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Un paese che amo, il paese della mia mamma.Anche ora quando vado a RIPAFRATTA  sono la figlia della "Cocca".

Un paese con una storia importante che conserva vestigia di grande rilievo.

Un paese rimasto inalterato nel tempo, non ci sono insediamenti nuovi, potrebbe essere il set di film d'epoca perché  anche le case, le facciate conservano la patina del tempo.Un paese che è  ancora comunità.  

Ricordate il tubo di refrigerazione della nuova pista .....
. . . come minimo si risponde due volte altrimenti .....
. . . siamo a M@ sterchief. Sono anni che giri/ ate .....
. . . Velardi arriva buon ultimo.
Il primo fu il .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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di Micol Fiammini, Il Foglio, 17 apr. 2025
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Che tempo che fa - di Michele Serra
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Cena per la Liberazione 24 aprile
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Assemblea soci Coop.
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Cascina, 27 aprile
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CNA AREA VALDERA
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Qualcuno mi sa dire perche' rincoglionire
viene considerato un inevitabile passaggio
alla fine del faticoso viaggio
vissuto da tutti con coraggio?
Il .....
ad oggi la situazione è peggiorata
ora anche tir, pulman turistici , trattori, camion con cassoni per massi,
etc. . E ad alta velocita,
inquinamento .....
di Giulio Bernacchia
Le condizioni russe per porre fine alla guerra (pardon, Operazione Militare Speciale) in Ucraina sono le seguenti:

21/3/2023 - 20:32


Le condizioni russe per porre fine alla guerra (pardon, Operazione Militare Speciale) in Ucraina sono le seguenti:


- interrompere la fornitura di armi occidentali,
- riconoscere i territori temporaneamente occupati come russi - confermare lo stato di non allineamento dell'Ucraina.
Inoltra si chiede la revoca delle sanzioni, il ritiro delle azioni legali contro la russia e il ripristino dello status di lingua russa.
In pratica la Russia esige di ottenere con il “negoziato” gli stessi obiettivi che essa voleva conseguire con la guerra e prima ancora col torpore occidentale.
L’obiettivo russo è sempre stato quello di ottenere il controllo completo dell’Ucraina. Certo, loro avrebbero di gran lunga preferito che quest’ultima fosse loro concessa su un piatto d’argento da un Occidente impaurito e diviso, come era successo con pezzi della Georgia, della Moldavia e della stessa Ucraina, a prescindere dalle volontà dei rispettivi governi, ed il cielo sa quanti sforzi abbiano fatto le sue quinte colonne di giornalisti, opinionisti ed “esperti” in occidente per convincerci che fosse la cosa giusta da fare.
(Avete notato che la Russia ha sempre “minoranze represse” in ogni paese in cui essa ha intenzione di prendere il controllo?
Un po’ come se a Bressanone nascesse un movimento indipendentista animato da giovanotti che guarda caso sono ex membri delle forze speciali austriache e sono nati a Vienna)
Una specie di “fate come chiedo e nessuno si farà male” che aveva sempre funzionato finora, anche utilizzando il finto spauracchio nucleare (ok, la Russia butta una bomba. Dove? Contro chi? Guadagnando cosa? Un evento del genere consentirebbe a chiunque di intervenire direttamente in Ucraina, e per chiunque intendo gli USA che, senza nemmeno dover rispondere con armi nucleari ma solo utilizzando il loro strapotere convenzionale, farebbero piazza pulita di tutta la presenza russa in Ucraina, e questo la Russia lo sa benissimo ed infatti non ha la minima intenzione di usare bombe atomiche)
La “mancanza di rispetto” di cui la Russia si sentiva oggetto da parte dell’Occidente era costituita da tutte quelle situazioni in cui l’Occidente, in maniera irrispettosa, aveva impedito alla Russia di comportarsi come un paese imperialista del XIX secolo nel cuore di un territorio, l’Europa, che aveva visto due guerre mondiali e che ora ragionava in termini di Erasmus, voli a Praga e Vilnius a 19,99 e minacciose presenze di 300 soldati canadesi in Lituania.
Nel 2023 il concetto del “paese cuscinetto”, un’entità di secondo ordine rispetto alle altre realtà nazionali dotate di piena autonomia sa un filo di stantìo.
Non a caso la Finlandia, che per decenni aveva dovuto camminare con le pantofole di feltro a casa propria non si sa mai che il vicino si innervosisse e ti riempisse di sberle, appena ha visto che la Storia stava ritracciando il solco ha pensato di correre a rimediare alla cosa, essendo nel frattempo abituata a quella meravigliosa sensazione chiamata indipendenza e sovranità piena.
Questo mi porta ad una riflessione sul fenomeno dell’espansione ad Est, che come ho detto più volte è in realtà una fuga ad Ovest. Ci sarà pure un motivo per cui più un paese è stato sotto il controllo sovietico più vuole entrare nella UE e nella NATO invece di implorare la ricreazione del Patto di Varsavia.
Ma torniamo alle preoccupazioni di “sicurezza” della Russia.
Prendiamo l’esempio della Francia e della Germania.
Quest’ultima ha combattuto non una ma due guerre mondiali devastando il territorio francese, occupandone la capitale per anni nella seconda causando milioni di morti.
Ora la Francia è una potenza militare nucleare (lo sapete si?) ed ha un PIL enorme (superiore a quello della Russia, tra l’altro) ma l’idea che il governo di Parigi batta i piedi per esigere che il Belgio ed il Lussemburgo siano smilitarizzati e sotto il controllo della Legione Straniera e la Renania-Palatinato venga ceduta dalla Germania “perché i francesi si sentono minacciati” fa molto molto ridere.
E perché fa molto molto ridere?
Perché dal 1939 ad adesso sono successe tante cose (tra cui la sconfitta totale e catastrofica sul campo della Germania del Terzo Reich) e l’Europa moderna ragiona su altre linee.
Come dicevo in tempi non sospetti, la Russia è una potenzina regionale incapace di venire a patti con la propria irrilevanza, imprigionata in un sogno ottocentesco di grandezza imperiale fuori tempo massimo.
La posta in gioco è elevatissima per l’Europa a cui siamo abituati e ciò fortunatamente è stato compreso da (quasi) tutti i decisori ed ha prodotto decisioni storiche.

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