Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative.
Quando andammo ad Arezzo a firmare per l’apertura e divulgazione del nostro giornale venne stilato un atto che certificava la necessità, voglia, speranza di far parlare il Serchio, per bocca dei paesi e paesani rivieraschi, dei fatti, belli e brutti, che li riguardavano, con un occhio al passato da non dimenticare e il futuro da far tornare a misura d’uomo.
Utopia!
Non voglio polemizzare, io ho le mie nicchie dove sguazzo felicemente fra scherzi e dolci pensieri, ma per la famosa(!) “odiens” dover pubblicare che a Volterra hanno schiacciato un gatto o a Cecina è cascato un pino, non mi sembra poi tanto tanto in linea con quel documento firmato 15 anni fa.
Allora parliamo, anzi mostriamo, della ormai dimenticata processione per l’Assunta, festa paesana di Nodica che si svolgeva il 15 di agosto con le famose “paesane” torte coi bischeri che ogni famiglia preparava e cuoceva in forni comuni senza pensare e sapere che il loro lavoro avrebbe reso "gloria" a quelle di là dal Serchio e specialmente le massaie-cuoche di via del Serchio usavano quello della nonna di Massimiliano Angori, sì, il sindaco attuale.
Bel ricordo!
Passiamo ora all’intero comune dove fan bella mostra i reduci della grande guerra ’15-’18. Nessuno di noi si ricorderà del volto dei loro nonni o bisnonni, ma i nomi e cognomi sono prettamente vecchianesi.
Onore a questi valorosi soldati!
Una cara amica e co-redattrice di questo giornale, Matilde Baroni, ci manda alcune foto di una gita alle Pizzorne dove è presente suo padre Narciso, “vecchianese” , insieme ad una festosa combriccola di ragazze e ragazzi. La festa non era “sacra”, era quella dell’uva!
Bella gioventù!
È soltanto il Ricordo
è solo la Memoria
che fa la differenza
tra quel che non c’è più
e tutto ciò che invece
non era mai esistito.
Da “Scritteamatita 3” di M.B.