Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante.
Sì, questa sera non è un’immagine,
le nubi sono rose, sì,
le rose sono vita, sì.
Questa sera tu sei tu,
non è nube l’amore in me,
è vita la rosa in me.
Questo scriveva il grande poeta spagnolo Juan Ramón Jiménez senz’altro riferendosi alla magnifica moglie Zenobia, anch’essa poetessa.
Il colore ispirò anche il nostro Umberto Saba che cantava:
La bocca che prima mise
alle mie labbra il rosa dell’aurora,
ancora
in bei pensieri ne sconto il profumo.
Ma il più grande di tutti, il mitico Omero, con un solo verso spiegò la sua bellezza:
L’alba dalle dita di rosa.
Noi miseri scrittorucoli possiamo solo dire che siamo fortunati ad avere un Dio maschio perché altrimenti il cielo, anziché azzurro, lo avrebbe fatto rosa!
Perfetta spiegazione, in ritardo, del perché si mettono i due colori a seconda del sesso del neonato.
P.s. e Dante farebbe dire al conte Ugolino dopo che questi ebbe levata la bocca dal fiero pasto: “puah, c’è un insetto!”
“Mamma perché la rosa si chiama rosa?”
“ma perché è rosa bambina mia”
“hai ragione mamma, allora se era bianca si chiamava bianca? e rossa se era rossa? Mi sembra strano”