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Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante. 

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per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Ripafratta, 12 luglio
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Bagno degli Americani di Tirrenia
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Molina di Quosa, 8 luglio
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Casciana Terme Lari-Pontedera, 12 luglio-3 agosto
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San Giuliano Terme, 30 giugno
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Alzarmi prestissimo al mattino
è un'adorabile scoperta senile
esco subito in giardino
e abbevero i fiori
Mi godo la piacevole
sensazione
del frescolino .....
Nel paese di Pontasserchio la circolazione è definita "centro abitato", quindi ci sono i 50km/ h max

Da dopo la Conad ci sono ancora i 50km/ h fino .....
Ass. Culturale Il Gabbiano e Attiesse
ALFONSINA STRADA
sabato 17 giugno a ‘La Genovesa’ di Verona!

16/6/2023 - 12:24



"Fare un allenamento, allenarsi in bici, voleva dire soffrire, sudare, sporcarsi, ed infine soffrire.(…)
Cosa si doveva fare. Pedalare. Macinare pedalate su pedalate, non sperare mai di scendere con i piedi a terra, non agognare mai di fermarsi, di arrivare a finire il tragitto".
 
Queste le parole di Alfonsina, e infatti, lo spettacolo non si ferma: ‘’Alfonsina. La donna che arrivava sempre ultima’’, lo spettacolo nato dalla penna sensibile e attenta del nostro compaesano Stefano Benedetti, sta macinando chilometri su chilometri.

Dopo il debutto al teatro Rossini, nel settembre 2021, Alfonsina, alias Daniela Bertini sulla scena, ha raccontato la sua storia sui palchi di teatri locali ed è arrivata fino a Trieste, lo scorso dicembre.

E dopo un piccolo tour che l’ha portata a Vaglia, nel Mugello,  a San Vincenzo, Calci, Cascina, Bientina,  Marina di Pisa e Cascina, questo sabato Alfonsina racconterà la sua storia nel teatro della Fattoria Didattica La Genovesa a Verona, alle ore 21,00 nel Teatro della struttura, che spesso ospita spettacoli durante l’anno.
 
Lo spettacolo porta in scena la vita della famosa ‘’Regina della pedivella’' che unica donna, corse al Giro d'Italia del 1924: racconta la sua passione per la bici, grandissima e importante, fin da bambina, le sue difficoltà in quanto femmina a vedere accolta la sua scelta di correre in bici, questa sua passione che la accompagnò per tutta la vita, fino a quando aprì una bottega di riparazioni a Milano.

E la protagonista è proprio una bottega di riparazioni di biciclette: un luogo di ricordi, dove il racconto si snoda in un modo che potremmo azzardare a definire ‘brechtiano’.

L’attrice è talvolta narratrice, talvolta personaggio; potrebbe essere una sorta di fantasma di Alfonsina, che torna nella sua bottega e ritrovando i suoi attrezzi, i fascioni, la sua bicicletta, si accende nel racconto che non è lineare, ma costruito dall’abile e sensibile penna di Stefano Benedetti, per flashbacks che attraversano gli episodi più significativi della sua vita, personale e sportiva.


Un team di tutto rispetto si è  formato per questo spettacolo per portare in scena una storia unica, bella, emozionante.

E Daniela Bertini, sostenitrice del motto ‘ non si finisce mai di imparare’, ha cominciato a preparare lo spettacolo nell’estate 2021 andando a fare pratica in un laboratorio di riparazioni di biciclette per poter meglio capire e provare la fatica ma anche le sensazioni della protagonista della storia, che negli ultimi anni della sua vita (una vita vissuta sempre di corsa, in bici sulle strade e anche, per un periodo, in un circo) aveva aperto una bottega di riparazioni di biciclette a Milano.


Fatica, sudore, cadere, rialzarsi, sporcarsi le mani: ecco, la metafora della vita ciclistica di Alfonsina è la stessa che ha vissuto l’attrice con la guida del regista Federico Meini, con la stessa determinazione e volontà di essere in grado di affrontare questa sfida di portare sul palcoscenico, dopo anni (più di trenta!) di teatro comico, di spettacoli per l’infanzia e di teatro di strada, un monologo intenso ed originale, scritto con la profondità e la cura che caratterizza i testi del Benedetti (che cura attualmente una seguita e apprezzata rubrica di biografie su www.lavocedelSerchio).

Un testo e quindi uno spettacolo che racconta sì la storia di Alfonsina ma soprattutto ci fa scoprire le sue paure, i suoi tormenti, le sue lotte, le sue sconfitte e le sue rivincite interiori, tra corse, polvere, saliscendi, fatica e forza di volontà. 

 

Ce la racconta proprio lei, Alfonsina, portandoci nella sua bottega, a Milano, tra ruote di bicicletta, camere d’aria da riparare e la ‘’morca’’ sugli attrezzi e sulle mani.

E ci ricorda che nessun sogno è troppo grande per essere inseguito, ci ricorda che con l'impegno e una passione sconfinata, l'impossibile diventa possibile, per chiunque, uomo o donna.
Quale storia migliore per essere portata sul palco dello spazio teatrale de La Genovesa, una comunità gestita dalla cooperativa che si occupa di percorsi  terapeutici, di cura alla persona e di attività di sensibilizzazione della comunità locale per renderla più consapevole e disponibile all’attenzione e all’accoglienza delle persone: in questa ottica lo spettacolo si inserisce nel ricco programma di attività di apertura della struttura.


E il team in partenza per Verona ne è orgoglioso ed onorato, consapevole dell’importanza del messaggio che potranno veicolare.
In questa occasione, sul palco con Daniela Bertini ci sarà Matteo Marranini e, al loro debutto come fonici e datori luci, Cecilia Benedetti e Michael Biondi, che arricchiscono il team già consolidato.
Pronti a partire!!!


ASSOCIAZIONE CULTURALE IL GABBIANO  e
AtTieSse ASSOCIAZIONE TEATRO  SPETTACOLO
PRESENTANO:
 
ALFONSINA. LA DONNA CHE ARRIVAVA SEMPRE ULTIMA
 
 
Testo originale di Stefano Benedetti
Con Daniela Bertini,
Matteo Marranini,
Regia di Federico Meini
Fonica e luci Cecilia Benedetti e Michael Biondi
 Scenografia di Associazione Il Gabbiano  e Simone Pallini
Si ringrazia per gli oggetti di scena CicliMoto Francesco Longo  e Eraldo Baglini
 
Durata dello spettacolo : circa un’ora e venti minuti.

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