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Evento davvero memorabile a san Giuliano Terme il 25 luglio a partire dalle ore 18, all'interno del Fuori Festival di Montepisano Art Festival 2024, manifestazione che coinvolge i Comuni del Lungomonte pisano, da Buti a Vecchiano."L'idea è nata a partire dalla pubblicazione da parte di MdS Editore di uno straordinario volume su Puccini - spiega Sandro Petri, presidente dell'Associazione La Voce del Serchio - scritto  da un importante interprete delle sue opere, Delfo Menicucci, tenore famoso in tutto il mondo, studioso di tecnica vocale e tante altre cose. 

Che c'entra l'elenco del telefono che hai fatto, con .....
Le mutande al mondo non le metti ne tu e neppure Di .....
Da due anni a questa parte si legge che Putin, ovvio, .....
È la cultura garantista di questo paese. Basta vedere .....
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Di Edoardo Fanucci
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Di Antonio Campo
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di Bruno Desidera
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di Matteo Renzi, senatore e presidente di IV
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Da un'intervista a Maria Elena Boschi
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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Mauro Pallini-Scuola Etica Leonardo: la cultura della sostenibilità
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Incontrati per caso
di Valdo Mori
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APOCALISSE NOKIA di Antonio Campo
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Il mare
con le sue fluttuazioni e il suo andirivieni
è una parvenza della vita
Un'arte fatta di arrivi di partenze
di ritorni di assenze
di presenze
Uno .....
Nel paese di Pontasserchio la circolazione è definita "centro abitato", quindi ci sono i 50km/ h max

Da dopo la Conad ci sono ancora i 50km/ h fino .....
di Gianfranco Morelli
IL FASCISTA E IL PARTIGIANO

22/4/2023 - 8:40


IL FASCISTA E IL PARTIGIANO


“Era nel mio consiglio comunale, un fascista della peggior specie, come quelli che ho combattuto durante la resistenza “. Così di Ignazio La Russa mi parlava Aldo Aniasi, capo partigiano e storico sindaco socialista di Milano, mentre circa vent’anni fa lo accompagnavo in macchina ad una iniziativa del mio comune di Solaro.
Caro Aldo Aniasi, caro compagno “Iso Danali”, tu almeno non hai dovuto inorridire vedendo questo fascista a tutto tondo ascendere alla seconda carica della Repubblica antifascista e farsi cedere lo scranno di Presidente del Senato niente di meno che da Liliana Segre, testimone vivente dell’orrore della Shoa.
Non hai visto la figlia del repubblichino Pino Rauti travolgere il figlio di Nedo Fiano immolato per giochi di palazzo del suo partito in un collegio elettorale impossibile.
E per ottenere tutto questo i fascisti non hanno dovuto fare niente, solo aspettare che una sinistra ignava e imbelle finisse di suicidarsi in mille faide e in un mare di livido rancore e con flemma sorniona raccogliere i frutti di un’opinione pubblica delusa, disincantata e incarognita.
Gente di sinistra che negli anni ha ridotto l’antifascismo ad un turbinio folcloristico di figurine e coreografie, di girotondi, di sardine, di panchine e flash mob; che l’ha utilizzato per delegittimare chi credeva occorresse imprimere un passo diverso alla democrazia italiana aggiornando e attualizzando i principi repubblicani; che si è impigrita nel culto dell’iconografia senza sforzarsi di capire come si presenta il fascismo nella società del terzo millennio.
E a un certo punto tutto si è confuso .
C’è chi si è ritrovato in compagnia di fascisti veri a combattere le elementari regole di sanità pubblica durante la pandemia, chi si è rifugiato nel più becero complottismo no vax e in tanti oggi non riconoscono ancora la profonda natura fascista di un Putin aggressore di liberi popoli e massacratore di inermi cittadini.
Eri Sindaco, caro Iso, quel 12 aprile del 1973 nella tua Milano quando da un corteo al quale partecipavano i fratelli Ignazio e Romano La Russa partirono le bombe che uccisero l’agente Antonio Marino.

Ma come può far testo oggi un fatto di mezzo secolo fa quando nell’ultimo anno la sinistra ha elevato a campione del progressismo e del pacifismo un signor nessuno azzimato e vanitoso immemore che solo pochi mesi prima lasciava i bambini per settimane abbandonati in mezzo al mare?
E ora ci tocca tenercelo l’Ignazio Benito La Russa da Paternò, perché la Repubblica, la Democrazia che tu e gli altri partigiani avete conquistato ci dice che queste sono le regole e che quelle regole valgono anche per chi le ha sempre osteggiate.

E sperare che basti la grisaglia del potere ad inibirgli la nostalgia della camicia nera.










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