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Un paese che amo, il paese della mia mamma.Anche ora quando vado a RIPAFRATTA  sono la figlia della "Cocca".

Un paese con una storia importante che conserva vestigia di grande rilievo.

Un paese rimasto inalterato nel tempo, non ci sono insediamenti nuovi, potrebbe essere il set di film d'epoca perché  anche le case, le facciate conservano la patina del tempo.Un paese che è  ancora comunità.  

Ricordate il tubo di refrigerazione della nuova pista .....
. . . come minimo si risponde due volte altrimenti .....
. . . siamo a M@ sterchief. Sono anni che giri/ ate .....
. . . Velardi arriva buon ultimo.
Il primo fu il .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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di Angela Baldoni
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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Qualcuno mi sa dire perche' rincoglionire
viene considerato un inevitabile passaggio
alla fine del faticoso viaggio
vissuto da tutti con coraggio?
Il .....
ad oggi la situazione è peggiorata
ora anche tir, pulman turistici , trattori, camion con cassoni per massi,
etc. . E ad alta velocita,
inquinamento .....
Molina di Quosa, 16 febbraio
"Pisa una volta"
di Athos Bigongiali

6/2/2023 - 17:38

La presentazione del libro Pisa una volta di Athos Bigongiali 
il 16 febbraio per la stagione di Molina mon amour

Giovedì 16 febbraio toccherà al secondo libro della rassegna invernale 2023 di Molina mon amour, vale a dire Pisa una volta. Ritratti dal dopoguerra di Athos Bigongiali. Pubblicato da Pacini Editore (questa è la seconda edizione), il libro sarà presentato dall'autore insieme a Paolo Fontanelli e alla giornalista Francesca Franceschi, che coordinerà l'incontro.
Appuntamento, quindi, alle 17.30 al Magazzino di Antonio a Molina di Quosa (piazza Martiri della Romagna 26). Ingresso libero. Le presentazioni di libri all'interno della rassegna di Molina mon amour sono organizzate dal gruppo biblioteca dell'associazione.

La descrizione del libro a cura dell'editore
Nel proporre ai lettori una seconda edizione di un libro che ha avuto una sua storia e un suo percorso di successo, a distanza di vent'anni, è naturale porsi alcune domande e alcuni, ragionevoli, dubbi. Il primo riguarda senz'altro l'interesse che potrà suscitare nei lettori: in quelli che hanno letto la prima versione, ma anche in coloro che lo prenderanno in considerazione per la prima volta. 

Certi libri non hanno scadenza, non passano di moda, non invecchiano, certi libri, meraviglia, talvolta con il tempo perfino migliorano.

È in questi casi, dunque, che vale la pena riproporli, in una veste grafica nuova, arricchiti sia nelle parole che nelle immagini.

Per prolungare quel viaggio, per esplorarne nuove piccole deviazioni, alla scoperta di angoli o prospettive rimaste nascoste a un primo sguardo, o a una prima edizione.

Tornare sui propri passi: un'operazione non facile per un autore, che con umiltà e orecchio attento si è messo in ascolto, per accogliere immagini sussurrate di una Pisa dimenticata, trasformata in un racconto vivido, che scorre davanti agli occhi della mente restituendoci un coro di ritratti che sanno passare dalla dimensione privata della sfera individuale e familiare a quella corale di una comunità cittadina.

 

"Un libro pensato per viaggiare indietro nel tempo, alla ricerca di volti, di eventi e di luoghi della Pisa del dopoguerra e della ricostruzione, anni memorabili ma talvolta colpevolmente dimenticati costretti a rifugiarsi nelle pieghe del nostro inconscio" ci ricorda l'autore, che prendendoci per mano ci accompagna in questo viaggio nella Pisa di una volta.

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