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Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante. 

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per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Domenica 7 Luglio mercatino di Antiqua a San Giuliano T
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Ripafratta, 12 luglio
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Bagno degli Americani di Tirrenia
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Molina di Quosa, 8 luglio
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Casciana Terme Lari-Pontedera, 12 luglio-3 agosto
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Alzarmi prestissimo al mattino
è un'adorabile scoperta senile
esco subito in giardino
e abbevero i fiori
Mi godo la piacevole
sensazione
del frescolino .....
Nel paese di Pontasserchio la circolazione è definita "centro abitato", quindi ci sono i 50km/ h max

Da dopo la Conad ci sono ancora i 50km/ h fino .....
di Stefano Ceccanti
Riforme, Ceccanti a Nova: “Serve garantire governi di legislatura”

11/5/2023 - 16:04


Riforme, Ceccanti a Nova: “Serve garantire governi di legislatura”

 

"Abbiamo bisogno di una legge elettorale con vincoli di coalizione e una forma di indicazione dei candidati primi ministri affinché il cittadino sia arbitro del governo"

“Cosa mi auguro dal confronto sulle riforme avviato dal governo con le opposizioni? Che tutti sappiano distinguere bene la specificità della materia istituzionale rispetto alle altre. E’ del tutto normale e fisiologico che ci sia una contrapposizione netta sulle politiche, mentre non lo sarebbe se fosse estesa alle regole”. Lo ha sottolineato, ad “Agenzia Nova”, Stefano Ceccanti, professore ordinario di Diritto pubblico comparato alla Sapienza di Roma, già senatore e deputato del Partito democratico.

“La maggioranza ha un mandato per governare, ma non anche per riscrivere le regole da sola; le opposizioni hanno il diritto-dovere di indicare i problemi urgenti del Paese con soluzioni alternative, ma questo non vuol dire che non sia urgente anche un aggiornamento istituzionale”, ha aggiunto il costituzionalista che si è, poi, soffermato su cosa comporterebbero, in termini di legge elettorale, eventuali modifiche verso il presidenzialismo, il semipresidenzialismo o il premierato.

“Il presidenzialismo americano, con la separazione delle istituzioni, peggiorerebbe il quadro in termini di inefficienza e quindi non va per niente considerato – ha osservato Ceccanti -. Il semipresidenzialismo si abbinerebbe naturalmente al doppio turno di collegio, meglio con elezione contestuale tra presidente e Parlamento, e i modelli di premierato a premi di maggioranza, come propone da tempo parte della dottrina francese: il premierato a forme di premio di maggioranza. Questo come formule di trasformazione dei voti in seggi.

Rimane il problema dell’individuazione dei singoli eletti, che resta quello dei collegi, sfuggendo all’alternativa sbagliata tra liste bloccate spersonalizzanti e preferenze che non sono adatte per le Politiche, perché mettono in competizione i candidati dello stesso partito il giorno delle elezioni”.
Alla domanda su quale sia, a suo avviso, la riforma istituzionale ideale per l’Italia, Ceccanti ha risposto: “Dobbiamo conseguire un obiettivo, quello di governi tendenzialmente di legislatura, identico a quello che si realizza nelle altre democrazie parlamentari. Siccome, però, come spiegava Roberto Ruffilli, il nostro sistema di partiti da cui partiamo è meno disciplinato, abbiamo bisogno di qualche elemento di rigidità iniziale in più, ossia una legge elettorale con vincoli coalizionali ed una forma di indicazione dei candidati primi ministri affinché il cittadino sia arbitro del governo, mentre nella fase successiva è sufficiente l’insieme (sottolineo insieme, ciascuna da sola non basta) delle quattro caratteristiche costituzionali delle forme parlamentari efficienti: fiducia al solo premier da una sola Camera, potere di chiedere anche la revoca dei ministri, sfiducia costruttiva a maggioranza assoluta, potere di provocare elezioni anticipate almeno in caso di sconfitta sulla fiducia, se entro pochi giorni la Camera non elegge qualcun altro a maggioranza assoluta. Insomma, ci vuole Ruffilli e quattro articoli del testo costituzionale tedesco: 63, 64, 67 e 68.

Comunque – ha concluso Ceccanti -, tenendo fermo l’obiettivo dei governi di legislatura, sulle soluzioni tecniche confrontiamoci laicamente”

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