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Un paese che amo, il paese della mia mamma.Anche ora quando vado a RIPAFRATTA  sono la figlia della "Cocca".

Un paese con una storia importante che conserva vestigia di grande rilievo.

Un paese rimasto inalterato nel tempo, non ci sono insediamenti nuovi, potrebbe essere il set di film d'epoca perché  anche le case, le facciate conservano la patina del tempo.Un paese che è  ancora comunità.  

Ricordate il tubo di refrigerazione della nuova pista .....
. . . come minimo si risponde due volte altrimenti .....
. . . siamo a M@ sterchief. Sono anni che giri/ ate .....
. . . Velardi arriva buon ultimo.
Il primo fu il .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Raccontino di Giancarlo Montin
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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di Angela Baldoni
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Cena per la Liberazione 24 aprile
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Assemblea soci Coop.
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Cascina, 27 aprile
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CNA AREA VALDERA
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Pisa, 18 aprile
San Giuliano Terme, 24 aprile
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Qualcuno mi sa dire perche' rincoglionire
viene considerato un inevitabile passaggio
alla fine del faticoso viaggio
vissuto da tutti con coraggio?
Il .....
ad oggi la situazione è peggiorata
ora anche tir, pulman turistici , trattori, camion con cassoni per massi,
etc. . E ad alta velocita,
inquinamento .....
di Irene Tinagli, vice segretario PD
Un anno di guerra

25/2/2023 - 1:12


Un anno di guerra. Era il 24 Febbraio 2022, io mi trovavo a Parigi, dove ero stata invitata per partecipare all’Eurogruppo e all’Ecofin. Ricordo lo sgomento e lo sconcerto di tutti i ministri presenti, l'agenda del dibattito immediatamente stravolta per parlare di come reagire davanti a un evento sconvolgente alle porte dell’Europa: le forze militari russe sfondavano il fronte ucraino per dare inizio a quella che il presidente russo Vladimir Putin definì “Operazione miliare speciale”.In quelle ore si discusse dei primi pacchetti di sanzioni economiche e finanziarie, di quali sanzioni avrebbero potuto colpire di più l’economia russa ma anche in quale modo riuscire a proteggere i cittadini europei ed ucraini. All’epoca era lontano il pensiero di una guerra logorante e lunga, né quanti orrori, quanto spargimento di sangue avrebbe portato con sé.

Nessuno aveva messo in conto il livello di atrocità a cui si sarebbe spinto Putin e i suoi mercenari. Le torture, le violenze, i massacri dei civili.La risposta dell’Europa fu immediata, compatta e unita.

Si misero in atto da subito le sanzioni economiche contro la Russia e, man mano che le atrocità aumentavano e che l’indisponibilità di Putin a sedersi a un tavolo negoziale era più evidente, intensificando il sostegno anche militare alla resistenza ucraina per difendere i loro cittadini e i loro territori.

Tutti i leader europei hanno cercato, in questo anno, di riannodare i fili di un dialogo e di un negoziato con la Russia, è fondamentale continuare a farlo e lo faremo. Tuttavia, finché ogni tentativo si scontrerà nella totale indisponibilità a negoziare da parte della Russia, non ci possiamo permettere di abbandonare i cittadini ucraini all’invasione e ai massacri. Non possiamo cedere al principio che uno stato democratico alle porte dell’Unione Europea possa essere impunemente aggredito con l’esercito e i bombardamenti. Farlo significherebbe non solo la resa dell’Ucraina, ma di tutta l’Europa. 

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