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Un paese che amo, il paese della mia mamma.Anche ora quando vado a RIPAFRATTA  sono la figlia della "Cocca".

Un paese con una storia importante che conserva vestigia di grande rilievo.

Un paese rimasto inalterato nel tempo, non ci sono insediamenti nuovi, potrebbe essere il set di film d'epoca perché  anche le case, le facciate conservano la patina del tempo.Un paese che è  ancora comunità.  

Ricordate il tubo di refrigerazione della nuova pista .....
. . . come minimo si risponde due volte altrimenti .....
. . . siamo a M@ sterchief. Sono anni che giri/ ate .....
. . . Velardi arriva buon ultimo.
Il primo fu il .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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di Angela Baldoni
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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Qualcuno mi sa dire perche' rincoglionire
viene considerato un inevitabile passaggio
alla fine del faticoso viaggio
vissuto da tutti con coraggio?
Il .....
ad oggi la situazione è peggiorata
ora anche tir, pulman turistici , trattori, camion con cassoni per massi,
etc. . E ad alta velocita,
inquinamento .....
none_o
Mi(a)tologia.

3/3/2023 - 20:58


Attis, dopo le sue avventure amorose con troppe ninfe che le avevano procurato discordie con altri dei, venne aiutato da Zeus nella sua metamorfosi in Pino. Demetra le fece un letto di nutriente humus e le Naiadi ballavano e cantavano sotto i suoi rami. Elios lo coccolava con un tepore leggero e salutare e Attis cresceva alto e robusto consumando suolo sempre più vasto fino ad arrivare alla riva del mare. Poseidone fece ritirare le acque del mare perché ci fosse così più spazio, ma il Pino voleva di più, voleva aria e nessuna altro sarebbe accettato sotto le sue fronde, voleva la supremazia dei sessi e divenne ermafrodito, voleva la luce su tutto il suo enorme lunghissimo corpo e chiese ad Eolo di aiutarlo e il dio dei venti lo accontentò.
Prima una raffica dei suoi più forti elementi, ma niente appagava Attis, poi arrivarono le Furie, poi i Monsoni e finalmente il Caos. Il Pino fu sradicato completamente e le sue radici videro finalmente la luce del sole, ma con il sole venne Ade per riportare Attis nel regno dei morti e a nulla valse il pianto di Persefone.  
Ora, in una zona magica del nostro territorio, nel Bosco del Mito, si può ammirare Attuis-Pino che dorme su di un letto di aghi e mostra all’uomo la sua vita e la sua morte, il troppo amore che si è trasformato in dolore.
  

 p.s:  la massa delle radici è di circa 4 metri di diametro e l'età del pino più di un secolo.
 

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4/3/2023 - 22:43

AUTORE:
Ginestra

Caro Gigaro ti ringrazio per le delucidazioni, sono sempre molto interessata agli eventi naturali e alle scelleratezze umane che quasi sempre sono attinenti o causali...
A me però piace giocare e rapportare le vicissitudini della flora e della fauna alle nostre...che a essere sinceri hanno in comune più somiglianze che differenze.
Infatti quante volte causiamo incidenti anche con feriti e morti
pur senza volerlo, e siamo vittime o carnefici proprio per colpa dell'effetto-domino come nel caso del pino, che è morto poverino per cause naturali, ma ha ucciso a sua volta, cadendo, un altro albero che si trovava nel luogo sbagliato al momento sbagliato, come si usa dire...ma con il destino non possiamo competere.
Ti saluto e spero di incontrarti ancora.

4/3/2023 - 19:26

AUTORE:
Gigaro.

Cara Ginestra dal soave profumo, io sono un semplice fiore di ciglio di strada e non tanto odoroso, ma questo con c’incastra niente con quello che volevo dirti. Dal caro amico Chiube, ormai in tanti lo chiamano così, mi sono fatto dire dove è caduto il grande pino e sono andato a verificare. Tutto corrisponde: età, massa radicale ma il fotografo si è dimenticato di dire che la pianta cadendo e logicamente morendo, si è abbattuta su un grosso albero uccidendolo, non sradicandolo, ma troncandolo di netto alla base. Come vedi i guai non vengono mai soli. La zona è quel taglio raso che va dalla via Francesca al fosso delle turbine dove c’è quella casina bianca detta Fagianaia vecchia, luogo di dolci ricordi.

4/3/2023 - 14:23

AUTORE:
Ginestra

Caro Pino sei conciato davvero male, ma del resto è come se il bue dicesse cornuto all'asino oppure detto alla Woody Allen "Dio è morto ma anch'io non mi sento troppo bene".
Però, mentre tu sei sempre stato esoso nelle richieste ed egoista con il tuo modo di fare spavaldo, altezzoso e presuntuoso...io ho sempre detto "Il coraggio non mi manca, è la paura che mi frega!"...e in questo modo mi sono accontentata...però se devo essere sincera forse hai fatto bene perche' io sono becca e bastonata!
Resta da valutare se è meglio vivere un giorno da leoni o cento da pecora...chissà, io comunque non so ruggire ma soltanto belare, e forte, soprattutto quando mi sento male o non so che pesce pigliare!