Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante.
La recidività del pensiero
"Errare humanum est, perseverare è altro"
L'assessore Danti, segretario regionale di Sinistra Italiana, sia in un recente articolo di giornale che sui social, afferma che violerebbe nuovamente l'ordinanza del Sindaco di Pisa contro il degrado e che, cito testualmente "i luoghi della città si difendono in altro modo, non con gli slogan e la propaganda".
Ricordiamo che l'assessore si sedette, e fu, al tempo, giustamente multato per la violazione di una ordinanza sindacale che tentava di porre un argine al degrado cittadino. Riteniamo, e lo avevamo già sostenuto, che chi decide di coprire cariche pubbliche deve essere il primo tra i cittadini della propria comunità a dare il buon esempio: le leggi si rispettano e nel caso in cui non si condividano, si agisce nelle sedi istituzionali per un eventuale modifica. Ripetere oggi, da parte di un così importante rappresentante politico che, cito testualmente "rifarei ciò che feci allora altre 100 volte" non è un segnale per noi minimamente condivisibile, è diseducativo, a nostro avviso politicamente propagandistico e attributivo al termine "disobbedienza civile" di una violazione di norma dalle pericolose conseguenze emulative e dalla assoluta scarsa valenza democratica.
Giustificare le proprie azioni con il termine di “disobbedienza civile”, scusatemi per l’involontaria inesattezza, ma di fatto violando un’ordinanza sindacale si sbaglia la pratica insieme alla teoria.
E’ vero, solo le alte cariche dello Stato prestano giuramento, ma ciò non toglie che anche chi ricopre incarichi istituzionali nei Comuni o politici nei Partiti, dovrebbe invitare i cittadini sempre e comunque a rispettare le leggi in vigore.
E’ come se non condividendo un divieto di sosta – per “disobbedienza civile”, e solo per questo – decidessi di parcheggiare la mia auto ugualmente: un privato cittadino accetta il rischio di una sanzione amministrava, ma un assessore comunale nonché segretario regionale di un partito, non può non rispettare neanche per "disobbedienza civile" norme in vigore per tutti i cittadini e dovrebbe percorrere altre strade per modificare norme che non condivide.
Roberto Sbragia Consigliere Provinciale Forza Italia Pisa