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Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative. 

E non c'è da cambiare idea. Dopo aver sostenuto la .....
. . . sul Foglio.
Secondo me hai letto l'intervista .....
L'intervista a Piazza Pulita è di 7 mesi fa, le parole .....
Vedi l'intervista di Matteo Renzi 7 mesi fa da Formigli .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Arabia Saudita
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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Dalla pagina di Elena Giordano
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storie Vere :Matteo Grimaldi
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Indaco il colore del cielo
non parimenti dipinto
Sparsi qua e là
come ciuffi di velo
strani bioccoli di bambagia
che un delicato pennello
intinto .....
tutta la zona:
piscina ex albergo
tutto in stato di abbandono

zona SAN GIULIANO TERME
vergogna
Di Andrea Paganelli
Ogni tanto un riepilogo

7/7/2023 - 8:18


OGNI TANTO UN RIEPILOGO... IL PUNTO, E ANCHE UNA SVIRGOLATA... 😊

 

La Russia non ha scatenato la guerra perché "si sentiva minacciata", ma se non si sentirà "veramente minacciata" non accetterà nessuna trattativa...

Diciamolo chiaramente, la tesi di molti pacifisti "collaborazionisti" è che la guerra è stata scatenata dalla Nato e dagli USA,  perché vogliono la fine di Putin e della Russia. Considerando gli scenari non esiste un idea più stupida.

 È una tesi (quella dell'Occidente "cattivo") che trova anche pieno riscontro nella propaganda russa, orientata ormai da anni a consolidare l'istinto nazionalista dei russi stessi, a disegnare Una Russia "accerchiata da lupi famelici" (privi di qualsiasi ordine morale), tesi finalizzata

 con ciò a seminare zizzania nelle democrazie europee proprio grazie a ciò che in Russia non c'è, ovvero la libertà di contestare i governi. 

Alla fine un po' di gente ci crede pure, ma questa gente avrebbe creduto in qualsiasi altra cosa purché "pregna" di spirito antioccidentale, anti Nato, e soprattutto anti USA, un "istinto" (non un ragionamento) che prevale su ogni altra cosa.

Allora, dato che c'è sempre chi giustamente mette in dubbio, perdiamo un po' di tempo in più e cominciamo dall'inizio, come si fa a dimostrare che il cosiddetto "occidente" (che poi lo chiamano "occidente" ma tra i 141 paesi della risoluzione ONU c'è  persino la Libia, oltre al Kenia e alla Tailandia, sempre per fare un esempio, altro che occidente...) non voleva, e neppure ora vuole, la resa di Putin e la disfatta della Russia? 

 Intanto diciamolo chiaramente: per chiudere la guerra sarebbe bastato e basterebbe poco, checché se ne dica la superiorità militare, soprattutto tecnologica, dei paesi Nato è schiacciante. Già, ma uno in pieno spirito da bar potrebbe dirmi: "questo lo dici tu...". 

Ed io, che sono abituato a supportare le affermazioni con dati concreti, devo dimostrare anche questo. Provo a farlo impiegando il minor tempo possibile, mi limito quindi ad un solo esempio in un solo settore, che però rappresenta la punta dell'iceberg e quindi, a cascata, darà l'idea del divario di cui sopra, anche in tutti gli altri settori: parlo dei satelliti.

 Non tutti sanno che attorno al pianeta orbitano circa 4.500 satelliti, la distinzione tra militare e civile in questo campo ha poco valore, dal momento che i satelliti vengono utilizzati prevalentemente per osservare, rilevare e acquisire dati, quindi anche per spiare (Altri utilizzi non è dato sapere). 

Di questi circa 3.000 sono di proprietà statunitense, cui va ad aggiungersi qualche altro centinaio, dei paesi alleati come Canada, Giappone e paesi europei. Come detto anche se quelli classificati come "militari" sono in numero inferiore, non costituisce un problema il loro utilizzo in modo integrato, l'unica differenza è che quelli "militari" trasmettono direttamente ai centri operativi relativi (CIA, Pentagono, Nato etc.) gli altri basta collegarli all'occorrenza.

 Russia e Cina, hanno ad oggi rispettivamente in uso 125 e 129 satelliti militari, un numero molto inferiore, in rapido aumento per la Cina, più  stazionario per la Russia, che ultimamente è sempre più a corto di tecnologia (non chiedetemi di dimostrare anche questo, lo potrei fare rivolgendovi solo poche domande ma si perderebbe altro tempo).

L'evoluzione in questo campo, negli ultimi decenni, è stata fortissima, ed oggi i satelliti consentono di acquisire immagini e posizioni con precisione estrema e margini di errore al massimo di qualche centimetro, interagendo peraltro con i vari sistemi di aviazione, missilistici, di artiglieria etc. 

Ad esempio l'avanzata della lunga colonna di carri verso Kiev è stata seguita e monitorata (ed aggiungo anche fermata) passo per passo, grazie a questo sistema, ha consentito di rivelare pezzo per pezzo, mezzo per mezzo, le posizioni delle forze russe, ma se vogliamo un esempio più recente possiamo citare le varie agenzie che riportano l'ultimo atto dei russi, ovvero che sono stati collocati sui tetti dei reattori n.3 e n.4 della centrale di  Zaporizhzhia, oggetti esterni simili a ordigni esplosivi (L'Aiea è già stata informata), e la loro eventuale detonazione non dovrebbe danneggiare le unità di potenza (Reattori) ma potrebbe dare l'idea di un bombardamento dall'alto da parte ucraina, su cui poi fare disinformazione, i satelliti hanno fotografato tutto nei minimi dettagli. 

