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Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante. 

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. . . . . . . . . . . a tutto il popolo della "Voce". .....
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per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Molina di Quosa, 8 luglio
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Casciana Terme Lari-Pontedera, 12 luglio-3 agosto
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San Giuliano Terme, 30 giugno
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Marina di Vecchiano -giovedi 4 luglio
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Circolo ARCI Migliarino-6 luglio
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Alzarmi prestissimo al mattino
è un'adorabile scoperta senile
esco subito in giardino
e abbevero i fiori
Mi godo la piacevole
sensazione
del frescolino .....
Nel paese di Pontasserchio la circolazione è definita "centro abitato", quindi ci sono i 50km/ h max

Da dopo la Conad ci sono ancora i 50km/ h fino .....
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Incontro a scuola con Pereira
Ovidio Della Croce

27/3/2023 - 10:24

Il 25 marzo 2012 Antonio Tabucchi è morto a Lisbona. Due notti prima di morire aveva dettato a suo figlio il suo ultimo racconto. Aveva sessantanove anni. Ora io ho raggiunto e superato da poco l’età di Tabucchi. L’ultima volta che l’ho incontrato è stato a Migliarino in occasione della conferenza, Elogio della Letteratura che fece, per la prima volta in Italia, nel maggio 2011. Poi non l’ho visto più.
 
Venerdì mattina, 24 marzo, nell’auditorium dell’Istituto Comprensivo Daniela Settesoldi di Vecchiano, si è svolto l’incontro dal titolo “Sul romanzo Sostiene Pereira, una lezione e un dialogo con gli studenti”. Sono intervenuti la professoressa e saggista Eleonora Conti, il Dirigente Scolastico Paolo Gori, il sindaco Massimiliano Angori e l’assessore alla cultura e all’istruzione Lorenzo Del Zoppo. Gli alunni presenti hanno partecipato attivamente al dialogo condotto dalla professoressa Conti.
 
In mezzo ci sono undici anni scanditi, a marzo e a settembre, da iniziative in ricordo di Tabucchi organizzate a Vecchiano, cercando così di riempire il vuoto che ci ha lasciato. Siamo stati in tanti e tante ad arrangiarci come potevamo, il Comune, le associazioni, gli amici di Tabucchi, la scuola, i ragazzi e le ragazze sono stati sempre presenti.
 
Vi racconto come è andata a scuola.
Si entra nell’auditorium, una sala moderna, a sbalzo, ci sono già gli studenti e le studentesse ai loro posti, più in alto rispetto a noi, così possiamo vedere bene le loro facce. Comincia con la musica. Sul lato sinistro la professoressa Cecilia Zaccagnini, alla tastiera, e il professor Simone Basile, alla chitarra, suonano un fado malinconico, ricordando che la parola deriva dal latino “fatum”, che vuol dire “destino”. Sulle note struggenti del fado siamo come portati nella Lisbona della fine degli anni Trenta. Alla fine l’allegretto con brio è quello delle mani dei ragazzi e delle ragazze presenti. Poi c’è il benvenuto ai nostri graditi ospiti del Dirigente Scolastico, prof. Paolo Gori, sempre attento e presente. Nell’introdurre la mattinata la professoressa Serena Chicca sintetizza bene le iniziative realizzate nel tempo in collaborazione con l’Amministrazione Comunale per tenere viva la memoria di Tabucchi proprio tra i nostri giovani, che sono coloro a cui dovremo passare il testimone, dice; e aggiunge che l’idea della Passeggiata Tabucchi è nata nel contesto di un laboratorio letterario a scuola; infine introduce l’incontro dedicato a Sostiene Pereira, una delle opere più importanti e conosciute di Tabucchi.
 
Il Sindaco Massimiliano Angori mette a fuoco due parole chiave a proposito della biografia di Tabucchi: vecchianese e cosmopolita; e poi sottolinea altre due parole importanti: memoria e tempo. Il giovane assessore Lorenzo Del Zoppo entra nel romanzo: Pereira prima procede adagio, poi trova la forza e denuncia una violenza di cui è stato testimone diretto.
Poi tocca a me: ho letto per la prima volta Sostiene Pereira appena uscì, nell’estate del '94; ero sdraiato su un divano, ma mi rendevo conto che, pagina dopo pagina, sprofondavo nel libro. Sentivo in quel “Sostiene Pereira” una musica, un ritornello. Mi chiedevo: come ha fatto a scrivere un libro così utilizzando le stesse lettere dell’alfabeto che usiamo tutti noi? Un libro che fa pensare, ricco di temi profondi, ma scritti con un linguaggio colloquiale. Un libro così bello che ne ho imparate alcune frasi a memoria, tra cui il magnifico incipit e il finale.
 
