Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante.
Un vice capogruppo che non fa parte del gruppo non è un innesto: è un principio di dissesto, caro Pd
Paolo Ciani è a capo dei deputati dem, ma non fa parte del partito. Dopo la vittoria di Schlein alle primarie con il voto di cani e porci, questa nomina ha un sapore riciclatorio e snob che renderà difficile la convivenza
A questa non ci aveva ancor pensato nessuno. Il vice capogruppo del Pd alla Camera non è del Pd e non ha alcuna intenzione di iscriversi. Anzi, è di un altro partito e in quanto tale chiede di poter accedere ai finanziamenti pubblici per la sua organizzazione.
Non è sublime, non è surreale? Groucho Marx, immenso interprete della grande era del wit newyorchese, diceva: “Non farei mai parte di un club che mi accettasse come socio”.
Il buffo involontario Paolo Ciani, appena scelto come pupillo di Elly Schlein alla testa dei deputati, dice: “Un club che mi affidi doverosamente la presidenza non è degno di avermi come socio”. Nella differenza comica c’è tutto il variare dalla strepitosa ironia che diminuisce il sé, perché ogni vera ironia è autoironia, alla crisi dei partiti italiani sepolti infine dal narcisismo e dal jemenfoutisme.