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Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative. 

E non c'è da cambiare idea. Dopo aver sostenuto la .....
. . . sul Foglio.
Secondo me hai letto l'intervista .....
L'intervista a Piazza Pulita è di 7 mesi fa, le parole .....
Vedi l'intervista di Matteo Renzi 7 mesi fa da Formigli .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Arabia Saudita
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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Dalla pagina di Elena Giordano
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storie Vere :Matteo Grimaldi
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Indaco il colore del cielo
non parimenti dipinto
Sparsi qua e là
come ciuffi di velo
strani bioccoli di bambagia
che un delicato pennello
intinto .....
tutta la zona:
piscina ex albergo
tutto in stato di abbandono

zona SAN GIULIANO TERME
vergogna
Io, medico
COLESTEROLO

15/3/2023 - 17:05


Uno degli argomenti di maggior interesse nei paesi cosiddetti occidentali, dove l’alto tenore di vita degli abitanti comporta un’inevitabile sovralimentazione e per di più con alto contenuto di grassi. Nei grassi animali è, infatti, contenuto il colesterolo che è considerato un importante fattore di rischio per le malattie cardio-vascolari. Queste sono al momento le malattie responsabili della maggiore percentuale di mortalità ed invalidità delle popolazioni di questi paesi.

Le popolazioni sottosviluppate, al contrario, la cui alimentazione si basa prevalentemente sui cereali, alimenti privi di colesterolo, ne assumono quantità molto modeste durante tutto l’anno.

 

Il colesterolo, tuttavia, è sostanza fondamentale dell’organismo, serve, infatti, come base per la produzione di molti composti chimici, come ad esempio gli ormoni, senza i quali non si può vivere. Come farebbero le popolazioni che non ne assumono, o ne assumono in quantità minime durante tutto l’anno, a sopravvivere? L’organismo si è tutelato per questa eventuale carenza ed ecco che accanto al colesterolo che si assume con i cibi, detto esogeno, esiste un colesterolo che viene da dentro, endogeno, prodotto direttamente dal fegato, specie di notte.


In alcuni individui, per costituzione familiare, questa produzione è esagerata ed il livello di colesterolo nel sangue raggiunge livelli molto elevati pur in presenza di una dieta molto stretta con estrema riduzione del colesterolo alimentare.

Questi casi però sono abbastanza rari e la maggior parte delle ipercolesterolemie sono dovute ad un eccesso di introduzione con la dieta (colesterolo esogeno).


Ma dove si trova il colesterolo? Quali sono i cibi da evitare e quelli invece da preferire?
Il colesterolo è una sostanza grassa, quindi lo troviamo nei grassi, ma solo in quelli animali! I grassi vegetali (come l’olio d’oliva ad esempio), non ne contengono, quindi possono essere usati senza problemi. Le margarine sono alla loro origine vegetali ma non avendo un buon sapore, durante la lavorazione vengono modificate ed arrivano in tavola più saporite, ma anche molto meno vegetali e vanno usate con parsimonia.


La maggiore concentrazione di colesterolo si trova nel cervello (ma ora se ne fa poco uso, un tempo era una prelibatezza che si dava ai bambini, fritto), poi nelle uova (nel tuorlo, il chiaro ne è privo), nelle carni grasse, insaccati, formaggi (sono fatti con il latte!). Il parmigiano è anch’esso un formaggio grasso. E’ asciutto perché difetta in acqua (stagionatura), ma non in grasso. I pesci, tranne alcune eccezioni come l’anguilla ed i frutti di mare, ne contengono in misura modesta ed il loro consumo andrebbe incoraggiato ed aumentato fino a quattro cinque pasti a base di pesce la settimana. L’esempio degli eschimesi è illuminante. La loro dieta a base di pesce è in grado di ridurre quasi a zero le malattie cardio-vascolari.


Molta frutta e verdura fresca che non contiene colesterolo, e le cui  fibre interferiscono inoltre con l’assorbimento di tutti i grassi animali. 
Dieta mediterranea quindi, stimata in tutto il mondo come la più salutare, con grande consumo di pesce, olio di oliva (il migliore in assoluto tra gli oli vegetali per il suo equilibrio fra i vari elementi), frutta e verdura fresca, pasta se vogliamo, con olio e pomodoro.


E il vino? Dipende!
In caso di aumento del solo colesterolo si può assumere, in misura moderata, e fa anche bene. E’ preferibile il rosso che ha un maggior effetto antiossidante (contrasta anche l’invecchiamento, per i famosi radicali liberi), ma ultimamente si è visto che anche il bianco può andare. La misura moderata si può indicare in un bicchiere a pasto, poco più, evitando naturalmente associazione con superalcolici, corretti ecc. Nel caso invece in cui siano alterati anche i trigliceridi (altra sostanza grassa), l’uso del vino è controindicato e va ridotto insieme agli zuccheri semplici (dolci, zucchero, pane e pasta).

 

Diminuzione poi del peso corporeo, se in eccesso, e moderata attività fisica. Sono consigli universali, sono sempre molto utili, in questo caso particolare indispensabili. L’attività fisica riveste grande importanza perché da un lato aiuta a perdere peso, dall’altro contribuisce a far aumentare il colesterolo HDL, quello   cosiddetto “buono”.


