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Evento davvero memorabile a san Giuliano Terme il 25 luglio a partire dalle ore 18, all'interno del Fuori Festival di Montepisano Art Festival 2024, manifestazione che coinvolge i Comuni del Lungomonte pisano, da Buti a Vecchiano."L'idea è nata a partire dalla pubblicazione da parte di MdS Editore di uno straordinario volume su Puccini - spiega Sandro Petri, presidente dell'Associazione La Voce del Serchio - scritto  da un importante interprete delle sue opere, Delfo Menicucci, tenore famoso in tutto il mondo, studioso di tecnica vocale e tante altre cose. 

Che c'entra l'elenco del telefono che hai fatto, con .....
Le mutande al mondo non le metti ne tu e neppure Di .....
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È la cultura garantista di questo paese. Basta vedere .....
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Di Edoardo Fanucci
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Di Antonio Campo
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Da un'intervista a Maria Elena Boschi
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Il mare
con le sue fluttuazioni e il suo andirivieni
è una parvenza della vita
Un'arte fatta di arrivi di partenze
di ritorni di assenze
di presenze
Uno .....
Nel paese di Pontasserchio la circolazione è definita "centro abitato", quindi ci sono i 50km/ h max

Da dopo la Conad ci sono ancora i 50km/ h fino .....
di Giacomo Guerrini per Il Riformista
Ciao Francesco, l’addio a Nuti: il comico poeta che ‘vedeva’ la politica attraverso i salumi

13/6/2023 - 15:30

Ha raccontato con genio e malinconia il Paese
Ciao Francesco, l’addio a Nuti: il comico poeta che ‘vedeva’ la politica attraverso i salumi
Giacomo Guerrini — 13 Giugno 2023

«Ricordati Francesco, le cose importanti nella vita sono tre: o tu vai in Perù o tu sposti la Chiesa o tu vinci al totocalcio».

Era il 1982 quando Francesco Nuti, per la prima volta da solo sul grande schermo, debuttò con “Madonna che silenzio c’è stasera”. Da allora Nuti, genio malinconico e originale, ha regalato al cinema italiano una lunga serie di film di successo, poetici e comici al tempo stesso; le sue battute sono ormai da decenni diventate lessico familiare del nostro intero Paese. Nuti ci ha lasciato ieri, all’età di 68 anni, dopo una lunga malattia che lo aveva costretto da tempo ad abbandonare le scene e la vita pubblica.«Francesco era un grande che non ha bisogno di presentazioni: ha fatto la storia della commedia all’italiana: con Benigni, Poli e i Giancattivi, è stato un punto di riferimento per noi che siamo venuti dopo – ha detto Carlo Conti, il leader dei toscani “fuori sede” -. Con Pieraccioni e Panariello – sottolinea Conti – abbiamo sempre guardato a lui come a un punto fermo per lo spettacolo, il cinema, la televisione».
Nato a Firenze il 17 maggio del 1955, ma pratese a tutti gli effetti, Nuti è stato anche un discreto calciatore e con Paolo Rossi condivise i primi tiri in porta, proprio a Prato. Era tifosissimo della Fiorentina: lo ricordiamo sul palco di Sanremo, nel 1988, ammettere che giocare con la maglia viola fosse l’unico sogno che non era riuscito a realizzare – e non a caso tra i primi a esprimere il proprio cordoglio oggi sono stati proprio i dirigenti del Museo Fiorentina. Come attore e come regista era riuscito invece a centrare tutti gli obiettivi, mettendo spesso d’accordo la critica più esigente e il grande pubblico.

Nuti esordì negli anni Settanta nei “Giancattivi” di Alessandro Benvenuti e Athina Cenci, protagonisti di un periodo bello della comicità italiana che in quel periodo vide affacciarsi sulla scena tantissimi artisti che avrebbero cambiato per sempre il mondo della risata e del cinema: Carlo Verdone, “La Smorfia” di Massimo Troisi, Massimo Boldi e la nidiata milanese del Derby.
Nuti non ha mai scelto il percorso più facile e ogni volta ha intrapreso una strada diversa, percorsa sempre però fino al successo e al gradimento del pubblico: dopo “Madonna che silenzio c’è stasera” (1982), ecco “Io, Chiara e lo Scuro”, che gli valse il David di Donatello e il Nastro d’argento come migliore attore protagonista, e “Son contento” (1983). La carriera proseguì anche come regista, con il cui ruolo firmò “Casablanca, Casablanca” (1985), “Tutta colpa del paradiso” (1985), “Stregati” (1986), “Caruso Pascoski (di padre polacco)” (1988), “Willy Signori e vengo da lontano” (1989) e “Donne con le gonne” (1991). Accanto a lui, attrici bellissime e bravissime, che con Nuti sono riuscite a toccare nuovi tasti interpretativi e ad aggiungere ai loro curriculum ruoli unici e indimenticabili: Barbara De Rossi e Giuliana De Sio, Ornella Muti e Clarissa Burt, Isabella Ferrari e Carol Bouquet, Francesca Neri e Sabrina Ferilli. “OcchioPinocchio” (1994), “Il signor Quindicipalle” (1998), “Io amo Andrea” (2000) e “Caruso, zero in condotta” (2001) ottengono tiepidi consensi al botteghino, non paragonabili ai successi degli anni precedenti.


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