 Mi fermo ma penso che questo sia sufficiente a rendere credibile l'affermazione di "superiorità" delle forze Nato, che peraltro in passato, anche per questo sono state utilizzate dalla stessa ONU come forza deterrente in vari contesti.

 Per chiudere l'argomento basterebbe sottolineare che con due azioni ben definite si sarebbe potuto segnare una svolta in molto minor tempo... 
la prima azione, un invio di armi più tempestivo, e soprattutto più appropriato e di qualità meno scadente (i profittatori non mancano mai anche da questa parte, e con gli "avanzi" di magazzino, per non dire in alcuni casi "rottami" rimessi in sesto, c'è chi ha trovato modo di lucrare);

la seconda azione (Di cui in pochi parlano) è la "no fly zone" su tutta l'Ucraina. 
Si, la "no fly zone", non è scritto da nessuna parte che non la si possa realizzare, può essere applicata e praticata anche attraverso un accordo internazionale tra paesi. E la "no fly zone", nel senso che, una volta dichiarata, sui cieli ucraini non vola più neppure una mosca se non autorizzata, avrebbe rappresentato uno stop definitivo alle velleità di Mosca. 

 Detto tutto questo, perché non si è fatto? Diciamo, oltre che per evitare escalation, un po' per due cose, ovvero logorare Mosca e speculare sulla situazione (vedi come sopra: chi lucra)... ma soprattutto perché una sconfitta troppo rapida delle ambizioni putiniane avrebbe potuto provocare conseguenze inaspettate, se non un rovescianento del regime con annesse brutte sorprese. Tolto Putin, infatti, dalla classe politica russa non può uscire niente di meglio, e niente di buono, politici invasati come Medvedev, o leader come il tagliagole ceceno Kadirov non fanno sperare in meglio.

 Perché quindi la Nato aspetta e non forza la situazione? Chi è il vero elemento di equilibrio e stabilità in Russia? La risposta è  altrettanto semplice: è l'esercito regolare, che negli ultimi anni era stato piuttosto messo in disparte. 

Solo questa componente può costituire una barriera al disordine e preservare il paese possessore di un immenso arsenale nucleare, da una pericolosa crisi di potere e da un'altrettanto pericoloso caos. 

 Non si tratta quindi di rovesciare, tantomeno di uccidere, Putin, per poi magari ritrovarsi con uno "scalmanato" peggiore di lui al comando, tutt'altro. Si tratta semmai di consentire che l'esercito gradualmente acquisisca il controllo sulla situazione, diventando determinante anche per le scelte politiche, e condizionando lo stesso dittatore impedendogli di fare i suoi "voli pindarici".

I recenti allontanamenti dalla sfera di comando del capo Wagner Prigozin (e non solo lui), lo stesso arresto del Generale Surovikin, denominato "il boia della Siria" (ed altri 30 alti ufficiali) vanno in questa direzione, e lasciano pensare che sia in corso un riequilibrio di poteri cui lo stesso Putin, che in pratica ora non ha più il suo (così definito) "esercito personale", volente o nolente debba accettare questo passaggio, tornando ad affidare la sua stessa protezione a chi l'avrebbe dovuta sempre garantire. L'esercito, soprattutto in un paese come la Russia, è un elemento di stabilità, ed è questo il passaggio più difficile.

 Si tratta infatti di aumentare gradualmente la pressione  senza provocare sovvertimenti repentini ai vertici, indebolendo peraltro i cosiddetti "eserciti personali", a cominciare appunto da quello più potente: la Wagner, individuare e isolare i più scalmanati e pericolosi.

 La Wagner non combatterà più in Ucraina, si tratta di circa 50.000 uomini ben armati ed attrezzati, cui si sta dando una possibilità di scegliere il proprio destino, passando da un futuro di "ricercati", come criminali e banditi, ad un inquadramento dentro un esercito regolare, (non poco per chi avrebbe dovuto finire la vita in galera).

50.000 uomini tuttavia non sono pochi, non sono proprio sbandati, ma comunque senza più direttive dai loro vertici (e anche senza stipendio) ciò è un indebolimento di non poco conto in una armata di 250-300 mila uomini, rappresentano il 20% della forza impiegata, e peraltro quella più aggressiva e spietata. Tuttavia nessuno dall'altra parte ha cercato colpi di mano per la situazione creatasi, tutto procede regolarmente.

 Anche per tutto questo gli Stati Uniti stanno valutando (e sottolineo "valutando")  la consegna all’Ucraina di un sistema missilistico a lungo raggio, l’Atacms, capace di colpire fino a 300 chilometri di distanza. Gli ucraini pensano di usarlo per attaccare la stessa Crimea, e forse è per questo che gli USA ancora "valutano". 

Anche sugli F35 si va rilento ma gli stessi militari sanno bene che si può sempre velocizzare.

 Intanto però le carte sono gettate sul tavolo, tutti sanno (e i militari più di altri) che questo sistema missilistico ha una gittata fino a 300 chilometri e può essere in grado di colpire molto dietro le linee del fronte, anche in territorio russo. Il presidente americano Joe Biden non ha ancora firmato il trasferimento, probabilmente per i motivi di cui sopra ma, a buon intenditor poche parole. 

Ci vorrà insomma ancora del tempo, ma io ho fiducia che i vertici militari russi siano più seri e responsabili degli scalmanati politici...

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