In realtà sono stati gli studenti e le studentesse delle classi terze A e D con alcuni compagni e compagne di terza B e C i veri protagonisti e le vere protagoniste. Con loro le professoresse Elke Cavazza e Serena Chicca.
Io mi sono seduto in una fila di ragazzi e tra i loro banchi ho seguito la mattinata prendendo un po’ di appunti sparsi.
Eleonora Conti ha impostato l’incontro con la tecnica della lezione dialogata ricavando gli spunti soprattutto dalle immagini tratte dalle diverse versioni di Sostiene Pereira a fumetti, dai fotogrammi del film di Roberto Faenza, da fotografie e disegni.
Gli alunni hanno risposto con interesse e spontaneità alle domande della professoressa Conti, che ha sollecitato nei ragazzi importanti riflessioni sulla struttura di Sostiene Pereira, sui personaggi e i temi un romanzo che ancora oggi a distanza di quasi trent’anni dalla sua pubblicazione, sono più che mai attuali.
 
Penso che di questo incontro resti a tutti un bel ricordo, come è restato a me. Ecco qualche flash.
La professoressa Conti ha cominciato con una domanda: che impresa è stata leggere Sostiene Pereira?
Bella, perché scorrevole, dice una ragazza.
Strano quel “Sostiene Pereira”. Il protagonista all’inizio è anche un po’ noioso, pensa alla morte, non sa guardare quello che gli succede intorno, neanche quando il barista glielo racconta. Perché compare questo ritornello che fa da filo conduttore?
Pereira forse rilascia una testimonianza, dice una voce. Perché è stato catturato!
Ma da chi? Dai buoni o dai cattivi? A chi deve dimostrare che ruolo ha avuto nella vicenda di Monteiro Rossi?
Poi si parla di Europa nel 1938, dei totalitarismi della guerra e delle leggi razziali.
A Pereira, che rimane neutrale rispetto a quello che gli racconta il barista, cosa dice la Signora Delgado?
Lei è un giornalista, faccia qualcosa, risponde subito un’altra ragazza.
E il dottor Cardoso cosa gli spiega?
La teoria della confederazione delle anime, esclama un altro.
Qual è il vostro personaggio preferito?
Marta, rispondono soprattutto le ragazze.
Ecco che vengono mostrati alcuni disegni di Marta, e la professoressa Conti mentre li guarda riflette sul fatto che il mondo di Tabucchi propone sempre una sorta di dualità: un personaggio maschile un po’ inerte, che non si decide, magari un po’ impacciato come Monteiro Rossi e un personaggio femminile più attivo, forte, che spinge a resistere. Lo si capisce meglio se si leggono altri libri di Tabucchi, per esempio il romanzo postumo Per Isabel, dove Isabel è il motore della storia ed è bello pensare che Marta sia l’incarnazione più viva dell’Isabel che attraversa tutta l’opera di Tabucchi.
Marta ha una cascata di capelli rossi, a me è rimasto in mano il disegno molto bello di Giulia Moretti, che le ha fatto con il lapis una coda di cavallo. Un volto deciso. Insomma, non è Marta a essere la ragazza di Monteiro Rossi, è lui a essere il ragazzo di lei. È lei che lo smuove.
 
A questo punto si leggono i testi sui personaggi e sui sogni di Pereira, tutte scritture molto belle, come quelle di Pietro Palla, di Leonardo Spinesi e quella di Mattia Terreni e Devid Karafili, che inizia così: “Quella notte Pereira fece un sogno un po’ strano, ossia sognò il futuro però intrecciato al passato…”.
 
Le studentesse e gli studenti sono state brave e bravi, non solo per quello che hanno detto, ma anche per aver tenuto alta l’attenzione due ore nell’auditorium senza distrarsi, si sono accontentati delle parole, di un dialogo con una studiosa e di qualche fotografia. Forse si sentivano in compagnia di oltre seimila studenti delle scuole superiori che quest’anno hanno letto un’edizione speciale di Sostiene Pereira nell’ambito del Progetto “Un libro, tante scuole” promosso dal Salone del Libro di Torino, direttore Nicola Lagioia, in collaborazione con il Ministero.


Perché Sostiene Pereira è piaciuto ai giovani studenti e alle giovani studentesse di Vecchiano?
Forse perché è scritto bene. Oppure perché alla fine Pereira cambia, si mette così dalla parte giusta. Forse perché ci hanno sentito la musica. Oppure perché hanno intuito la forza dei personaggi femminili. Chissà se gli è venuto il sospetto, se lo rileggeranno per la seconda volta, di sprofondarci voltando una pagina dopo l’altra, e di poterci trovare altri significati.


La letteratura non parla d’altro anche quando sembra che parli d’altro, dice avviandosi alla conclusione Eleonora Conti, bravissima anche lei in mezzo a questo dialogo. E poi, per finire, dice più o meno così: provo grande ammirazione per la vostra bravura, avete letto un romanzo che vi sfidava, siete stati ripagati, un signore anziano si rigenera grazie a due ragazzi che lo riportano alla vita, siete voi che gli date un nuovo slancio.
 
La mattinata finisce con una musica vivace e briosa, quella inedita che il professor Basile ha composto nel 2018 sul finale del romanzo, un brano intitolato “Pereira”, con un leggero arrangiamento della professoressa Zaccagnini. Un invito a frequentare il futuro, sostiene Pereira. L’auditorium sfavillava di applausi, l’atmosfera era magnifica, come Lisbona in un bel giorno d’estate.


Ringrazio Eleonora Conti e Serena Chicca per i consigli e i suggerimenti, e anche per molto di più.

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