Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative.
LE INVASIONI BARBARICHE.
Fabio Fazio era in scadenza di contratto con la Rai e la decisione di rinnovarglielo o meno spettava all’Amministratore Delegato che in quel momento era Fuortes, nominato dal centro – sinistra. Che disse no.
Per questo il conduttore è stato “costretto” ad accettare l’offerta di un’altra Rete, passando da un contratto da 1,9 milioni l’anno ad un altro da 2,5 milioni l’anno per 5 anni. Dunque si è trattato di due decisioni legittime che solo l’ottusità di Salvini, col suo “belli ciao” ha voluto politicizzare provocando i noti martirologi sulla stampa. Un martirio che non augurerei al mio peggiore nemico. Mi offrirei come ostaggio al suo posto.Un martirio che, d’altro canto, è stato smentito dallo stesso Fazio che ha dichiarato: «Ci tengo a precisare che io e Luciana non abbiamo nessuna vocazione a sentirci vittime né martiri: siamo persone fortunatissime e avremo occasione di continuare altrove il nostro lavoro».Una dichiarazione che è stata accolta come una conferma della professionalità e soprattutto della signorilità di Fazio. Qualità che indubbiamente possiede.Ma non è questione di signorilità, ma di voler preventivamente evitare di essere il pretesto di una campagna ridicola.Infatti quella dichiarazione è giunta, opportunamente, prima che si sapessero il perché e le condizioni economiche del suo passaggio a Discovery Channel, con un contratto che non si improvvisa in pochi giorni nelle more del cambio di AD della Rai. Ancora una volta assistiamo alla convergenza delle narrazioni tra gli ambienti politici più beceri della destra che offrono, a quelli più mistificanti tra i media di sinistra, gli argomenti per alimentare dibattiti fuorvianti. Una mano lava l’altra e tutti campano allegramente.
Il problema del servizio pubblico radiotelevisivo non è Fazio, se si esclude il fatto - tutt’altro che trascurabile - che la Rai perde con lui notevoli entrate pubblicitarie a vantaggio della concorrenza. Il problema è che al momento restano in piedi tutte le cordate imprenditoriali che da decenni occupano i palinsesti Rai trasformandoli in una replica ininterrotta di un teatrino dove, a turno, si esibisce sempre la stessa compagnia di giro. Dall’intrattenimento, trasformato nella fiera nostalgica di Villa Arzilla, agli approfondimenti e ai talk, dove si esibiscono sempre gli stessi maitre a penser del pret a porter politico. Con ogni probabilità, invece che un rinnovamento, ora ci sarà solo una sostituzione di cordate e via andare