Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative.
Per favorire uno scambio di sguardi e di intenti tra le varie realtà che sul nostro territorio operano a sostegno di bambini e ragazzi da 0 a 18 anni, è stato promosso dal Servizio d’infanzia “I CUCCIOLI di ALFRIDO” l’incontro con il Dr. Vincenzo Lasala, Psicologo, che presenterà il suo libro “FRANCHI FRAGILI”. Coordina e dialoga con l'Autore Lorenzo del Zoppo, Assessore alla Cultura del Comune di Vecchiano.
L’ evento, patrocinato dal Comune di Vecchiano in collaborazione con Coop. Teatro del Popolo e la Sezione Soci Valdiserchio-Versilia di UnicoopFI si terrà VENERDI’ 30 GIUGNO alle ore 18.00 al Teatro del Popolo, Via Mazzini 34, Migliarino Pisano.
“Franchi fragili nasce dai tanti racconti che ho avuto il piacere e l’onore di raccogliere, compreso il mio, durante la mia attività professionale. Ogni singola frase pronunciata da ogni singola persona che ho incrociato è frutto di unicità. Ogni persona nasce con le proprie specificità che quando entrano in relazione con gli altri producono un arricchimento autentico, che ho provato a descrivere in questo libro”.
Così commenta il suo lavoro il Dr. Vincenzo Lasala, campano di origine, esattamente di Sala Consilina (SA) e Toscano di adozione, vive e lavora prettamente tra Pisa e provincia; Psicologo e Psicoterapeuta, con un Master universitario di secondo livello in Disagio giovanile, devianza sociale e comportamenti a rischio. Appassionato da sempre alla pedagogia, oltre che alla psicologia.
FRANCHI FRAGILI di Vincenzo Lasala
“Leggere un libro è come preparare una valigia immaginaria per raggiungere una meta sconosciuta, un posto in cui – con ogni probabilità – non avremmo mai pensato di andare. Scrivere un libro, d’altra parte, vuol dire anche prepararsi a esplorare l’ignoto; c’è sempre un’idea di fondo e un selciato da seguire, ma poi la mente viaggia, raggiunge luoghi distanti e torna indietro cambiata, evoluta, accresciuta.” Parto da una parte della conclusione per provare a descrivere cosa ha significato per me scrivere Franchi Fragili, all’inizio non avevo idea precisa di quali storie scrivere, su quali aneddoti soffermarmi e quali omettere. A guidarmi è stato l’istinto, solo alla fine ha tirato le somme provando a capire ciò che avrei potuto aggiungere e ciò che forse era meglio evitare. Inoltre sarebbe stato troppo facile riportare “soltanto” le storie degli altri pertanto ho ritenuto opportuno anche riportare in parte la mia.Ciò che è certo che il mio intento era quello di trasformare, anche solo per un attimo, il lettore in un moscerino aprendogli le porte dello studio di psicoterapia e non solo, offrendogli una panoramica con vista su mondi diversi e disparati, mondi complessi e affascinanti ma anche mondi tenebrosi e difficili, che appena li vedi provi a correre dalla parte opposta. Fascino e complessità di una professione spesso avvolta nel mistero, nei luoghi comuni e nei falsi miti.Franchi fragili è anche l’accostamento tra due parole che per puro caso, anche se qualcuno diceva che il caso non esiste, iniziano con la stessa sillaba, ma in realtà hanno in comune molto di più, ovvero la risonanza del significato perché la franchezza è un grande punto di forza, conduce all’autenticità, e ricordo che per punto di forza non si intende l’assenza di un problema. Quando si parla dell’autenticità delle relazioni siamo su una qualità relazionale molto difficile da toccare ma molto forte, che permette di aprire porte con accesso su stanze ancora inesplorate. La parola fragile, invece, riconduce ad un punto di forza, anche se in apparenza potrebbe sembrare l’esatto opposto, è proprio nel momento in cui accogliamo la nostra fragilità guardandola dritto negli occhi si, proprio in quel preciso momento che diventiamo forti!