Evento davvero memorabile a san Giuliano Terme il 25 luglio a partire dalle ore 18, all'interno del Fuori Festival di Montepisano Art Festival 2024, manifestazione che coinvolge i Comuni del Lungomonte pisano, da Buti a Vecchiano."L'idea è nata a partire dalla pubblicazione da parte di MdS Editore di uno straordinario volume su Puccini - spiega Sandro Petri, presidente dell'Associazione La Voce del Serchio - scritto da un importante interprete delle sue opere, Delfo Menicucci, tenore famoso in tutto il mondo, studioso di tecnica vocale e tante altre cose.
Le pacate riflessioni di Maurizio Mannoni, in un’intervista al “Corriere della Sera”, confermano che anche dentro la Rai ci sia piena coscienza della grave deriva presa da alcuni talk show.
L’Ad Fuortes farebbe bene a confrontarsi con il conduttore di “Linea Notte” e valutare come intervenire, prima ancora che a farlo sia la Vigilanza che ha il diritto e il dovere di andare avanti con la Risoluzione sugli opinionisti.Mannoni chiede che a decidere la linea editoriale dei programmi sia la Rai nel suo complesso, con le decine e decine di dirigenti chiamati a tutelare il ruolo del servizio pubblico, e non la dittatura del singolo conduttore. Parole nette e totalmente condivisibili, che arrivano da uno dei giornalisti di punta dell’informazione pubblica.Traduciamo per i cittadini che pagano il canone: a una trasmissione come Cartabianca dovrebbero sovrintendere il direttore di Rai3 Franco Di Mare, i 5 vicedirettori di rete, i capi struttura, gli autori del programma, la nuova direzione Approfondimento guidata da Mario Orfeo, i 5 vicedirettori Approfondimento.
Parliamo di almeno una quindicina di dirigenti, tutti o quasi con uno stipendio pari al limite massimo consentito di 240mila euro all’anno, e di altrettanti collaboratori esterni. È loro la responsabilità di evitare che una trasmissione di prima serata della Rai sia monopolizzata da addirittura 3 opinionisti della stessa testata (il Fatto Quotidiano) oppure che diventi uno strumento di propaganda di emissari del governo russo, o peggio ancora che per un decimale di share si arrivi a spettacolarizzare un tema delicato come la guerra con un’imbarazzante par condicio tra aggrediti e aggressori.
Lo fanno? Oppure ogni decisione viene lasciata, come denuncia Mannoni, alla dittatura del conduttore?