none_o


Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative. 

E non c'è da cambiare idea. Dopo aver sostenuto la .....
. . . sul Foglio.
Secondo me hai letto l'intervista .....
L'intervista a Piazza Pulita è di 7 mesi fa, le parole .....
Vedi l'intervista di Matteo Renzi 7 mesi fa da Formigli .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
Arabia Saudita
none_a
Incontrati per caso...
di Valdo Mori
none_a
Dalla pagina di Elena Giordano
none_a
storie Vere :Matteo Grimaldi
none_a
Indaco il colore del cielo
non parimenti dipinto
Sparsi qua e là
come ciuffi di velo
strani bioccoli di bambagia
che un delicato pennello
intinto .....
tutta la zona:
piscina ex albergo
tutto in stato di abbandono

zona SAN GIULIANO TERME
vergogna
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
Coltiva il tuo dono

8/7/2023 - 11:48


Coltiva il tuo dono come fosse il pezzo di terra che ti è stato lasciato. Esponilo al sole della vita, annaffialo di curiosità e apertura. Lascia che si fortifichi sotto le tempeste, che si faccia di scorza dura nelle gelate; che venga spezzato dalla grandine. Fa' che sia vero, coraggioso e selvatico.
Non devi proteggere il tuo dono, né dagli altri, né dalla vita. Dedicalo, mettilo al servizio, liberalo dalle costrizioni e dalle costruzioni. Non costruirgli ripari, nascondigli o scorciatoie.
Coltivalo. E lascia a chi desidera la libertà di avvicinarsi, nutrirsi e andarsene.
Chi nel tuo dono riconosce il suo, chi nella tua essenza riconosce il suo essere contadino d'amore: arriverà, e saprà tornare, e saprà restare.
Coltiva il tuo dono come fosse la cosa più preziosa che c'è. Perché lo è. Il motivo per cui sei qui. E ricorda di condividerlo, perché è insieme che abitiamo questa terra.
È insieme che la vita sboccia e frutta.
Non risparmiati, non trattenere: dona, contadina dell'anima.

 

Gloria Momoli

+  INSERISCI IL TUO COMMENTO
Nome:

Minimo 3 - Massimo 50 caratteri
EMail:

Minimo 0 - Massimo 50 caratteri
Titolo:

Minimo 3 - Massimo 50 caratteri
Testo:

Minimo 5 - Massimo 10000 caratteri

9/7/2023 - 10:43

AUTORE:
AUTRICE Matilde Baroni

Do ut des? No grazie

Il regalare no perché è dei Re
e io mi sento una repubblicana.
Dare in dono mi fa sentir la Caritas….
e l’omaggio mi sa di commercianti

Anche l’inno al baratto
mi puzza di Decrescita
Felice o Nonfelice
sempre però legata
al senso del valore.

Ma ridistribuire sì
questo mi garba

Fare tante porzioni della torta
e poi mandarle in giro

anche tra gli uccellini

da scritteamatita 3 di Matilde Baroni

Pisa luglio 2016

8/7/2023 - 18:20

AUTORE:
AUTRICE Iris

Scoprire il dono che madre natura ha infuso dentro di noi e che ci permette di distinguerci dagli altri non è per nulla facile, almeno che uno non sia baciato dalla fortuna ed abbia un talento innato fluido riconoscibile e "spendibile" fin da subito...oppure "una condanna", come quella del genio che ne resta intrappolato per l'intera esistenza, perche' gli succhia l'anima la mente il cuore e quasi gli impedisce di vivere una vita più serena anziche' piena di sofferenza...perche' creare realizzare produrre consuma moltissimo.
Nella normalità si arriva a capire le nostre potenzialità crescendo e provando ripetutamente tante diverse attività, coltivando più interessi, accontentando le innumerevoli curiosità...e chi ci arriva si è messo alla prova parecchie volte con pazienza e perseveranza...e chi trova la sua strada, il suo sbocco può comunque ritenersi fortunato perche' i più restano in un limbo di banalità, che io paragono a un fuoco artificiale inesploso.