"Cosa hai preso nei tramagli?"
"Du’ pesciotti e un gromo di gelatina. Robba da gatti!"    

"Vedi poco erudito seguace dell’ars piscatoria, lontano emulo di Cheo e digiuno di mitologia e storie che non avranno mai fine e che nessuno saprà mai se sono verità, leggenda o tantomeno neanche la provenienza!"
"Ma cosa ciavevi per cena?  Citrullo fritto e pan de’ biacchi? Ma parla come mangi briao a gazzosa!"

"Con te se non si parla di muggini ragni e seppie, non c’è verso di fare un discorso di sostanza culturale."

"Hai detto bene, sostanza dal culo e non ti dio artro, vai a giro e copriti!"

"No, mi conosci, e quando voglio parlare parlo e se non mi ascolti te lo dirò un’altra volta, come quelli che scrivon sulla Voce del Serchio!
Ascolta: lasciamo stare la religione cattolica non prima di aver preso una cosa in comune con tutte le altre storie della creazione del mondo: l’Eden. Si dice che il nostro luogo è simile ad un paradiso ma nella storia che ti racconterò non c’è né Adamo né Eva, ma Urano, dio del cielo,  e Gea, dea della terra ed uno dei loro figli Saturno. Urano era un essere spregevole e prepotente e la moglie convinse il figlio ad ucciderlo. Saturno acconsentì e nella lotta i genitali caddero in mare a seguito della castrazione perpetrata dal figlio e il sangue e il seme in essi contenuti divennero schiuma dalla quale, presso l'isola di Cipro, emerse Venere. Allarga la tua fantasia caro amico, il “gromo”, come lo chiami tu, non ti dà l’idea dello sperma? e guardati in alto, la pallina luminosa che sembra essersi impigliata nella rete è proprio Lei è Venere che ogni notte viene al tramonto a vedere il suo mare, quella culla primordiale, quella schiuma che le onde gettano sulla riva, quella schiuma che i greci chiamano “afros” e che i copioni romani hanno trasformato in “Afrodite”. E poi i pesci, un altro attributo alla Dea e di suo figlio Eros che si tramutarono in pesci per fuggire alle ire di Tifone. Sono proprio loro quelli che vediamo brillare nel blu non acqueo, ma del cielo notturno autunnale.
Tutto il creato è opera di qualcosa che ognuno sceglierà poi di farsi sua dottrina.
Pensaci amico e fattene una ragione, ora vado nel mondo che di divino non ha nulla."
 “Accidenti a te e alle tu’ storie! Ora se chiappo un ragno chi devo pensà chi sia?”
 
"Datti alle arselle e alle vongole che sono della famiglia dei Veneridi, bada te!"