Il colesterolo contiene, infatti, la frazione HDL (colesterolo “buono”), e LDL (colesterolo “cattivo”). Quello a cui oggi viene prestata maggiore attenzione è la frazione LDL che non dovrebbe superare certi numeri detti “valori soglia”, più bassi per i cardiopatici. La frazione HDL, al contrario, dovrebbe essere elevata poiché ha funzione protettiva sui vasi. Questa è normalmente piu’ elevata in pazienti  che praticano regolare attività fisica, piu’ ridotta nei pazienti sedentari e dediti al  fumo di sigaretta.


Questi di cui stiamo parlando, in ogni caso, sono solo numeri, non sicuri indici di malattia. Sono fattori importanti, da tenere ben presenti, ma non sono i soli. Sarà il medico a valutare se quel determinato valore, associato ad altri fattori come età, presenza di diabete, ipertensione, obesità, sesso maschile, fumo ecc., debba essere corretto e in che modo questa correzione debba avvenire.


Esistono persone con colesterolo elevato che non svilupperanno mai patologie cardio-vascolari ed altri invece, con valori meno elevati o addirittura normali, andranno incontro ad infarti od ictus. Questo perché magari sono grandi fumatori di sigarette, oppure diabetici o ipertesi o tutto insieme e quindi statisticamente più soggetti a questo tipo di malattia.


Sopra i 75 anni addirittura la speranza di vita è maggiore per coloro che hanno il colesterolo più elevato! Attenzione quindi a non generalizzare e a trasformare un numero in una malattia!


Vita sana ed alimentazione corretta vanno sempre perseguiti. La valutazione di un’eventuale terapia farmacologia, di solito protratta per tutta la vita, è invece compito del medico. Il medico è, infatti, in grado di valutare, considerando tutti i fattori di rischio, se i vantaggi di una lunga terapia, in termini di riduzione di eventi gravi, superano i potenziali rischi della stessa (vedi ultimi casi con le statine –Lipobay). Il medico, insieme al paziente che presenta un aumento del colesterolo, elaborerà un programma di intervento che partirà innanzi tutto da un controllo della dieta e del peso corporeo, se in eccesso. Solo successivamente, e in caso di fallimento di questi indirizzi generali, valuterà il rischio di malattia e proporrà al paziente una terapia con farmaci.


Per poter valutare appieno l’effetto terapeutico di una dieta sulla riduzione dei valori del colesterolo, questa deve essere protratta per almeno quattro mesi. Non in tutti i casi, in ogni modo, è necessaria una dieta importante. Spesso, quando i valori non sono troppo elevati ed in assenza di altri fattori di rischio, può essere sufficiente una piccola variazione dello stile di vita, eliminando o riducendo al minimo i grassi animali a favore dei vegetali, della frutta, verdura fresca, pesce e olio di oliva. Nella maggior parte dei casi basta prestare attenzione a cosa si mangia per modificare in maniera sensibile i nostri valori di colesterolo.


Riguardo all’olio d’oliva c’è da dire che va consumato crudo, in questa forma mantiene intatte le sue caratteristiche di estrazione vegetale con nullo contenuto in colesterolo e acidi grassi saturi che sono dannosi per l’organismo. Quando lo riscaldiamo, ad una certa temperatura perde le sue caratteristiche vegetali e diventa simile al burro, perché il calore trasforma i grassi da insaturi (utili) a saturi (dannosi).
Quando succede questa trasformazione? Quando l’olio diventa fumante! Quando si vuole quindi friggere (non troppo spesso, spero) dobbiamo usare olio d’oliva poiché raggiunge temperature più elevate degli oli di semi e riesce a cuocere le pietanze anche senza fumare, mantenendo il suo valore di estrazione vegetale.


Concludendo: il colesterolo è sicuramente un importante fattore di rischio ma non è il solo.
L’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) ha riconosciuto i seguenti fattori di rischio aggiuntivi per le malattie cardio-vascolari:
1)      sesso maschile
2)      familiarità (infarti e/o ictus in genitori, consanguinei, parenti)
3)      fumo di sigaretta (anche pipa e sigaro se traspirati)
4)      ipertensione arteriosa (non controllata)
5)      diabete
6)      obesità
7)      abitudini di vita (sedentarietà, stress)
8)     altri fattori di laboratorio di competenza medica da valutare quando il rischio appare elevato.


Il rischio è tanto più elevato quanti più sono i fattori in causa. Il paziente con valori di colesterolo elevato ha una percentuale di rischio maggiore di una persona normale di sviluppare queste malattie, se poi è anche diabetico i rischi aumentano. Se poi a questi si aggiungono altri fattori il rischio aumenta addirittura in misura esponenziale, cioè non per la somma di due o più rischi, ma per la loro moltiplicazione.


La conclusione che si può trarre da questo è che tutti dobbiamo tenere sotto controllo i valori del nostro colesterolo, in modo particolare coloro che hanno anche fattori di rischio aggiuntivi.
In ogni modo non è il colesterolo l’unico fattore da considerare ed il medico valuterà la strategia, più o meno aggressiva, che si dovrà adottare nel singolo caso, tenendo presente quello che è il rischio complessivo del paziente, la somma di tutti i fattori perché, come dice la saggezza popolare: è la somma che fa il totale!
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 




 
 
 
 


 












 


 
 



 



 
 
 
 
 
 
 


 




 


 






Fattori di rischio per le malattie cardio-vascolari





 



 
 
 
 

DISLIPIDEMIE
A Eccessi alimentari: eccesso grassi saturi
B Sedentarietà
C Ipertensione arteriosa
D Tabagismo
E Sovrappeso
 
 
 

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