo di Birkenau per raccontare quello che aveva vissuto nei lager. Nella prefazione al libro Primo Levi scrive: "Il fumo di Birkenau...è tra le più intense testimonianze europee sul lager femminile di Auschwitz-Birkenau...consta di sei racconti che...si snodano intorno agli aspetti più specificatamente femminili della vita...delle prigioniere".
Penso che Il fumo di Birkenau rappresenti la voce femminile dai lager come Se questo è un uomo rappresenta la voce maschile. Credo che sarebbe il tempo di far riemergere dalla dimenticanza il libro di Liana Millu e ricordare la sua vita.

Per chi fosse interessata/o ad avere informazioni su Liana Millu potete scrivere al mio indirizzo mail:
gabrifavati@tiscali.it