none_o


Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative. 

E non c'è da cambiare idea. Dopo aver sostenuto la .....
. . . sul Foglio.
Secondo me hai letto l'intervista .....
L'intervista a Piazza Pulita è di 7 mesi fa, le parole .....
Vedi l'intervista di Matteo Renzi 7 mesi fa da Formigli .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
Arabia Saudita
none_a
Incontrati per caso...
di Valdo Mori
none_a
Dalla pagina di Elena Giordano
none_a
storie Vere :Matteo Grimaldi
none_a
Indaco il colore del cielo
non parimenti dipinto
Sparsi qua e là
come ciuffi di velo
strani bioccoli di bambagia
che un delicato pennello
intinto .....
tutta la zona:
piscina ex albergo
tutto in stato di abbandono

zona SAN GIULIANO TERME
vergogna
di Gianfranco Morelli
IL FASCISTA E IL PARTIGIANO

22/4/2023 - 8:40


IL FASCISTA E IL PARTIGIANO


“Era nel mio consiglio comunale, un fascista della peggior specie, come quelli che ho combattuto durante la resistenza “. Così di Ignazio La Russa mi parlava Aldo Aniasi, capo partigiano e storico sindaco socialista di Milano, mentre circa vent’anni fa lo accompagnavo in macchina ad una iniziativa del mio comune di Solaro.
Caro Aldo Aniasi, caro compagno “Iso Danali”, tu almeno non hai dovuto inorridire vedendo questo fascista a tutto tondo ascendere alla seconda carica della Repubblica antifascista e farsi cedere lo scranno di Presidente del Senato niente di meno che da Liliana Segre, testimone vivente dell’orrore della Shoa.
Non hai visto la figlia del repubblichino Pino Rauti travolgere il figlio di Nedo Fiano immolato per giochi di palazzo del suo partito in un collegio elettorale impossibile.
E per ottenere tutto questo i fascisti non hanno dovuto fare niente, solo aspettare che una sinistra ignava e imbelle finisse di suicidarsi in mille faide e in un mare di livido rancore e con flemma sorniona raccogliere i frutti di un’opinione pubblica delusa, disincantata e incarognita.
Gente di sinistra che negli anni ha ridotto l’antifascismo ad un turbinio folcloristico di figurine e coreografie, di girotondi, di sardine, di panchine e flash mob; che l’ha utilizzato per delegittimare chi credeva occorresse imprimere un passo diverso alla democrazia italiana aggiornando e attualizzando i principi repubblicani; che si è impigrita nel culto dell’iconografia senza sforzarsi di capire come si presenta il fascismo nella società del terzo millennio.
E a un certo punto tutto si è confuso .
C’è chi si è ritrovato in compagnia di fascisti veri a combattere le elementari regole di sanità pubblica durante la pandemia, chi si è rifugiato nel più becero complottismo no vax e in tanti oggi non riconoscono ancora la profonda natura fascista di un Putin aggressore di liberi popoli e massacratore di inermi cittadini.
Eri Sindaco, caro Iso, quel 12 aprile del 1973 nella tua Milano quando da un corteo al quale partecipavano i fratelli Ignazio e Romano La Russa partirono le bombe che uccisero l’agente Antonio Marino.

Ma come può far testo oggi un fatto di mezzo secolo fa quando nell’ultimo anno la sinistra ha elevato a campione del progressismo e del pacifismo un signor nessuno azzimato e vanitoso immemore che solo pochi mesi prima lasciava i bambini per settimane abbandonati in mezzo al mare?
E ora ci tocca tenercelo l’Ignazio Benito La Russa da Paternò, perché la Repubblica, la Democrazia che tu e gli altri partigiani avete conquistato ci dice che queste sono le regole e che quelle regole valgono anche per chi le ha sempre osteggiate.

E sperare che basti la grisaglia del potere ad inibirgli la nostalgia della camicia nera.










+  INSERISCI IL TUO COMMENTO
Nome:

Minimo 3 - Massimo 50 caratteri
EMail:

Minimo 0 - Massimo 50 caratteri
Titolo:

Minimo 3 - Massimo 50 caratteri
Testo:

Minimo 5 - Massimo 10000 caratteri