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Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative. 

E non c'è da cambiare idea. Dopo aver sostenuto la .....
. . . sul Foglio.
Secondo me hai letto l'intervista .....
L'intervista a Piazza Pulita è di 7 mesi fa, le parole .....
Vedi l'intervista di Matteo Renzi 7 mesi fa da Formigli .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Arabia Saudita
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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Dalla pagina di Elena Giordano
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storie Vere :Matteo Grimaldi
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Indaco il colore del cielo
non parimenti dipinto
Sparsi qua e là
come ciuffi di velo
strani bioccoli di bambagia
che un delicato pennello
intinto .....
tutta la zona:
piscina ex albergo
tutto in stato di abbandono

zona SAN GIULIANO TERME
vergogna
Lorenzo Cremonesi-Corriere della Sera -
Sparare per uccidere, non i soldati, ma il massimo numero di civili e con loro infermieri, pompieri e gente comune

11/8/2023 - 6:49


“Sparare per uccidere, non i soldati, ma il massimo numero di civili e con loro infermieri, pompieri e gente comune venuta ad aiutare.


È una tattica omicida, terrificante nella sua logica sterminatrice: alle 19,15 di lunedì il primo missile Iskander colpisce il centro di Pokrovsk, causando vittime e danni.

Poco più di mezz’ora dopo, 37 minuti per la precisione, un secondo Iskander esplode nello stesso luogo, tra le macerie provocate dal primo, seminando terrore e sangue tra i soccorritori.

A ieri sera il bilancio ancora parziale riportava almeno 9 morti e 88 feriti, alcuni molto gravi. I comandi russi hanno applicato nel Donbass occidentale le stesse strategie che adottavano i soldati del loro contingente in Siria otto o nove anni fa in sostegno del regime di Bashar Assad. Le stesse metodologie dei terribili attentati perpetrati da Isis e le altre formazioni dell’estremismo islamico in Medio Oriente. Nella Bagdad insanguinata dalle stragi quotidiane, poco meno di due decadi fa, era buona regola non correre subito sul luogo delle auto-bomba per prestare soccorso. Quasi sempre ne esplodeva un’altra molto vicina falcidiando chiunque.

 A poco servono le consuete spiegazioni del Cremlino, che, come di prammatica, ripete per l’ennesima volta di avere «colpito un obiettivo militare», in questo caso una base dell’esercito. Ma la realtà è di fronte agli occhi di tutti. Conosciamo bene Pokrovsk, con i suoi circa 65.000 abitanti (oggi ridotti a forse meno della metà) rappresenta il primo centro urbano rilevante per chiunque arrivi da Dnipro sulla superstrada che porta al Donbass e ai teatri delle battaglie principali tra russi e ucraini nell’Est.
I missili lunedì sera hanno colpito nel centro l’area dell’hotel Druzhba, usato spesso da giornalisti e membri delle organizzazioni umanitarie internazionali. Danneggiato anche il Corleone, un ristorante italiano abbastanza noto poco distante. E attorno ci sono la filiale regionale della banca Oshad, oltre a due ospedali (di cui uno specializzato per le cure dentali), una stazione della polizia e alcuni tra i palazzi residenziali più alti dell’area urbana.
Ma l’elemento più grave resta la predeterminazione a uccidere i soccorritori: viola tutte le convenzioni internazionali, equivale a un crimine di guerra. «I russi hanno appositamente lasciato trascorrere tra i 30 e 40 minuti prima di colpire ancora. Lo stanno facendo sempre più spesso», denuncia Serhii Dobriak, capo dell’amministrazione provinciale.

 Tra le rovine di Aleppo nel 2015 gli allora famosi «caschi bianchi», che portavano aiuto alle vittime delle bombe siriane e russe, erano spesso costretti a ritardare il loro intervento per evitare di rimanere vittime dei secondi attacchi che erano la regola. A Pokrovsk la seconda esplosione ha ferito 31 poliziotti, 7 vigili del fuoco e quattro militari: tutti intervenuti per aiutare. «Si è trattato di un attacco odioso e cinico, che rivela la natura criminale dell’invasione russa», ha commentato anche il portavoce della diplomazia europea, Peter Stano. ….”

Corriere dellaSera - Lorenzo Cremonesi

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