Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative.
IL CIELO SOPRA AL CREMLINO.
Se fosse vero che ben due droni nemici possano fare 500 km volando a lungo indisturbati nel cielo russo prima di essere abbattuti solo sulla verticale della cupola del Cremlino, se ne dedurrebbe che Putin, dopo avere perso la guerra politica, relegato nel più ampio isolamento mondiale e bollato come criminale di guerra, non avrebbe nessuna speranza di vincere neanche militarmente.
Nessuna fonte indipendente ha accreditato la tesi che l’Ucraina disponga della tecnologia adatta per un simile attacco.Ne è immaginabile che, in uno stallo militare che accentua l’infamia della rappresaglia russa sui civili ucraini facendo crescere il numero dei Paesi che condannano l’aggressione russa, gli Usa e la Nato, da molti criticati per l’eccessiva prudenza militare e la volontà più volte dimostrata di non volere un coinvolgimento diretto nello scontro con la Russia, abbiano deciso improvvisamente di gestire direttamente una tale operazione.In particolare una potenza nucleare, che minaccia ritorsioni a giorni alterni, si presuppone sia attrezzatissima a difendere il suo territorio, specie la capitale e la sede del governo in guerra, da ogni intrusione nemica. Oltretutto basta aver visitato il Cremlino come viaggiatori per avere sentito dalle guide che il palazzo sede degli uffici di Putin non sta nell’area della cupola, ma sul lato opposto, e la sua residenza non è nel centro di Mosca, nei pressi del Cremlino. Dunque la possibilità che le due lastre di rame danneggiate e nessun danno strutturale alla storica cupola siano una replica puerile dell’incendio del Reichstag, ordinato da Hitler nel 1933 per addossarlo ai comunisti e accreditare la sua politica aggressiva in Europa, sono molto alte. Se è così questo piò voler dire quattro cose.
Primo: Putin è alla frutta politica, economica e militare e lui, o i suoi oppositori nell’apparato politico – militare, si agitano dando segnali all’interno.
Parlano a suocera perché nuora intenda, scambiandosi i due ruoli con finalità divergenti.
Secondo: Putin ha perso la bussola e se ricorre a simili diversivi cerca scuse per tentare di giustificare azioni violente più forti contro Zelensky e più indiscriminate contro i civili ucraini. Un classico dei dittatori prima del tracollo. Questo lo rende più pericoloso. D’altro canto non può lamentarsi perché, decidendo di fare la guerra, ha trasformato non solo Zelensky, ma lui stesso, in un obbiettivo militare.
Terzo: deve recuperare consenso verso i cittadini russi, il cui silenzio non è approvazione della guerra, ma solo estorto col terrore. Immagina che la minaccia di farli sentire sotto tiro dall’occidente giochi a suo favore. Ha dimenticato la storia russa.
In particolare come si schierò il popolo a favore dell’uscita dalla prima guerra mondiale e come si unì, nella seconda, per respingere una invasione tedesca che oggi non c’è. Il popolo russo non vuole morire per Kijv.Quarto: fino ad ora la propaganda russa ha fatto più vittime in Italia che nel resto d’Europa. Pupi inconsapevoli mossi da pupari nostrani assai interessati. Aveva ragione Marx “se la storia si ripete due volte la prima è tragedia, la seconda è farsa”.
Quando la smetteranno i filorussi , più o meno dichiarati, di trasformare la tragedia ucraina in una farsa cinica e indecorosa?