Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative.
DUE FATTI
In molti mi hanno scritto chiedendo di esprimere la mia opinione sulla maternità surrogata e sulla mancata estradizione dei “già” terroristi rossi dalla Francia.
Rispondo sommariamente sui due temi per i quali mi riprometto di approfondire in seguito.
Sono contrario alla maternità surrogata che, al di là di motivi etici, che non tutti condivido coi contrari, trovo sia espressione di una cultura edonistica fortemente conformata a dinamiche di mercato per me inaccettabili.
L’errore più grande è non esplicitare con maggiore forza, da parte di chi si batte per i diritti civili, che questo tema è cosa diversa da quello del riconoscimento dei bambini da parte di coppie omogenitoriali, sul quale sono d’accordo.
La destra non riesce a dare risposte civili alla questione della stepchild adoption e si nasconde dietro a quella della maternità surrogata credendola opportunisticamente più favorevole.
Basta ascoltarli nei dibattiti, quando a chi dice di essere contrario alla maternità surrogata, ma favorevole alla stepchild adoption, gli esponenti di destra fanno finta di non sentire e continuano ad accusare l’interlocutore come se fosse favorevole a quello che chiamano l’utero in affitto. Non cascateci.
Per quanto riguarda i “già” terroristi, che non considero ex, dato che nessuno di loro si è mai pentito o dissociato, politicamente in generale ed esplicitamente dei reati commessi, credo che la loro colpa più grande e incancellabile, dopo la pena di morte inflitta per fanatismo crudele e insensato a tante vittime innocenti, sia stato l’aver deviato il corso naturale della storia democratica del nostro Paese.
Il terrorismo rosso e lo stragismo nero contribuirono in modo determinante al prevalere delle forze conservatrici e di destra, che si opponevano ad una svolta progressista che si stava affermando nel convincimento di grandi masse popolari.
Un danno politico enorme per tutta la nostra società, culminato con l’assassinio di Moro e della sua scorta. Un danno che ho vissuto con rabbia e dolore, come moltissimi democratici di tante appartenenze politiche differenti, che speravano nell’apertura di quella che Moro chiamò “la terza fase”. E con lui Berlinguer.
Sentire uno di loro ridere e “godere” della decisione della giustizia francese, da non confondere con l’atteggiamento positivo nei confronti dell’estradizione sostenuto dal governo Macron, mi conferma nella condanna più netta e incancellabile della loro criminalità politica oltre che comune.
Non cerco vendetta, ma giustizia riparativa. Cioè l’esigenza di sanare l'offesa attraverso azioni utili alla vittima, sia essa una persona fisica, una collettività più o meno estesa di persone o la comunità in senso lato. In questo caso dell’intera società italiana.
Alcuni, come Sofri, hanno pagato il loro debito responsabilmente e riparato al danno. Hanno la mia stima.
Questi altri sono solo codardi scappati dalle loro responsabilità, che hanno spento la vita di molti e deviato irreparabilmente il corso della nostra storia, per poi decidere unilateralmente di dichiarare chiuso il capitolo. La continuazione del loro delirio di onnipotenza.
I quaranta anni trascorsi in latitanza sono un’aggravante, non un’attenuante del giudizio e della pena per i delitti impuniti commessi.