Un paese che amo, il paese della mia mamma.Anche ora quando vado a RIPAFRATTA sono la figlia della "Cocca".
Un paese con una storia importante che conserva vestigia di grande rilievo.
Un paese rimasto inalterato nel tempo, non ci sono insediamenti nuovi, potrebbe essere il set di film d'epoca perché anche le case, le facciate conservano la patina del tempo.Un paese che è ancora comunità.
VAI AVANTI MATTEO !!!
Quando dall’altra parte hai Travaglio sei sempre sulla via giusta .
Leggere con attenzione.
TRAVAGLIO E I "GIORNALONI"
FURIOSI CON ROMEO EDITORE
-> Il nuovo impegno editoriale dell`imprenditore napoletano fa infuriare l`establishment. I giornali indipendenti non sono ammessi ai tavoli della vecchia informazione. Che è interamente al servizio del binomio Procure-Potere Economico
La notizia che Matteo Renzi assumerà la direzione del Riformista dal
primo maggio ha scombussolato l`establishment. Sia nel campo della politica sia - soprattutto - nel campo dell`editoria e del giornalismo. La ragione della sorpresa e dell`irritazione non sta solo nella mossa improvvisa dell`ex presidente del Consiglio, che - attraverso la direzione di un giornale - riapre la sua battaglia politica e di idee (Si racconta che
quando a Riccardo Lombardi fu proposta da Nenni la vicesegreteria
del partito, egli rispose con sdegno: "Non so che farmene, voglio la direzione dell` Avanti! perché io voglio fare politica, non il burocrate...").
La seconda fortissima ragione dello stupore e della rabbia va cercata nel nome dell`editore. Il fatto che Alfredo Romeo raddoppi la sua forza editoriale, affiancando al vecchio e rilanciato Riformista la testata prestigiosissima dell`Unità, e che diventi il più importanten editore della sinistra (dai tempi del vecchio Terenzi) non è stata accolta affatto bene. Nel mondo dell`editoria gli editori liberi non sono mai piaciuti. Anzi, sono temutissimi. Se un imprenditore mette la sua forza economica al servizio dell`informazione ne di alcune idee - e non per corrompere l`editoria e le
idee - la cosa preoccupa molto. Oggi la debolezza, in Italia, della stampa e del sistema di informazione è evidentissima. Non a caso l`Italia nella classifica dei paesi con l`informazione libera è più giù del set- tantesimo
posto. Maglia nera. L`informazione in Italian è totalmente dominata da due colossi: il potere economico e le Procure. Che talvolta si affiancano, raramente si contrappongono, spesso si spalleggiano. Gli attori principali di questo poderoso schieramento sono II Fatto, giornale delle Procure, e quelli che Travaglio chiama "i giornaloni". Sono entità simili e complementari.
Né le Procure né il potere economico hanno visto di buon occhio il rilancio editoriale di Romeo.
Hanno l`impressione che sia sceso in campo un corpo estraneo che non può essere controllato. E perciò è pericoloso: è corsaro, è indipendente,
non risponde alla tirata di briglia, non si fa imbeccare. Va combattuto con cannoni ad alzo zero. La storia anche di imprenditore di Alfredo Romeo è sempre segnata dalla sua indipendenza, che non è mai piaciuta in giro. Romeo ha sempre lavorato in solitudine, non è mai entrato nelle cordate, non ha mai diviso il pane coi suoi concorrenti, non ha mai cercato né accettato accordi o compromessi.
Romeo ha sempre avuto questa idea giusta o sbagliata, non saprei che un imprenditore deve lavorare da solo, rischiare da solo, guadagnare da solo, investire da solo. A me - che da qualche anno sono suo amico - me l`ha spiegata tante volte questa sua filosofia, e mi ha anche detto che è una filosofia che gli ha reso molto nella vita ma gli ha imposto anche prezzi altissimi. Tra gli altri quello di avere trascorso in prigione circa un anno, e aver subito ingiurie, assalti, insolenze, diffamazioni, per poi
essere del tutto assolto.
Ve l`ho detto che è amico mio, oltre ad essere mio editore, ma non è per questo che dico che Romeo è un perseguitato, nel senso letterale della parola. È un perseguitato perché cosi dicono i fatti: è stato messo due volte in prigione, è stato intercettato per circa 12 anni, giorno e notte - in casa in ufficio, in auto, al ristorante, persino in arereo, dove, a parte lui, non hanno mai intercettato nessuno è stato inquisito 16 volte, è incensurato, ha già ottenuto una decina di assoluzioni. Le intercettazioni non hanno portato a nessun risultato: solo spese per lo Stato.
Ora, diciamoci la verità: quanti di noi, se intercettati per 12 anni consecutivi, ne uscirebbero idenni?
La sostanza della vicenda giudiziaria di Romeo è questa. È uno degli esempi più lampanti di malagiustizia e di collusione tra potere
economico e magistratura, e di uso di pezzi della magistratura
per alterare le leggi della libera concorrenza e per danneggiare
l`economia sana a vantaggio dell`economia "protetta".
Gran parte della stampa, dicevamo, è rimasta sorpresa e si è infuriata per questa invasione di campo di Romeo. L`idea dei gruppi dirigenti della stampa è evidente ed è sempre stata quella: "l`informazione è cosa nostra.
Nessuno è ammesso al nostro tavolo se non si sottomette". Romeo, invece, senza chiedere il permesso, ha dato una gran manata sul tavolo e ha deciso di irrompere nell`arena con dei giornali indipendenti
in un paese che non conosce indipendenza della stampa.
Prima ha guidato per tre anni l`esperienza che io credo sia stata molto importante del Riformista, unico giornale totalmente garantista, poi ha raddoppiato acquistando l`Unità.
Il più furioso di tutti, naturalmente è Il Fatto. Che è andato un po` fuori di testa. Travaglio ha scatenato le sue pagine contro Romeo, e anche contro Renzi. Con articoli in gran parte comici. A partire dal suo, che riesce a parlare di tutte le ipotetiche malefatte di Romeo senza mai dire che l`accusa che gli è stata fatta, e cioè di avere turbato le aste di Consip, si è conclusa con un`assoluzione piena che chiude definitivamente tutta la vicenda, e cioè anni e anni di campagna di stampa diffamatoria e di calunnie. Il tribunale ha detto: no, Romeo non ha turbato un fico secco.
Anni dicevamo di campagna di diffamazione, che hanno portato danni umani, fisici e anche economici grandissimi a Romeo. Per i quali, credo, nessuno lo risarcirà.
Ma il punto sommo della comicità, da parte del Fatto Quotidiano, è raggiunto da un articolo pubblicato in pagina interna, nel quale si citano con sdegno anti Romeo tutte le sue vicende processuali. E poi, ogni capitoletto, ciascuno dedicato all`indignazione per gli orrori combinati da Romeo secondo i Pm, si conclude con una riga che sembra uno scherzo, sempre uguale: "Però è stato assolto...".
Alto giornalismo, diciamo la verità, non so se ormai è il tipo di giornalismo che si insegna nelle scuole di giornalismo. Certo, se dico che è robaccia lo faccio solo perché sono un tipo che usa le parole con sobrietà.