none_o


Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante. 

. . . uno sul web, ora, che vaneggia che la sua .....
. . . . . . . . . . . a tutto il popolo della "Voce". .....
. . . mia nonna aveva le ruote era un carretto. La .....
. . . la merda dello stallatico più la giri più puzza. .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
Molina di Quosa, 8 luglio
none_a
Casciana Terme Lari-Pontedera, 12 luglio-3 agosto
none_a
San Giuliano Terme, 30 giugno
none_a
Marina di Vecchiano -giovedi 4 luglio
none_a
Circolo ARCI Migliarino-6 luglio
none_a
Alzarmi prestissimo al mattino
è un'adorabile scoperta senile
esco subito in giardino
e abbevero i fiori
Mi godo la piacevole
sensazione
del frescolino .....
Nel paese di Pontasserchio la circolazione è definita "centro abitato", quindi ci sono i 50km/ h max

Da dopo la Conad ci sono ancora i 50km/ h fino .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
Anna Franchi e la sua riscoperta

11/4/2023 - 13:18



A distanza di un mese dalla giornata di presentazione di Anna Franchi al circolo Arci di Nodica avvenuta il 6 marzo nell’ambito del marzo delle donne,  tenuta a tre voci e tre sguardi con Arianna Andreoni, Daniela Vanni e Paola Magli, vogliamo portare a conoscenza di un pubblico più grande la vita straordinaria di questa donna pubblicandola su Spazio Donna all’interno de La voce del Serchio giornale online.
 
ANNA FRANCHI 1867-1954
 
Anna Franchi è nata a Livorno città di porto, città multietnica e multiculturale, per la sua storia come luogo di commerci e scambi; Livorno città aperta a tante possibilità. Anna è amata dalla madre, dalla nonna materna e adorata dal padre che la fa studiare in casa affinché possa avere una buona istruzione. Una famiglia borghese, di vaste aperture mentali, dove trova durante l’infanzia quel tanto amore che le permette di sviluppare una buona autostima, che le struttura un carattere forte e che le permetterà di avere una simpatia politica per il socialismo.


Quando nel 1881, a sedici anni, incontra e sposa il violinista e compositore livornese Ettore Martini la sua bella infanzia finisce. Si ritrova a sostenere e seguire questo uomo che, nei suoi confronti non sarà poi rispettoso e gentile…dopo Arezzo si trasferiranno a Firenze dove Anna incontra le varie associazioni attive per i diritti delle donne alle quali aderisce subito e partecipa impegnandosi anche con una intensa attività letteraria.
Qui a Firenze rimane sola. Dopo un litigio di suo marito con il direttore del teatro locale, Ettore parte per le Americhe portando con sé due dei figli. Anna non può usare i propri beni né rivendicare la potestà sui figli perché le leggi di quel momento lo impediscono. Partendo dalla propria condizione, partendo da sé da vera femminista antesignana, Anna studia e pubblica libri a favore del divorzio e dei diritti al patrimonio delle donne. Il libro Avanti il divorzio diventa subito strumento di conoscenza e lotta per tutte le donne
Trasferitasi a Milano per lavoro, dopo i 2 anni di soggiorno a Roma ospite nella casa di amici, si troverà a scrivere per vari quotidiani e la sua collaborazione sarà apprezzata e molto richiesta. Con la scrittura mantiene sé e quel che resta della sua famiglia.
All’inizio si ritrova a scrivere senza un indirizzo preciso; inizia con delle traduzioni, poi seguendo il proprio flusso creativo racconta storie per l’infanzia, scrive romanzi, lavora per il mondo giornalistico e nel 1900 ottiene l’iscrizione all’Albo dei Giornalisti Lombardi, seconda donna dopo la battagliera Anna Kuliscioff.
 
 Riuscirà a distinguersi anche come critica d’arte e la sua amicizia con i Macchiaioli stabilità negli anni toscani le permetterà di scrivere importanti saggi in loro favore.
 
Nel periodo del fascismo Anna interrompe l’attività sociale e politica dedicandosi intensamente solo alla scrittura.
Anna Franchi femminista, impegnata nelle cause civili, parte sempre dalla propria situazione e quando muore uno dei suoi figli in guerra considera il problema delle madri che avevano in quei figli posto oltre che l’amore la fiducia di essere aiutate economicamente nella vecchiaia. Anna riuscirà a fare promulgare una legge per una pensione alle madri di figli morti in guerra. Così in breve, ci piace ricordarla. Donna vissuta tra 2 guerre mondiali, a cavallo di 2 secoli, donna che ha contribuito alla scoperta dei Macchiaioli, che è vissuta fino ad 87 anni e che ha scritto il suo ultimo libro un anno prima della morte. Insomma una paladina dei diritti femminili ma dimenticata nel tempo anche dai libri di storia femministi, oggi finalmente fatta uscire dall’ombra dall’amore di qualche donna che fa ricerca proprio di presenze nel nostro territorio. Anna si è fatta seppellire a Livorno.
 
 Ad Anna Franchi sono state dedicate delle strade e a Livorno è stata aperta una fondazione a suo nome però dimenticata nel tempo anche dai libri che riportano la storia del femminismo. Quale lo scopo di questo scritto dopo l’incontro a Nodica di cui abbiamo detto? Cercare e mettere finalmente in luce la storia e l’opera di tante donne che intorno a noi, sul nostro territorio, come ci piace dire, sono nate, hanno operato ed è tempo vengano studiate con impegno per farle conoscere specialmente alle generazioni ora emergenti.
 
la redazione di Spazio Donna e collaboratrici

+  INSERISCI IL TUO COMMENTO
Nome:

Minimo 3 - Massimo 50 caratteri
EMail:

Minimo 0 - Massimo 50 caratteri
Titolo:

Minimo 3 - Massimo 50 caratteri
Testo:

Minimo 5 - Massimo 10000 caratteri

14/4/2023 - 11:52

AUTORE:
AUTRICE Nadia Chiaverini

Riscoprire per non dimenticare donne che hanno svolto in vita attività preziose e praticamente sconosciute è un lavoro fondamentale per la scoperta delle nostre radici, in particolare quando si riferiscono al territorio. Grazie

n.chiaverini@alice.it