Un paese che amo, il paese della mia mamma.Anche ora quando vado a RIPAFRATTA sono la figlia della "Cocca".
Un paese con una storia importante che conserva vestigia di grande rilievo.
Un paese rimasto inalterato nel tempo, non ci sono insediamenti nuovi, potrebbe essere il set di film d'epoca perché anche le case, le facciate conservano la patina del tempo.Un paese che è ancora comunità.
In questo giornale (?) si scrive e si pubblica di tutto senza guardare la provenienza, il soggetto, la sostanza e, a volte, la logica intrinseca delle parole e del contesto. Si loda Tizio, si denigra Caio e si ignora Sempronio, a seconda del proprio indirizzo o umore. Una sezione a parte è “Poesie”, lì non si può scriverci se non si è dotati o spinti dalla famosa “vena”, si può senza dubbio tentare, scherzare anche, ma non pretendere di essere capiti, o tanto meno ammirati. Sono pochissimi coloro che vi riescono e, seguendo la moda scioccherella del femminismo ad oltranza e a prescindere, devo constatare che sono ”donne”, poetesse quindi, ben accette come lo dimostra la sezione a loro dedicata.
Ormai conoscete la mia mania (qualche volta non capita o accettata ma così è e così sono) di cercare sempre qualcosa di nuovo da abbinare al momento ed ora prendo a prestito una di quelle poesie a corredo di questa foto, vada come vada.
Non è solo voglia di apparire la mia, io ci son di casa qui, ma di augurare un buon 8 marzo a tutte le Donne.
Il rito del tè
Un gruppo di amiche
Ed un rito del tè
Nella luce fioca
Di una sera d'inverno
Un lembo di cielo
Una pallida luna serale.