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Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante. 

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. . . . . . . . . . . a tutto il popolo della "Voce". .....
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per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Molina di Quosa, 8 luglio
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Casciana Terme Lari-Pontedera, 12 luglio-3 agosto
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San Giuliano Terme, 30 giugno
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Marina di Vecchiano -giovedi 4 luglio
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Circolo ARCI Migliarino-6 luglio
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Alzarmi prestissimo al mattino
è un'adorabile scoperta senile
esco subito in giardino
e abbevero i fiori
Mi godo la piacevole
sensazione
del frescolino .....
Nel paese di Pontasserchio la circolazione è definita "centro abitato", quindi ci sono i 50km/ h max

Da dopo la Conad ci sono ancora i 50km/ h fino .....
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Le viste di "Di là"!

23/7/2023 - 9:59



La costruzione più imponente del paese lato mare, il Migliarino di là, è senza alcun dubbio la Villa Salviati situata ai limiti del bosco, ambiente ora passato sotto la tutela del Parco, detto appunto di Migliarino - San Rossore – Massaciuccoli.
Si è già parlato della storia della costruzione, del lavoro nella Tenuta e del significativo apporto all’economia locale, quindi vediamo ora la sua “espansione postale”.
 
Villa Salviati. (1)
 
La più vecchia cartolina di Migliarino.
Viaggiata il 22 novembre 1900 e spedita dalle poste di Migliarino.
Il francobollo raffigura Umberto I°, 10 centesimi rosso, emesso dalle Poste italiane nel 1891.

Spedita in Ungheria, indirizzo oscurato.
Colore grigio verde. Stampata per conto della Casa Salviati.
Il disegno raffigura il fronte della villa ducale lato mare, con davanti il grande prato dal quale si diparte la Via Francesca. Ai lati delle scale che portano al piano nobile non sono ancora state piantate le palme che in seguito vedremo crescere con le nuove cartoline.
Quando vidi la cartolina sul banco di un mercatino di antiquariato, pensai di aver fatto un ritrovamento (per me) eccezionale: un documento scritto dal grande Scipione Salviati. Mi meravigliava la scrittura infantile (le righe per andare dritto), ma ancor più l’anno del timbro postale: 1900!  Ma non era morto nel 1892?
Fatte alcune ricerche nell’albero genealogico della Famiglia, scoprivo che il nostro Scipione era un ragazzo di 8 anni, (nato nel 1892 e morto giovanissimo nel 1907) figlio di Antonino, quartogenito del capostipite Scipione.
 
 La Villa. (2)
 
Stessa veduta della precedente ma stampata in color crema, (ne esiste un’altra versione in color terra di Siena).
Praticamente i Salviati avevano tre cartoline private simili nel disegno, ma di tre colori diversi.
Viaggiata il 24 dicembre 1900 da Migliarino, stessa affrancatura.

Spedita a Firenze.
Se stessa è la cartolina, stesso il francobollo, stesso il periodo di spedizione, stessa, o quasi, la calligrafia e il modo di usare le righe per scrivere, doveva esserci un legame fra Scipione e Francesco.
Esattamente! Erano fratelli.
Francesco era più vecchio di un anno e, a nove anni, tanto “nobil-ometto” da mandare gli auguri di Buon Natale a nome della famiglia.
Sarà il solo, dei figli del Duca Antonino, a rimanere scapolo e a godersi la vita in Versilia, dove acquisterà il famoso Kursaal, uno dei mitici locali di intrattenimento di Viareggio.
 
La Villa nel 1925. (3)
 
Non viaggiata. Cartolina di Giuseppe Petri. Colore seppia.
Notare le due piccolissime palme, oltre alla grande centrale, che sono ai lati della scalinata.
La villa è stata voluta da Scipione Salviati su disegno dell’architetto francese Joseph Antoine Froelicher.
I lavori iniziarono nel 1858 (18 ottobre) per terminare nel 1866.
 
La Villa. (4)
 
Veduta della Villa da una china disegnata il 4 ottobre 1935 da Mario Battigelli (?)
Viaggiata il 18 novembre 1937 da Migliarino.
Affrancata con 30 centesimi marrone Vittorio Emanuele III.
Colore panna.
Proprietà Salviati.
Le due palme sono notevolmente cresciute ed è stata abbattuta quella centrale.

Alle prossime.
 
 
 
 
 
 
 
 

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29/7/2023 - 20:56

AUTORE:
Ombretta

Caro Umberto io mi riferivo esclusivamente all'anello debole della catena umana ..chi non c'è più...e nel vedere le dimore antiche il pensiero mi va subito a chi ci ha goduto e sofferto, che se l'è create (i più fortunati) o l'ha ereditate oppure l'ha comprate e le stravolge con disinvoltura senza pensare minimamente a chi ci ha lasciato l'anima...scusami sai ma stamani sono andata a visitate la casa di mia zia morta pochi giorni fa e che, ovviamente presto sarà messa in vendita e quindi deve essere svuotata...oggi sono appiattita come una sogliola e svuotata come un pozzo inaridito e mi si aggrovigliavano tante elucubrazioni nella testa dopo che hanno risalito il cuore...e poi sono scese nello stomaco...infine mi hanno riempito gli occhi di lacrime...non intendevo farti nessun appunto, ci mancherebbe!!!

29/7/2023 - 16:41

AUTORE:
u.m.

Cara Ombretta, scusami l’approccio confidenziale, ma con i lettori mi sento sempre un poco in sintonia, non si parla di cose astruse o astratte o cerebrali, siamo in sintonia con il cuore che comanda la mente e non il contrario. Tutto questo rigiro è per dirti che mi ha colpito il tuo scritto sul fatto che si può divagare su “tutte le più svariate interpretazioni con relative contraddizioni che vengono divulgate riguardo alla sua esistenza, congetture e menzogne comprese, senza che possa dimostrare la verità, il suo punto di vista, il perchè di determinate scelte” (parole tue) che condivido, ma io non ho toccato nessun tasto personale e sono sicuro, nonostante la mia morbosa curiosità sul e per il territorio (a parte quello strettamente personale) che tengo “in giusta considerazione la libera volontà delle scelte effettuate dall'imposizione di quelle obbligate”. Sicuro al cento per cento.
Grazie .

29/7/2023 - 14:10

AUTORE:
Ombretta

Sarà che sono pervasa da una immensa nostalgia con conseguente smisurata malincona, ma vedere il progressivo mutamento delle cose e pensare all'alternanza delle vite che si sono succedute con accadimenti più brutti che belli nonostante la disponibilità economica...mi fa venire in mente al libro "La luce delle stelle morte" di Massimo Recalcati, uno psicanalista tra i più noti in Italia che ha posto l'attenzione sul fatto che una persona che non c'è più, peggio se è un personaggio, diventa fragilissima perche' non si può difendere ne' contraddire personalmente tutte le più svariate interpretazioni con relative contraddizioni che vengono divulgate riguardo alla sua esistenza, congetture e menzogne comprese, senza che possa dimostrare la verità, il suo punto di vista, il perche' di determinate scelte...noi che ci addentriamo nelle storie degli altri pur con qualche documento, siamo sicuri di tenere in giusta considerazione la libera volontà delle scelte effettuate dall'impisizione di quelle obbligate?!