Un paese che amo, il paese della mia mamma.Anche ora quando vado a RIPAFRATTA sono la figlia della "Cocca".
Un paese con una storia importante che conserva vestigia di grande rilievo.
Un paese rimasto inalterato nel tempo, non ci sono insediamenti nuovi, potrebbe essere il set di film d'epoca perché anche le case, le facciate conservano la patina del tempo.Un paese che è ancora comunità.
Sono, siamo in attesa della Festa della Repubblica, ricorrenza sentita dal Popolo come nessun’altra. Avevamo già una bandiera dai “tre colori”, ma uno stemma reale ne occupava la parte centrale; ora invece i colori che la Natura ci offre in ogni momento, esaltandoli in questo periodo, sembra che festeggino il “2 giugno”.
Nel mio giardino c’è questo angolino d’Italia e ho ho fatto vedere ai nipoti la italica tricromia e poi la curiosità mi ha spinto a cercare qualche vecchio libro delle scuole medie. Un’antologia mi ha attratto con un nonsoché e, aprendola a caso, mi ha offerto questa poesia che avevo sottolineato più di mezzo secolo fa:
Onorare i grandi del passato.
Canti (1831) /Sopra il monumento di Dante
di Giacomo Leopardi.
Perchè le nostre genti
Pace sotto le bianche ali raccolga,
non fien da’ lacci sciolte
dell’antico sopor l’itale menti
s’ai patrii esempi de la prisca etade
questa terra fatal non si rivolga.
O Italia, a cor ti stia
far ai passati onor, che d’altrettali
oggi vedove son le tue contrade,
nè v’è chi d’onorar ti si convegna.
Volgiti indietro, e guarda, o patria mia,
quella schiera infinita d’immortali,
e piangi e di te stessa ti disdegna
che se non piangi, ogni speranza è stolta[…]
Come dice qualcuno in altre parti del giornale: “meditate gente, meditate”, ma penso che il “metidio” sia scomparso!