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Evento davvero memorabile a san Giuliano Terme il 25 luglio a partire dalle ore 18, all'interno del Fuori Festival di Montepisano Art Festival 2024, manifestazione che coinvolge i Comuni del Lungomonte pisano, da Buti a Vecchiano."L'idea è nata a partire dalla pubblicazione da parte di MdS Editore di uno straordinario volume su Puccini - spiega Sandro Petri, presidente dell'Associazione La Voce del Serchio - scritto  da un importante interprete delle sue opere, Delfo Menicucci, tenore famoso in tutto il mondo, studioso di tecnica vocale e tante altre cose. 

Che c'entra l'elenco del telefono che hai fatto, con .....
Le mutande al mondo non le metti ne tu e neppure Di .....
Da due anni a questa parte si legge che Putin, ovvio, .....
È la cultura garantista di questo paese. Basta vedere .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Di Edoardo Fanucci
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Di Antonio Campo
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Da un'intervista a Maria Elena Boschi
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Mauro Pallini-Scuola Etica Leonardo: la cultura della sostenibilità
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Incontrati per caso
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APOCALISSE NOKIA di Antonio Campo
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Il mare
con le sue fluttuazioni e il suo andirivieni
è una parvenza della vita
Un'arte fatta di arrivi di partenze
di ritorni di assenze
di presenze
Uno .....
Nel paese di Pontasserchio la circolazione è definita "centro abitato", quindi ci sono i 50km/ h max

Da dopo la Conad ci sono ancora i 50km/ h fino .....
di ALBERTO MATTIOLI per Il Foglio
Caso Titan. La legge del mare che impone di cercare chi è disperso vale solo per i poveri?

23/6/2023 - 23:04


Caso Titan. La legge del mare che impone di cercare chi è disperso vale solo per i poveri?
 
ALBERTO MATTIOLI  23 GIU 2023


A leggere i commenti sui social a proposito delle ricerche del sommergibile imploso vicino al relitto del Titanic appare evidente che la colpa di chi era dentro il sottomarino era quella di essere ricco

In mezzo a tutti i “se la sono andata a cercare”, “non sono per niente commosso” e perfino ai “ben gli sta”, nel coro social sulla tragedia dei cinque disgraziati finiti in un cimitero acquatico mentre andavano a visitarne un altro affiora la loro vera colpa: quella di essere stati ricchi. “Erano miliardari”, è la sentenza senza appello che tracima dagli innumerevoli commenti virtuali e per nulla virtuosi.

Specie, ovviamente, in quelli made in Italy, perché si sa che per il retaggio culturale cattolico, comunista o cattocomunista, il più micidiale dei tre, la ricchezza non è una fortuna o un merito, ma una colpa, specie poi se la si ostenta in maniera così autolesionista e sì, ammettiamolo benché de mortuis eccetera, anche così stupida.

In questa Schadenfreude forse non generale ma di certo generalizzata, l’elemento soldi, cioè il fatto che i de cuius ne avessero tanti da poterli sperperare, è decisivo: non sono solo la colpa, ma l’aggravante. Perché si sa che in Italia ti perdonano tutto, tranne il denaro. Che tu l’abbia ereditato o te lo sia guadagnato poco importa. Per l’invidia sociale fortuna o merito pari sono (e, naturalmente, nel caso che qualcuno i soldi li abbia fatti, non sarà mai perché è stato più intelligente o più sveglio o più lavoratore di altri, magari facendosi venire una buona idea in un garage di Cupertino o di Modena, ma chissà per quali trame o appoggi o disonestà, e cosa ci sarà sotto?).

La differenza fra un passante americano e uno italiano sorpassati dal Paperone in Rolls-Royce è che l’americano sogna il momento in cui girerà in limousine anche lui, l’italiano che il riccone sia costretto a scenderne e ad andare a piedi come gli altri.

Sterco del diavolo o del capitalismo, il denaro è un peccato talmente grave che il contrappasso di annegare a quattromila metri di profondità è ancora poco.

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