Un paese che amo, il paese della mia mamma.Anche ora quando vado a RIPAFRATTA sono la figlia della "Cocca".
Un paese con una storia importante che conserva vestigia di grande rilievo.
Un paese rimasto inalterato nel tempo, non ci sono insediamenti nuovi, potrebbe essere il set di film d'epoca perché anche le case, le facciate conservano la patina del tempo.Un paese che è ancora comunità.
L'interesse per la Medicina di Genere si sta via via ampliando. Cominciamo a pubblicare una parte dei documenti che riguardano questo tema cioè su come è gestito qui da noi in Toscana. Seguiranno altri interventi e documenti su questa importante parte della nostra vita di donne che tanto ha bisogno di essere studiata, diffusa e applicata.
Lo sviluppo di un approccio di genere alla salute della cittadinanza è una delle sette azioni prioritarie della programmazione della Regione Toscana dal 2014.
La Commissione per la medicina di genere della Regione Toscana
Partendo dal principio che la salute non è neutra, e che anche in medicina va applicato il concetto di diversità tra donne e uomini per garantire il miglior trattamento, in Toscana è stata istituita la Commissione permanente per le problematiche della medicina di genere all’interno del Consiglio sanitario regionale.
Individuare quante, quali e a cosa sono attribuibili le differenze di genere, formare professionisti per diffondere interventi sulla salute delle donne, ricercare percorsi ottimali per sensibilizzare e formare gli operatori (e le operatrici) sanitari verso il determinante genere, sviluppare indagini e ricerche finalizzate ad evidenziare le differenze nei fattori di rischio, nella prevenzione e nella cura: questi alcuni dei compiti della Commissione, la prima in Italia.
Cos'è la medicina di genere
Il concetto di medicina di genere nasce dall’idea che le differenze tra i sessi in termini di salute non siano legate esclusivamente alla caratterizzazione biologica dell’individuo e alla sua funzione riproduttiva. Il termine “genere” (gender) sostituisce le categorie ““donna e uomo””, definite in base a mere differenze biologiche in un'accezione più ampia della "differenza", che include fattori ambientali, sociali, culturali e relazionali. Sappiamo per esempio che le donne vivono più a lungo degli uomini, percepiscono uno stato di salute peggiore, ma prestano maggiore attenzione alla salute e alla prevenzione.
Le diversità nei generi si manifestano:
nei comportamenti: negli stili di vita e dipendenze così come nel vissuto individuale e nel diverso ruolo sociale
nello stato di salute: nell’incidenza di molteplici comuni patologie, croniche o infettive, nei traumatismi infortuni e mortalità, nelle patologie lavoro correlate, salute mentale, disabilità in tutte le fasce di età (infanzia, adolescenza, anziani) e in sottogruppi di popolazione svantaggiati
nel ricorso ai servizi sanitari, per prevenzione (screening e vaccinazioni), ricovero, medicina d’urgenza e uso di farmaci
nella violenza di genere, che richiede l’osservazione e l’analisi del fenomeno nonché il monitoraggio e l’analisi di impatto delle relative politiche
Le esigenze di salute nei due generi costituiscono quindi uno strumento importante per misurare e programmare gli interventi di sanità pubblica.
La Redazione di Spazio Donna