none_o


Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante. 

. . . uno sul web, ora, che vaneggia che la sua .....
. . . . . . . . . . . a tutto il popolo della "Voce". .....
. . . mia nonna aveva le ruote era un carretto. La .....
. . . la merda dello stallatico più la giri più puzza. .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
Bagno degli Americani di Tirrenia
none_a
Molina di Quosa, 8 luglio
none_a
Casciana Terme Lari-Pontedera, 12 luglio-3 agosto
none_a
San Giuliano Terme, 30 giugno
none_a
Marina di Vecchiano -giovedi 4 luglio
none_a
Alzarmi prestissimo al mattino
è un'adorabile scoperta senile
esco subito in giardino
e abbevero i fiori
Mi godo la piacevole
sensazione
del frescolino .....
Nel paese di Pontasserchio la circolazione è definita "centro abitato", quindi ci sono i 50km/ h max

Da dopo la Conad ci sono ancora i 50km/ h fino .....
Editoriale
Christian Rocca
Se non sull’Ucraina, quando? La catastrofe morale del Pd e il coraggio dei riformisti

18/6/2023 - 12:27

Se non sull’Ucraina, quando? La catastrofe morale del Pd e il coraggio dei riformisti 


Non stupisce l’abbraccio di Schlein all’avvocato del populismo che con i suoi saltimbanchi difende il suprematismo russo, perché sono evidenti i segnali di un disimpegno del Partito democratico dalla battaglia più importante del nostro tempo.

È arrivato il momento di prenderne atto

Sono stato a Napoli a parlare di Ucraina e di Europa (perché alla fine, dai, di che altro vuoi parlare) con la vicepresidente del Parlamento europeo Pina Picierno, il presidente del Copasir Lorenzo Guerini e il deputato Alessandro Alfieri, tutti esponenti del Partito democratico, assieme al premio Nobel per la pace 2022 Oleksandra Matviichuk e al premio Sacharov 2022 Yulia Paievska, una paramedica che i russi hanno rapito e torturato a Mariupol per mesi, colpevole di aver curato le vittime di guerra di entrambi i fronti e di essere ucraina, quindi di non essere un essere umano, secondo il secolare suprematismo russo con cui sono stati lavati i cervelli di intere generazioni russe e di molti farabutti italiani che inondano le piazze televisive e politiche del nostro paese. 

Nessuno ha difeso, difende e difenderà il popolo, le istituzioni e i governi dell’Ucraina, dell’Europa e del mondo libero più di Picierno e di Guerini, veri paladini della resistenza antifascista del XXI secolo. È commovente ascoltarli mentre raccontano le visite a Kyjiv o a Bucha, gli incontri istituzionali, le iniziative legislative e di governo a favore di chi oggi si trova in prima linea nel grande scontro globale tra la dittatura criminale e assassina russa e la speranza di una vita libera, democratica e prospera dell’Ucraina e dell’Europa, a favore di chi si trova al fronte tra le tenebre e la luce a combattere per la propria sopravvivenza fisica e indirettamente anche per noi. 

Picierno e Guerini sono esponenti di primo piano del Pd, il partito italiano che più di ogni altro il 24 febbraio 2022 si è schierato senza tentennamenti dalla parte dell’aggredito e della libertà e contro l’aggressore e la barbarie criminale del dispotismo imperialista. 

Sedici mesi dopo il Partito democratico però non è più lo stesso, ha una nuova leader, una vecchia classe dirigente e una ritrovata sintonia con i gruppettari che in questi anni hanno alimentato odio e risentimento innanzitutto contro il Pd.

Oggi la Schlein guida come una leader studentesca una fazione minoritaria di ex civatiani, peraltro senza nemmeno Pippo Civati, di movimenti surreali come le sardine e di vecchie ciabatte, di reduci e di combattenti salvati dall’umido. 
Schlein, inoltre, conta su un grottesco establishment di partito che la detesta ma che finge di sostenerla per ragioni puramente di interesse personale, e anche su una base di amministratori locali e di militanti che vorrebbe urlare il proprio malcontento a squarciagola, ma che rinuncia perché non sa dove sbattere la testa e quindi aspetta terrorizzata e sfiduciata che passi la nottata. 

Qui non si tratta di criticare per l’ennesima volta il rapporto subalterno del Pd nei confronti di Giuseppe Conte e del populismo becero, perché di ciò sono colpevoli quasi tutti i predecessori dell’attuale segretaria, ma di segnalare la prossima capitolazione civile e morale del Pd sulla questione più rilevante del nostro tempo.  
Sull’Ucraina, sull’Europa, sulla democrazia e sulla libertà europea sotto scacco di Putin, a parole la linea del Partito democratico non è ancora cambiata, ma i segnali sono eloquenti: sono cominciate le distinzioni scabrose alla Conte, gli ammiccamenti osceni alla propaganda russa e le stravaganti manovre di personaggi inadeguati al compito come il capogruppo a Bruxelles Brando Benifei, uno che è anche sfortunato perché aveva puntato tutto sulla sconfitta di Schlein alle primarie e per questo ora si agita in modo scomposto per recuperare terreno, per moderare l’entusiasmo democratico pro Ucraina e per convincere i socialisti europei a frenare, ottenendo una sonora e splendida pernacchia.

Lo sbandamento del gruppo Pd in Europa che sull’Ucraina vota sì, vota no e si astiene, e i trucchetti parlamentari sul no all’emendamento pro Ucraina seguito dal sì al voto finale, per non perdere del tutto la faccia, sono passi goffi e imbarazzati ma in realtà anche spediti e decisi verso un cambio di linea del Pd a favore del disimpegno italiano ed europeo nei confronti del popolo ucraino che lotta contro l’imperialismo russo.
La via è segnata. Per questo non stupisce che sabato Schlein sia andata in piazza  a baciare la pantofola del Masaniello di Volturara Appula, impegnato assieme ai soliti utili saltimbanchi a diffondere la propaganda di Putin e del suprematismo russo contro l’Occidente, l’America e l’Europa, come ormai non fa più nemmeno la destra estrema e reazionaria. 

E così il partito che, piaccia o no, ha mantenuto in piedi il paese nella tempesta politica ed economica degli ultimi dieci anni e che, nonostante le scivolate populiste, ha tenuto la barra dritta sulla questione cruciale dell’attacco militare e ideologico russo all’Europa adesso sta accelerando una corsa scellerata verso la catastrofe civile e morale di una comunità politica che si definisce democratica e progressista, ma che si sta inesorabilmente trasformando in un agente della conservazione reazionaria e in volenteroso carnefice di Putin. 
Guerini, Picierno, Alfieri, Gentiloni, Gori, Orfini, Quartapelle, Sensi, Maran e gli altri eroi democratici che per dignità personale su questo punto non intendono arretrare di un millimetro dovrebbero però cominciare a prendere il coraggio a due mani e staccare la spina prima che il nuovo corso Schlein travolga anche loro. 





+  INSERISCI IL TUO COMMENTO
Nome:

Minimo 3 - Massimo 50 caratteri
EMail:

Minimo 0 - Massimo 50 caratteri
Titolo:

Minimo 3 - Massimo 50 caratteri
Testo:

Minimo 5 - Massimo 10000 caratteri