Un paese che amo, il paese della mia mamma.Anche ora quando vado a RIPAFRATTA sono la figlia della "Cocca".
Un paese con una storia importante che conserva vestigia di grande rilievo.
Un paese rimasto inalterato nel tempo, non ci sono insediamenti nuovi, potrebbe essere il set di film d'epoca perché anche le case, le facciate conservano la patina del tempo.Un paese che è ancora comunità.
La scrittura salva la vita?
Parafrasando il titolo di uno dei miei primi libri cult sulla scrittura, ”La poesia salva la vita” di Donatella Bisutti, vorrei porre l’attenzione sulla pratica della scrittura, per chi già è abituato a farlo e per chi invece non l’ha ancora fatto. Imparare a superare il blocco della pagina bianca non vuol dire scrivere pagine memorabili ma ritagliarsi uno spazio tutto per sé .
Iniziare a scrivere di qualsiasi cosa, senza preoccuparsi della grammatica e della punteggiatura, far fluire un pensiero che rattrista, una preoccupazione, un ricordo, un sogno, confidare a se stessa come ad un’amica, raccontare e raccontarsi .
Io ho cominciato a scrivere nell’età di mezzo, che appunto è anche il titolo del mio primo libro di poesie, avevo 40 anni, una professione soddisfacente, marito e figli, ma ero alla ricerca di qualcos’altro. Fu il caso che mi condusse ad iscrivermi ad un corso di scrittura creativa, fortunatamente non ad un corso in cui si insegnavano le regole dello scrivere, ma come ricercare dentro di sé l’emozione, la gioia, la malinconia, l’amore, il dolore . Mi ricordo che uno dei primi esercizi fu quello di elencare 10 cose IO AMO / IO ODIO, e già pensare a quello voleva dire scavare dentro di sé, scoprirsi, dirsi qualcosa che magari finora avevamo accantonato. Tutto è cominciato così, ora la scrittura è diventata un bisogno, una necessità, un altro sguardo sulle cose. La condivisione è l’altro aspetto fondamentare: dopo aver portato alla luce le parole che avevamo dentro come in uno scrigno, parlarne e leggere ad altra voce in gruppo è stabilire relazioni, ponti di ascolto e accoglienza. Sono molto grata alla scrittura che mi permette di coltivare con passione un percorso di rivelazione, consapevolezza ed autenticità. “ Puntate alla giugulare” suggeriva la mia prima insegnante di scrittura e poi amica carissima, Patrizia Napoleone, purtroppo deceduta da un paio d’anni, citando Natalia Goldberg in “Scrivere zen”. Non dimentichiamoci comunque, che lettura e scrittura sono vasi comunicanti, l’uno agisce sull’altro. Ed è una pratica assolutamente nutriente ritrovarsi, mettersi in cerchio, iniziare leggendo un capitolo di un libro, poi scrivere per 20 minuti e rileggere insieme, discutere. La scrittura non salva la vita, ma probabilmente contribuisce a farci diventare migliori.
Nadia Chiaverini