Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante.
Siamo ad Asciano, comune di San Giuliano, luogo dove la resistenza degli ultimi anni della assurda seconda guerra mondiale fu portata avanti dalla lotta e dalla morte di molti popolani dove, 35 anni dopo, nel settembre del 1980, un gruppo di giovani volle ricordare quei giorni intervistando i sopravvissuti.
Ne uscì un toccante opuscolo che ho ritrovato in un pacco di documenti in un mercatino, fogli dattiloscritti e a volte poco leggibili.Gli intervistati sono in maggior parte donne, quelle VERE, che avevano idee chiare della vita e si sacrificavano VOLONTARIAMENTE per salvare i loro uomini.Questa è l’introduzione alla raccolta, uno scritto firmato F.G.C.I, che potrebbe e dovrebbe essere di ogni italiano VERO, fuori da ogni ideologia politica ma portato a simbolo dall’Italia intera. Come foto riporto quattro interviste dove si riesce a leggere il sentimento toccante se non la parola nitida:
Noi giovani comunisti di Asciano, vista la situazione nazionale e internazionale, abbiamo ritenuto opportuno fare questa raccolta di testimonianze sulla Resistenza Ascianese.Ci è sembrato giusto, per non dire doveroso, fare queste interviste poiché noi crediamo che sia importante mostrare a tutti i cittadini, e in modo particolare ai giovani, ciò che è stata la guerra e la lotta per la liberazione dell’Italia dall’occupazione nazista e fascista. Noi non vogliamo che questi fatti vengano dimenticati; è invece nostra intenzione far conoscere a tutti proprio gli aspetti più brutti, più violenti della guerra, come la fame, la miseria, la distruzione, la morte. Per questo condanniamo la scandalosa sentenza del Tribunale militare di Bari che concede la libertà ad un ex-nazista quale “Walter Reeder”. Poiché consideriamo questa sentenza un’offesa verso tutti coloro i quali hanno conosciuto i sacrifici e la violenza della guerra, e hanno vissuto in prima persona le deportazioni e le torture delle truppe naziste e fasciste.Nessun fatto accaduto, nessun particolare, nessun morto della guerra di Liberazione e della Resistenza deve essere dimenticato.Perché proprio il ricordo di queste lotte e di queste morti deve essere l’emblema, il fondamento sul quale fondare l’avvenire del nostro Paese.Per questo ringraziamo tutti coloro che insieme a noi hanno “ricordato” ancora una volta alcuni dei tanti fatti accaduti durante la guerra e hanno così contribuito alla realizzazione di questo opuscolo sulla Resistenza di Asciano.Noi speriamo vivamente che questo lavoro possa servire a far riflettere tutti coloro che ancora non hanno compreso quale enorme assassinio e assurdità sia la guerra.
F.G.C.I. sez. di Asciano.
L’ultima intervista non ha la foto, ma è la più toccante tanto che avrebbe meritato il primo posto.