Liste lettorali

Dicesi lista lettorale la lista lettorale che uno va lì e ci trova drento quelli da votare la quale dice guarda un po' chi cè il cognato di coso quello che su' madre era la ganza del direttore delle poste perunque che a Lucca si conoscano tutti è come una grande famiglia; per fare la lista lettorale ci vòle il comitato lettorale che per entrarci bisogna fare la lista del comitato lettorale ecce tera.
Nell'alista lettorale ci deve entrare tutta gente nòva che nessuno ciabbi da ridire tipo fuffigni e sunzioni de la nipote alla Mit; poi dopo non devano avere più d'una biciclet¬ta a testa la quale se no sono riciclati il che non va bene; nella lista lettorale cè quaranta posti per via della famosa novella di Alì Babà.
La lista lettorale ci deve anco avere il simbolo di riconoscimento che così uno la riconosce e dice tò riconosciuto mascherina cinquantun per me libero tutti e poi sta a lui a contare; nel simbolo ci pole essere una pantera sulla mura, o le mura sulla pantera. o le mura da una parte e la pantera dall'altra, oppure le mura sole che la pantera viene poi con comodo quando ha fatto; insieme al simbolo ci vole anche il nòme tipo: Tutti insieme pasionatamente per Lucca (simbolo: una frullana sopra un baluar¬do e sotto uno che s'è fatto male a un piede e bestemmia) oppure: Monta qui che vedi Lucca (simbolo: una vanga e un rastrello incrociati in campo perugino e sotto un FIO colla gocciola e un cane che piscia).
A me mi piacerebbe molto la lista lettorale peccato che non ci posso entrare perché il mi' nonno Pottino era nella decima Mas.

Programma lettorale
Dicesi programma lettorale un foglio co le cose scritte che il can di dato se lo porta dietro e lo legge alle adunate e tutti fanno però che bel programma lettorale andiamo a farci una pizza.
Il programma, che cè scritto le cose urgenti da fare nel Comune, è uguale per tutti i partiti però non dice mai dove si prende i soldi, la quale no è il caso di stare a guardare il capello.
Nel programma ci deve essere:
I parcheggi (in superficie, sotte ranei, sottacqua, sottolio, alla diavola, a piacimento del pubblico presente)
L'aviabilità (su viadotto, a raso, in seta, a pois, vacchereccia, ciclabile, maialabile, a bretella, a giare tiera, a areggipetto, a bernarda, col pio pio stiacciato, secondo il gusto delle gentili signore)
L'afinanza comunale (quando s'ariva noi vedrai lavoro, si vende questo si vende quello, si chiama uno bravo a fare i conti, le divisioni co la virgola, le radici quadrate e l'espressioni)
L'impiegato pubblico (ce li levo io que' vagabondi di giro)
Il centro storico (va valorizzato la quale ci deve stare dentro il commercio. la residenza, l'artigianato, i turisti pigiati come salacchini nella botte, i monumenti dei beni culturali, il volontariato, le poste, l'ufficio pacchi, la mi' zia Evelina. 1atobusse per Balbano, il treno, le biciclette sgonfie, la banda di Nozzano, un chilo di peperoni, du’ dozzine d'ova e il Favati di Pescia)
Il sociale (il povero deve resta' povero se no come si fa a danni il su sidio: per aiutare li stracomunitari aumentiamo il numero de' semafori)
A noi ci piace molto il programma spece alla mi' mamma che lo fa sempre anche per il bucato nella l'avatrice.
Pierin Devoto

Queste “balzane simpatiche” riflessioni è un piccolissimo capitolo (il finale) di un voluminoso libro (563 pag.)  edito da Maria Pacini Fazzi di Lucca, come lucchese è l’autore Giorgio Marchetti che fa la storia di Lucca e dintorni dal 1990 al 1998, scritto con il riso sulla penna e forse anche sulle labbra.
Lo dedico ai lettori della Voce e specialmente a quelli fissati con le “liste elettorali”.
Buona lettura e, se piacesse, sono a Vostra disposizione per un altro assaggino “pierinesco”!