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Evento davvero memorabile a san Giuliano Terme il 25 luglio a partire dalle ore 18, all'interno del Fuori Festival di Montepisano Art Festival 2024, manifestazione che coinvolge i Comuni del Lungomonte pisano, da Buti a Vecchiano."L'idea è nata a partire dalla pubblicazione da parte di MdS Editore di uno straordinario volume su Puccini - spiega Sandro Petri, presidente dell'Associazione La Voce del Serchio - scritto  da un importante interprete delle sue opere, Delfo Menicucci, tenore famoso in tutto il mondo, studioso di tecnica vocale e tante altre cose. 

Che c'entra l'elenco del telefono che hai fatto, con .....
Le mutande al mondo non le metti ne tu e neppure Di .....
Da due anni a questa parte si legge che Putin, ovvio, .....
È la cultura garantista di questo paese. Basta vedere .....
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Di Edoardo Fanucci
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Di Antonio Campo
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Da un'intervista a Maria Elena Boschi
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Mauro Pallini-Scuola Etica Leonardo: la cultura della sostenibilità
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APOCALISSE NOKIA di Antonio Campo
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Il mare
con le sue fluttuazioni e il suo andirivieni
è una parvenza della vita
Un'arte fatta di arrivi di partenze
di ritorni di assenze
di presenze
Uno .....
Nel paese di Pontasserchio la circolazione è definita "centro abitato", quindi ci sono i 50km/ h max

Da dopo la Conad ci sono ancora i 50km/ h fino .....
di
Umberto Mosso
SENZA ALCUN RIMPIANTO PER CHI VOLEVA TOGLIERCI L’ANIMA RIFORMISTA.

14/4/2023 - 13:44

SENZA ALCUN RIMPIANTO PER CHI VOLEVA TOGLIERCI L’ANIMA RIFORMISTA.

 

La cosa più sgradevole per noi semplici riformisti, elettori e militanti di Italia Viva, è stata, dopo avere resistito per anni agli attacchi beceri dei nemici di Renzi, di dover sopportare le offese quotidiane di Calenda, che ci trattava come paria da salvare a condizione che fossimo obbedienti alle sue fisime narcisistiche e impolitiche.

L’abbiamo sopportato, aspettando un suo recupero di lucidità, magari dettato da opportunismo, sperando come tanti nella realizzazione di un progetto che credevamo comune. Lui invece, con l’identica postura ideologica del PD e del M5S, tutti con l’ossessione di cancellare Renzi , voleva dimostrare al popolo delle terrazze romane e a chissà chi altro, di essere capace di riuscire, ultimo arrivato, dove non erano riusciti Zingaretti, Letta, Conte e dove non riuscirà Schlein.

L’ultimo colpo assestato a vuoto è stato il tentativo di proibire la Leopolda. Che, attenzione, non è cosa da poco. Perché la Leopolda non è il solito convegno di partito ed è più di un evento tradizionalmente politico. Tanto è vero che proprio contro la Leopolda si è cimentata, senza alcun risultato apprezzabile, anche la Procura di Firenze. Questa pretesa di Calenda è stato il colpo dello scorpione, che voleva pungere Renzi e invece ha ucciso il partito nuovo. Evidentemente, falliti gli obbiettivi di cancellare Renzi e annettere Italia Viva nel suo contenitore, non era più interessato a costruirlo.

D’altro canto ragionare liberamente di riforme fattibili, dando spazio a storie reali e a competenze nuove come si fa alla Leopolda, invece che trattare organigrammi o esercitarsi in politichese, fa paura alle vestali dello status quo. Calenda con quella pretesa ha esplicitato di voler togliere l’anima all’unica esperienza di riformismo realizzato in Italia negli ultimi cinquanta anni. Quella che ha avuto le sue basi nei 1000 giorni del governo Renzi e che disegnava con migliaia di mani il presente migliore e possibile alla Leopolda.

Ritengo, viceversa, che lo spirito e il metodo della Leopolda sia proprio il punto dal quale ripartire per rendere il nuovo riformismo di questo secolo una esperienza popolare e di massa. Quello che in Italia l’antico riformismo non è, purtroppo, riuscito ad essere.Italia Viva è nata per questo ed è viva perché ha quest’anima. Non è nata per morire senz’anima in cambio di niente.

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