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Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative. 

E non c'è da cambiare idea. Dopo aver sostenuto la .....
. . . sul Foglio.
Secondo me hai letto l'intervista .....
L'intervista a Piazza Pulita è di 7 mesi fa, le parole .....
Vedi l'intervista di Matteo Renzi 7 mesi fa da Formigli .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Arabia Saudita
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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Dalla pagina di Elena Giordano
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storie Vere :Matteo Grimaldi
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Indaco il colore del cielo
non parimenti dipinto
Sparsi qua e là
come ciuffi di velo
strani bioccoli di bambagia
che un delicato pennello
intinto .....
tutta la zona:
piscina ex albergo
tutto in stato di abbandono

zona SAN GIULIANO TERME
vergogna
di Umberto Mosso (A cura di BB, red VdS)
LA TERRA DEI CACHI.

4/7/2023 - 20:50


LA TERRA DEI CACHI.

 

Ma davvero qualcuno in possesso di intelligenza, competenza ed esperienza di lavoro vero può credere che per risolvere il problema del lavoro povero e dei bassi salari serva una legge che stabilisca un tetto minimo alla paga oraria?

L’unica voce fuori dal coro è quella di Italia Viva che, da più mesi, continua a dire che il problema del lavoro povero si supera con le riforme. Come quella fiscale, ad esempio. Prevista dal Pnrr era già pronta con Draghi.

La destra l’ha fermata e, poi, ha voluto perdere tempo a riscriverla copiandone, fortunatamente, pezzi interi. Il confronto, duro e sapiente, nel merito ha pagato. Italia Viva non firma stupidaggini, ma emendamenti concreti come quello che è riuscita a far passare in commissione, a modifica del testo del governo, sulla detassazione delle imprese che fanno partecipare i lavoratori alla redistribuzione degli utili. Soldi veri in busta paga, cancellando quelli che la destra voleva spendere per finanziare la flat tax incrementale, una follia irrealizzabile di campagna elettorale.

I massimalisti chiacchierano, i riformisti cambiano le cose, compresi i redditi da lavoro.Già oggi il 97% dei lavoratori inquadrati nei Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro (CCNL) supera i 9 euro lordi l’ora che propongono PD, M5S, Verdi &Sinistra, Azione e + Europa.

Perché nella loro retribuzione, oltre al netto in busta ci sono anche, come da contratto, gli accantonamenti per il Tfr, la 13ma e per alcuni la 14ma, i buoni pasto, le ferie, gli straordinari e il lavoro notturno e altro a seconda delle contrattazioni di secondo livello. Tutte cose NON previste nella proposta dei 9 euro.

Dunque il salario minimo proposto dai demagoghi populisti non risolve il principale problema che dichiarano fieramente, quello dei bassi salari, perché il 97% dei dipendenti non avrà 1 euro in più da quella legge.

Si dirà che il salario minimo fissato per legge aiuterà il restante 3% dei lavoratori non coperti da contratto.

Ma per chi lavorano queste persone? Sono per lo più lavoratori dispersi in mille rivoli in gran parte ai limiti della legalità. Molti completamente fuori di essa. Aziende con contratti stipulati con sindacati di comodo, nati per comprimere salari e diritti i quali, in assenza di una legge sulle OOSS che stabilisca i criteri di effettiva rappresentatività dei lavoratori, “vendono” all’azienda che li usa la loro copertura legale.

Bisogna attuare l’art. 39 della Costituzione per regolamentare la rappresentanza sindacale e mettere fuori gioco i sindacati di comodo. Questo aiuterà a far crescere strutturalmente le basse retribuzioni. Oppure si tratta di persone pagate al nero, collocate infondo alla catena dei subappalti, magari elargiti da qualche capobastone che ha vinto, guarda un po’, una gara pubblica al massimo ribasso. Davvero qualcuno in grado d’intendere e di volere può pensare che serva una legge con un numerino per modificare d’incanto il rapporto di quel 3% di lavoratori coi loro datori?Il salario minimo può anche essere stabilito, ma deve scaturire da un rilancio della contrattazione sindacale, non dalla sua surroga burocratica che nasce solo dalla volontà di ripresa di una egemonia politica perduta che si tenta di recuperare con una misura anche tecnicamente inutile e al limite dannosa. Per non usare termini più forti la proposta di PD, M5S, Verdi e Sinistra uniti, Azione e + Europa, è una sfacciata e colossale presa in giro dei lavoratori più deboli. Inutile, se non controproducente, per chi lavora coperto da un CCNL, uno specchietto per le allodole per quelli che ne sono fuori.

La destra che fa? Guarda sorniona l’opposizione infilarsi da sola nel cul de sac.

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